LA PROCREAZIONE ARTIFICIALE:
la legge e il giudizio morale della chiesa. Dada Prunotto
Il giudizio morale della Chiesa Cattolica pone prima di tutto delle obiezioni, che in gran parte sono valide sia per il credente sia per chi non crede. La fecondazione artificiale ha un NO da parte della Chiesa, che propone piuttosto di aiutare l'altro coniuge (per esempio quando le tube sono ostruite, si possono sostituire grazie ai progressi che tecnica, scienza e biologia hanno fatto in questi ultimi anni). Questi sono interventi che aiutano in modo lecito.
La tecnica tuttavia non può sostituire l'atto coniugale, che è la ragione fondamentale della intima unione fra coniugi, che vogliono portare alla luce una nuova vita. Generare un figlio non è infatti fare un oggetto, ma si tratta di mettere al mondo una persona! L'atto del procreare tra un uomo e una donna non è alienabile dall'intervento di Dio.
La ragione di fondo dunque di questa delicatissima questione, è che non si può delegare per fare un figlio.
Ciascuno di noi può fare degli oggetti con un'azione esterna ad una persona, ma se deve dire, esprimere una cosa sua, questa deve dirla lui in prima persona. La comunione fra le persone non si può tecnicizzare; l'atto del procreare fra due coniugi è frutto di un rapporto interpersonale che implica fisicità, ma anche e soprattutto consapevolezza, sentimenti di fede in Dio Creatore, spirito di donazione reciproca, amore disinteressato, totale altruismo.
Ci sono poi altri elementi di cui tenere conto per quanto riguarda la fecondazione artificiale. Vediamone alcuni:
Tutti gli embrioni immolati chi sono? Se statisticamente se ne salvano circa 4 - 5 su cento, gli altri 95 chi sono? Che fine fanno?
Si è detto che in parte si perdono oppure vengono soppressi, altri vengono congelati in attesa di essere utilizzati per la ricerca scientifica, o di essere soppressi perché eccedenti; ma sarebbe auspicabile trovare delle coppie che si offrissero di adottarli. Ci si deve rendere conto che, quando è iniziata la fecondazione, si presenta tutto ciò che serve per generare un essere umano e sopprimere dopo un giorno, venti giorni, tre mesi ecc, dalla fecondazione è sempre OMICIDIO.
Là dove ci sono due padri o tre madri, come si può parlare di famiglia? Dove va a finire la famiglia? Un figlio ha diritto ad avere un padre ed una madre riconoscibili, perché creare una pluralità generazionale è immorale, togliendo il diritto ai figli di conoscere i genitori. Il termine ultimo della procreazione, il suo punto finale è la nascita di un figlio. Questo essere umano non può e non deve essere esposto allo smarrimento del suo animo, della sua coscienza e della sua personalità, conseguenti ad una fecondazione, che lo rende figlio di più padri e di più madri.
Il concetto di famiglia dunque va perso, in particolare poi se la fecondazione è eterologa.
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"La legge italiana: quando dall'etica si passa alla legge"
Una delle norme più discusse è quella che vieta il ricorso alla fecondazione eterologa, cioè la possibilità di utilizzare ovociti o spermatozoi di donatori esterni alla coppia.
Un'altra questione dibattuta riguarda il divieto di fecondare più di tre ovociti.
Strettamente collegate al divieto di fecondare più di tre ovociti è l'impossibilità di congelare gli embrioni. Tutti gli embrioni prodotti durante un ciclo di fecondazione in vitro ora devono essere trasferiti immediatamente nell'utero.
La Chiesa propone l'adozione, una volta che si riscontra che la coppia è infertile.
Se tuttavia i Cattolici di per sé sono contrari, essi non riescono comunque a raggiungere la maggioranza in Parlamento; e non c'è la volontà da parte di tutti gli altri di considerare che esiste una morale per chiunque, anche per il legislatore.
Si cerca comunque di salvare i valori fondamentali: *) la vita degli individui
*) la famiglia.
Senza questi valori la società non può reggersi e prima o poi è destinata ad uccidere se stessa! La Chiesa ha proposto la non fecondazione artificiale ed il non congelamento degli embrioni e, se proprio si deve fare, fosse unicamente fra marito e moglie.
Poiché però anche per questa proposta non si è raggiunta la maggioranza totale in Parlamento, ci si è orientati sulla riduzione del danno; come dire: "Salviamo il salvabile".
Ecco dunque ciò che passa come legge:
· Divieto di fecondare più di tre ovociti.
· Divieto di congelare gli embrioni.
Tutti gli embrioni prodotti durante un ciclo di fecondazione in vitro, ora devono essere trasferiti immediatamente in utero ( i Cattolici proponevano un solo embrione, mentre si è arrivati ad accordarsi su tre e non più di tre)
· No alla fecondazione eterologa.
Una delle norme più discusse è quella che vieta il ricorso alla fecondazione eterologa; Cioè viene vietata la possibilità di utilizzare ovociti o spermatozoi di donatori esterni alla coppia (Anche se nel nostro Paese è sempre stata vietata nei Centri pubblici, prima di questa legge la procreazione eterologa veniva praticata a livelli privati. Ora non si può più fare).
E' proibita l'eterologa, ma viene riconosciuta la coppia di fatto! Ecco la contraddizione! Questa legge comunque è passata perché tutti i Cattolici, anche le persone di buona volontà, non sono riuscite ad imporsi. Ecco perché si è detto: "Salviamo il salvabile".
Dio, comunque, crea l'anima in tutte le creature. Il massimo dell'offesa a Dio è che l'uomo, con spirito di onnipotenza, obbliga il Signore a far funzionare la procreazione contro la Sua volontà o contro il Suo piano!
(Continua al prossimo numero)
Che
ne dici,
Signore,
se in questo
Natale faccio un
bell'albero dentro
il mio cuore e ci attacco,
invece dei regali, i nomi di
tutto i miei amici? Gli amici
lontani e vicini. Gli antichi e i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che
vedo di rado. Quelli che ricordo sempre e
quelli che a volte dimentico. Quelli costanti e
quelli intermittenti. Quelli delle ore difficili e quelli
delle ore allegre. Quelli che senza volerlo ho fatto
soffrire e quelli che senza volerlo mi hanno fatto soffrire.
Quelli che conosco profondamente e quelli dei quali solo
conosco le apparenze. Quelli che mi devono poco e quelli ai quali
molto devo. I miei amici semplici e i miei amici importanti. I nomi di tutti
quelli che sono già passati nella mia vita. Un albero con radici molto
profonde perché i nomi non escano mai dal mio cuore; dai rami molto
grandi perché i nuovi
nomi venuti da tutto
il mondo si uniscano
ai già esistenti, con
un'ombra molto gra-
devole, perché la no-
stra amicizia sia un
momento di riposo durante le lotte della vita. (Iolanda Lo Monte)