1. Qual è il disegno di Dio per l'uomo?
Dio, infinitamente perfetto e beato in se stesso, per un disegno di pura bontà ha liberamente creato l'uomo per renderlo partecipe della sua vita beata. Nella pienezza dei tempi. Dio Padre ha mandato suo Figlio come redentore e salvatore degli uomini caduti nel peccato, convocandoli nella sua Chiesa e rendendoli figli adottivi per opera dello Spirito Santo ed eredi della sua eterna beatitudine.
CAPITOLO PRIMO
L'UOMO È« CAPACE » Dl DIO
"Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode (...).
Ci hai fatto per te e il nostro cuore non ha sosta finché non riposa in te » (sant'Agostino).
2. Perché nell'uomo c'è il desiderio di Dio?
Dio stesso, creando l'uomo a propria immagine, ha iscritto nel suo cuore il desiderio di vederlo. Anche se tale desiderio è spesso ignorato, dio non cessa di attirare l'uomo a sé, perché viva e trovi in lui quella pienezza di verità e di felicità, che cerca senza posa. Per natura e per vocazione, l'uomo è pertanto un essere religioso, capace di entrare in comunione con Dio. Questo intimo e vitale legame con Dio conferisce all'uomo la sua fondamentale dignità.
3. Come si può conoscere Dio con la sola luce della ragione?
Partendo dalla creazione, cioè dal mondo e dalla persona umana. 1'uomo con la sua ragione, può con certezza conoscere Dio come origine e fine dell'universo e come s ommo bene, verità e bellezza infinita.
4. Basta la sola luce della ragione per conoscere il mistero di Dio?
L'uomo nel conoscere Dio con la sola luce della ragione, incontra molte difficoltà: inoltre non può entrare da solo nell'intimità del mistero divino. Per questo Dio l'ha voluto illuminare con la sua Rivelazione non solo su verità che superano la comprensione umana, ma anche su verità religiose e morali, che, pur accessibili di per sé alla ragione, possono essere così conosciute da tutti senza difficoltà, con ferma certezza e senza mescolanza di errore.
5. Come si può parlare di Dio?
Si può parlare di Dio, a tutti e con tutti, partendo dalle perfezioni dell'uomo e delle altre creature, le quali sono un riflesso, sia pure limitato, dell'infinita perfezione di Dio. Occorre, tuttavia, purificare continuamente il nostro linguaggio da quanto contiene di immaginoso e imperfetto, ben sapendo che non si potrà mai esprimere pienamente l'infinito mistero di Dio. |