Seguendo il cammino comunitario e partecipando al campo scuola è cresciuta la tua autostima?
Il Cammino comunitario, i vari campi scuola ed in particolare il campo Scuola “Educare ad educarsi alla fiducia” sono dei doni del buon Dio per ciascuno di noi e ci forniscono l'opportunità di una continua revisione spirituale interiore nella verità.
Personalmente mi mettono continuamente in discussione soprattutto quando rapporto il mio modo di vivere, di pensare e di agire alla luce della Parola, al comportamento che assumerebbe il buon Gesù in quella particolare situazione in cui io stessa mi ritrovo.
Nella I Tappa di questo campo scuola abbiamo riflettuto il tema della:
“FIDUCIA/SFIDUCIA” .
Fino ad agosto 2016 non mi ero mai particolarmente soffermata sul significato profondo della parola Fiducia e di cosa realmente significasse per me.... Guardandomi nella verità, mi sono resa conto che nei confronti degli altri nutro una profonda fiducia e pensieri ottimistici ma se rivolgo lo sguardo verso me stessa ecco che inizia il buio... lo sconforto, l'insicurezza più grande.
Certo non ricordo il mio passato nel grembo materno né i primi anni di vita, ho solo la consapevolezza che sono cresciuta in un ambiente di disagio, collegato alle difficoltà di udito e di comunicazione dei miei genitori che, pur sforzandosi di farmi vivere nella serenità, hanno comunque accresciuto in me un senso di diversità tale da farmi divenire una persona introversa, timida, vergognosa di tutti e di tutto e a far crescere fortemente un senso di sfiducia totale proprio verso me stessa collegata al fatto di non sentirmi mai accolta e al sicuro.
Il fatto di non avere fiducia di me perché diversa e denigrata, fa sì che quando qualche fratello o sorella di fede o anche un conoscente esprima pensieri positivi nei confronti della mia persona determina in me un'enorme fatica a crederlo.
Infatti rispondo ponendo altre mille domande di conferma sui loro pensieri favorevoli essendo incapace di vedere ciò che gli altri vedono in me, specialmente le qualità positive.
Questa sensazione di disagio interiore è tuttora presente in me ma in maniera ridotta rispetto al passato da quando il buon Dio mi ha donato la grazia della Conversione. Non nascondo il fatto che faccio una sforzo notevole a combattere interiormente questo senso di sfiducia personale nei confronti della mia persona. Forse proprio per questo avverto la necessità di sentirmi apprezzata e rassicurata costantemente sul fatto di essere una persona positiva e di avere anch'io delle qualità apprezzabili. Quindi il mio pensiero è che sentirsi gratificati ed elogiati costantemente aiuta a far crescere pensieri positivi su sé stessi e ad accettare con più serenità i propri limiti.
Buon Cammino a tutti nella Semplicità, nell'Umiltà e nella Verità.
Paola Pacchiarini