Emozioni e speranze Rita e Antonio Turi (Gruppo di Genova)
Il nostro pellegrinaggio a Collevalenza dal 21 al 23 ottobre 2016 spero abbia portato un arricchimento spirituale nel nostro cammino di fede. Eravamo in un buon numero: 38 tra Genova, Rapallo, Chiavari e Sestri Levante.
Dopo l’incontro con Pietro la cui testimonianza è sempre preziosa (ha conosciuto la Madre), molti hanno seguito un percorso personale, con la visita al Santuario, alla cappella del Crocifisso, alla tomba di Madre Speranza, al passaggio della Porta Santa, ai luoghi della Madre, alla via Crucis lungo il viale, alla visita del Presepe e della sala ricordi…insieme al silenzio di una meditazione personale.
Molti abbiamo partecipato alle lodi, ai vespri e in particolare alla Liturgia Penitenziale e delle Acque in Basilica con immersione nelle piscine.
Il pellegrinaggio si è svolto nei giorni del Convegno Nazionale dei Laici dell’Amore Misericordioso (ALAM) che ha avuto tre momenti particolarmente suggestivi:
● la interessante catechesi del prof. Luigi Alici su “Laici misericordiosi per una chiesa in uscita”,
● le testimonianze toccanti dei figli, delle ancelle e dei laici,
● il passaggio solenne della Porta Santa,
● la Santa Messa in Basilica con il Rito della Promessa.
Con gioia cinque di noi, del gruppo di Genova Santa Zita sono, con commozione, entrati nella famiglia ALAM. Speriamo che altri possano seguirli.
Nel viaggio di ritorno abbiamo raccolto la somma di 320 euro quale contributo per la realizzazione del progetto della “Casa della Misericordia” al Santuario, come segno concreto di misericordia. E’ una casa pensata per una accoglienza temporanea a quanti attraversano un momento di difficoltà.
La segreteria ALAM ha inviato audio della conferenza e delle testimonianze e foto dei vari momenti vissuti insieme.
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Anni benedetti Buldini Armando
Il venerdì 24 giugno, pomeriggio, fine scuola, sono venuti i miei nipoti per farmi sapere i loro risultati ottimi. Io avevo preparato ad ognuno una bustina con dentro un piccolo regaletto con l’augurio per il prossimo anno. C’erano anche i loro genitori che sono stati molto contenti del mio gesto. Al termine di questo momento augurale e approfittando che eravamo tutti insieme, ho voluto leggere la rivista di Suor Rifugio. Certamente leggerla per me è stato uno strazio ma con l’aiuto di mio nipote Paolo sono riuscito a finirla.
Suor Rifugio sappia che la sua rivista è conservata assieme alle cose più care che ho della mia cara Isola.
Ed ecco quanto lui stesso aveva scritto in occasione della morte della sua amata Isola:
“Signore, mi hai fatto conoscere la mia amata Isola il primo maggio 1938, aveva appena 18 anni, un fiore appena sbocciato. Ci siamo frequentati, ci siamo innamorati, ci siamo sposati. Abbiamo attraversato l’incubo di tutto. Ma con l’aiuto del Signore ne siamo venuti fuori; siamo stati insieme settantotto anni. Nel maggio del 2016 me l’hai richiesta. Per me in un primo momento è stato un pugno a freddo, come un pugile lo prende in una partita sul ring. Poi mi sono ripreso e mi sono domandato: Se il Signore me l’ha richiesta un motivo ci deve essere. Se questo è perché la mia Isola non poteva più stare in questo mondo a soffrire, e se questo è veramente, Signore, alzo le mani a partita persa e portala con Te. Signore, se la mia amata Isola si trova ancora vicino a Te, allunga una mano, falle una carezza, dalle un bacio e dille: questo te lo manda il tuo amore”. Armando Buldini. Questo si chiama AMORE!