III. La nuova Legge o Legge evangelica
1965 La nuova Legge o Legge evangelica è la perfezione quaggiù della Legge divina, naturale e rivelata. È opera di Cristo e trova la sua espressione particolarmente nel discorso della montagna; è anche opera dello Spirito Santo e, per mezzo di lui, diventa la legge interiore della carità: « Io stipulerò con la casa d'Israele [...] un'alleanza nuova. [...] Porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo» (Eb 8,8.10). 198
1966 La Legge nuova è la grazia dello Spirito Santo, data ai fedeli in virtù della fede in Cristo. Essa opera mediante la carità, si serve del discorso del Signore sulla montagna per insegnarci ciò che si deve fare, e dei sacramenti per comunicarci la grazia di farlo:
« Chi vorrà meditare con pietà e perspicacia il discorso che nostro Signore ha pronunciato sulla montagna, così come lo si legge nel Vangelo di san Matteo, indubbiamente vi troverà la "magna carta" della vita cristiana. [...] Questo discorso infatti comprende tutte le norme peculiari dell'esistenza cristiana ». 199
1967 La Legge evangelica « dà compimento » 200 alla Legge antica, la purifica, la supera e la porta alla perfezione. Nelle beatitudini essa compie le promesse divine, elevandole ed ordinandole al « regno dei cieli ». Si rivolge a coloro che sono disposti ad accogliere con fede questa speranza nuova: i poveri, gli umili, gli afflitti, i puri di cuore, i perseguitati a causa di Cristo, tracciando in tal modo le sorprendenti vie del Regno.
1968 La Legge evangelica dà compimento ai comandamenti della Legge. Il discorso del Signore sulla montagna, lungi dall'abolire o dal togliere valore alle prescrizioni morali della Legge antica, ne svela le virtualità nascoste e ne fa scaturire nuove esigenze: ne mette in luce tutta la verità divina e umana. Esso non aggiunge nuovi precetti esteriori, ma arriva a riformare la radice delle azioni, il cuore, là dove l'uomo sceglie tra il puro e l'impuro, 201 dove si sviluppano la fede, la speranza e la carità e, con queste, le altre virtù. Così il Vangelo porta la Legge alla sua pienezza mediante l'imitazione della perfezione del Padre celeste, 202 il perdono dei nemici e la preghiera per i persecutori, sull'esempio della magnanimità divina. 203
1969 La Legge nuova pratica gli atti della religione: l'elemosina, la preghiera e il digiuno, ordinandoli al « Padre che vede nel segreto », in opposizione al desiderio di « essere visti dagli uomini ». 204 La sua preghiera è il « Padre nostro ». 205
1970 La Legge evangelica implica la scelta decisiva tra « le due vie » 206 e mettere in pratica le parole del Signore; 207 essa si riassume nella regola d'oro: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti» (Mt 7,12). 208
Tutta la Legge evangelica è racchiusa nel comandamento nuovo di Gesù, 209 di amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati. 210
1971 Al discorso del Signore sulla montagna è opportuno aggiungere la catechesi morale degli insegnamenti apostolici come Rm 12-15; 1 Cor 12-13; Col 3-4; Ef 4-6; ecc. Questa dottrina trasmette l'insegnamento del Signore con l'autorità degli Apostoli, particolarmente attraverso l'esposizione delle virtù che derivano dalla fede in Cristo e che sono animate dalla carità, il principale dono dello Spirito Santo. « La carità non abbia finzioni. [...] Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno. [...] Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità » (Rm 12,9-13). Questa catechesi ci insegna anche a considerare i casi di coscienza alla luce del nostro rapporto con Cristo e con la Chiesa. 211
1972 La Legge nuova è chiamata legge d'amore, perché fa agire in virtù dell'amore che lo Spirito Santo infonde, più che sotto la spinta del timore; legge di grazia, perché, per mezzo della fede e dei sacramenti, conferisce la forza della grazia per agire; legge di libertà, 212 perché ci libera dalle osservanze rituali e giuridiche della Legge antica, ci porta ad agire spontaneamente sotto l'impulso della carità, ed infine ci fa passare dalla condizione di servo « che non sa quello che fa il suo padrone » a quella di amico di Cristo « perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi » (Gv 15,15), o ancora alla condizione di figlio erede. 213
1973 Oltre ai suoi precetti, la Legge nuova comprende anche i consigli evangelici. La distinzione tradizionale tra i comandamenti di Dio e i consigli evangelici si stabilisce in rapporto alla carità, perfezione della vita cristiana. I precetti mirano a rimuovere ciò che è incompatibile con la carità. I consigli si prefiggono di rimuovere ciò che, pur senza contrastare con la carità, può rappresentare un ostacolo per il suo sviluppo. 214
1974 I consigli evangelici esprimono la pienezza vivente della carità, sempre insoddisfatta di non dare di più. Testimoniano il suo slancio e sollecitano la nostra prontezza spirituale. La perfezione della Legge nuova consiste essenzialmente nei comandamenti dell'amore di Dio e del prossimo. I consigli indicano vie più dirette, mezzi più spediti e vanno praticati in conformità alla vocazione di ciascuno:
«Dio non vuole che tutti osservino tutti i consigli, ma soltanto quelli appropriati, secondo la diversità delle persone, dei tempi, delle occasioni e delle forze, stando a quanto richiede la carità; perché è lei che, come regina di tutte le virtù, di tutti i comandamenti, di tutti i consigli, in una parola, di tutte le leggi e di tutte le azioni cristiane, assegna a tutti il posto, l'ordine, il tempo, il valore ». 215
In sintesi
1975 Secondo la Scrittura, la Legge è un'istruzione paterna di Dio, che prescrive all'uomo le vie che conducono alla beatitudine promessa e vieta le strade del male.
1976 « La Legge è un comando della ragione ordinato al bene comune, promulgato da chi è incaricato di una comunità ». 216
1977 Cristo è il termine della Legge; 217 egli solo insegna e dà la giustizia di Dio.
1978 La legge naturale è una partecipazione alla sapienza e alla bontà di Dio da parte dell'uomo, plasmato ad immagine del suo Creatore. Essa esprime la dignità della persona umana e costituisce il fondamento dei suoi diritti e dei suoi doveri fondamentali.
1979 La legge naturale è immutabile e permane inalterata attraverso la storia. Le norme che ne sono l'espressione restano sostanzialmente valide. È un fondamento necessario all'ordinamento delle regole morali e alla legge civile.
1980 La Legge antica è il primo stadio della Legge rivelata. Le sue prescrizioni morali sono riassunte nei dieci comandamenti.
1981 La Legge di Mosè comprende molte verità naturalmente accessibili alla ragione. Dio le ha rivelate perché gli uomini non riuscivano a leggerle nel loro cuore.
1982 La Legge antica è una preparazione al Vangelo.
1983 La Legge nuova è la grazia dello Spirito Santo ricevuta mediante la fede in Cristo, che opera attraverso la carità. Trova la sua principale espressione nel discorso del Signore sulla montagna e si serve dei sacramenti per comunicarci la grazia.
1984 La Legge evangelica dà compimento, supera e porta alla perfezione la Legge antica: le sue promesse attraverso le beatitudini del regno dei cieli e i suoi comandamenti attraverso la trasformazione della radice delle azioni, cioè il cuore.
1985 La Legge nuova è una legge d'amore, una legge di grazia, una legge di libertà.
1986 Oltre ai precetti, la Legge nuova comprende i consigli evangelici. « La santità della Chiesa è in modo speciale favorita dai molteplici consigli di cui il Signore nel Vangelo propone l'osservanza ai suoi discepoli ». 218
(198) Cf Ger 31,31-34.
(199)Sant'Agostino, De sermone Domini in monte, 1, 1, 1: CCL 35, 1-2 (PL 34, 1229-1231).
(200) Cf Mt 5,17-19.
(201) Cf Mt 15,18-19.
(202) Cf Mt 5,48.
(203) Cf Mt 5,44.
(204) Cf Mt 6,1-6.16-18.
(205) Cf Mt 6,9-13.
(206) Cf Mt 7,13-14.
(207) Cf Mt 7,21-27.
(208) Cf Lc 6,31. (209) Cf Gv 13,34.
(210) Cf Gv 15,12.
(211) Cf Rm 14; 1 Cor 5-10.
(212) Cf Gc 1,25; 2,12.
(213) Cf Gal 4,1-7.21-31; Rm 8,15-17.
(214) Cf San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 184, a. 3: Ed. Leon. 10, 453-454.
(215) San Francesco di Sales, Traité de l'amour de Dieu, 8, 6: Oeuvres, v. 5 (Annecy 1894) p. 75.
(216) San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I-II, q. 90, a. 4, c: Ed. Leon. 7, 152. (217) Cf Rm 10,4.
(218) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 42: AAS 57 (1965) 48.