Da un po’ di tempo a questa parte, sento sempre un vuoto nel mio cuore. All’inizio pensavo fosse perché non avevo soldi, né prestigio. Poi sono riuscita ad ottenere entrambe le cose, ma avvertivo comunque un vuoto dentro di me. Nonostante preghi spesso il Signore, questa sensazione cresce ogni giorno di più dentro di me. E ne sono sempre più spaventata. Cosa posso fare?
Sorella, in verità, non sei la sola a essere disorientata da questa sensazione di vuoto interiore. È un problema di tutta la società. Molti credono sia dovuta alla mancanza di denaro, di prestigio, ad un senso di insicurezza, all’infelicità in famiglia, e così via. Perciò non si danno pace e lavorano fino allo sfinimento per cambiare queste condizioni. Alcuni vogliono avere una vita felice ottenendo promozioni e accumulando fortune. In realtà, anche se ci riescono, vivono comunque in un mondo pieno di inganni e illusioni. Alcuni vogliono essere più felici cercando di far soldi. Per ottenerli perdono il buon senso, arrivano a truffare e ingannare. Una parte di loro riesce nell’intento: diventano milionari o miliardari, perdendo le cose più importanti. Alcuni pensano solamente a fare carriera. Per riuscirci accettano di vendere coscienza e umanità. Alla fine, le loro vite non sono felici come sognano, ma piene di incapacità e vuoto. Come sappiamo, Salomone è il re più saggio e più ricco. Ma egli disse: “Io ho veduto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità e un correr dietro al vento” (Ecclesiaste 1:14). Queste parole sono sufficienti a mostrare che la ricerca di ricchezza, fama e posizione può solo farci sentire più vuoti e corrotti, perché queste cose terrene sono mezzi utilizzati da Satana per metterci in difficoltà e affliggerci. Utilizzandole, Satana ci fa allontanare da Dio, facendoci rincorrere queste cose senza senso e senza valore, per infine morire vuoti. Il cuore dell’uomo è il tempio di Dio, quindi quando il nostro cuore si allontana da Lui e rimaniamo sprovvisti delle Sue parole, siamo per forza vuoti.
Una volta, su internet, lessi queste parole tratte da un libro: “Poiché, per quanto governanti e sociologi si spremano le meningi per preservare l’umana civiliz-zazione, senza la guida di Dio tutto ciò non sortirà alcun effetto. Nessuno può colmare il vuoto nel cuore dell’uomo, poiché nessuno può esserne la vita, e nessuna teoria sociale può liberare l’uomo dal vuoto che lo affligge. …L’uomo, dopo tutto, è uomo. La posizione e la vita di Dio non possono essere rimpiaz-zate da alcun uomo. L’umanità non ha bisogno solo di una società equa in cui tutti gli uomini siano ben nutriti, godano di pari diritti e libertà, ma ha bisogno anche della salvezza operata da Dio, e che Egli infonda in essa la vita. Solo quando l’uomo ottiene la salvezza di Dio e il Suo dono di vita, i bisogni, la brama di esplorare e il vuoto spirituale dell’uomo troveranno soluzione”. Da queste parole, si capisce che senza la provvista di vita che Dio ci dona, senza la Sua salvezza e la Sua parola nelle nostre vite, il nostro spirito è vuoto. La ragione è questa: Quando Dio creò l’uomo, Egli espirò in lui il respiro della vita, rendendolo un essere vivente. Per questo motivo, il nostro spirito viene da Dio ed è da Egli inscindibile; il nostro spirito riconosce Dio e la Sua voce, e ha bisogno che le Sue parole lo dissetino, lo nutrano e gli siano sempre disponibili. Quando ascoltiamo la parola di Dio, Lo lodiamo o Lo preghiamo in adorazione, sentiamo molta pace, felicità e soddisfazione nel nostro cuore, come se fossimo orfani che ritrovano i propri genitori. Più viviamo secondo la parola di Dio, Gli obbediamo e Lo adoriamo, più ci sentiremo rassicurati e illuminati nel profondo, e più la nostra vita sarà piena e carica di valore. Non ci sentiremo più vuoti. In quanto credenti, possiamo confermarlo. È ovvio che le vite di noi umani sono inseparabili da Dio e dalle Sue parole. AdorarLo e vivere secondo la Sua parola, sono i requisiti che Dio chiede a noi esseri umani, Sue creature; la Sua parola contiene la Sua volontà ed è un bisogno spirituale per noi umani, riguarda anche i misteri della nostra vita. Come disse il Signore Gesù: “Ma egli rispondendo disse: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio” (Matteo 4:4). “È lo spirito quel che vivifica; la carne non giova nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (Giovanni 6:63). Le parole di Dio sono la verità, la via e la vita. Il nostro vuoto spirituale può essere colmato solamente se ci avviciniamo a Dio cercando la Sua guida, le Sue cure e la Sua protezione, e riceviamo da Lui il rifornimento di vita.
Sorella, a questo punto avrà probabilmente capito che la ragione per la quale ci sentiamo vuoti è che ci allontaniamo dal Signore. Forse ci teniamo occupati con molte cose in modo da non avere tempo per avvicinarci a Lui; forse, per inseguire fama e fortuna, trascuriamo il nostro rapporto con il Signore; forse non leggiamo spesso le Sue parole e di conseguenza perdiamo il normale rapporto con Lui. Qualunque sia la ragione, se desideriamo liberarci dal vuoto, dobbiamo ristabilire un normale rapporto con il Signore. Come possiamo farlo? Come prima cosa, dovremmo pregare il Signore con sincerità, perché Egli disse: “Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giovanni 4:24). Se invochiamo Dio con un cuore sincero, Egli ci aiuterà e ci guiderà. Al tempo stesso, dovremmo cercare l’intenzione del Signore attraverso la preghiera. Perché ultimamente il nostro rapporto con il Signore ha perso normalità? È forse perché parte della nostra vita Gli crea dispiacere? Per questo ci nasconde il Suo volto? Se è così, dobbiamo dolerci di fronte al Signore e correggere i nostri misfatti. Attraverso il pentimento, riceveremo la Sua guida e non saremo più deboli, passivi e vuoti. Secondo: dovremmo praticare di più la nostra devozione, leggendo costantemente le parole di Dio, pregando e cantando canzoni; così, un po’ alla volta, calmeremo i nostri cuori davanti al Signore e ristabiliremo con Lui un rapporto normale. Per esempio, normalmente leggiamo due versetti e preghiamo due volte al giorno. Quando siamo distanti da Lui, dovremmo leggere più versetti e pregare più volte al giorno; dovremmo cantare di più, impegnarci di più nell’opera del Signore, riunirci di più con i confratelli e le consorelle, e così via. In questo modo, il nostro rapporto con il Signore sarà sempre più stretto. Se non cooperiamo con Lui, limitandoci ad aspettare passivamente che Egli agisca, non ristabiliremo mai un normale rapporto con il Signore. Possiamo ricevere l’operato dello Spirito Santo solo una volta che avremo soddisfatto una condizione: quella di cooperare attivamente. Solamente così la nostra situazione migliorerà sempre di più. Passo dopo passo, non solo ci libereremo da quella orribile sensazione di vuoto, ma cosa ancora più importante, Dio ci donerà la possibilità di camminare lungo il sentiero della salvezza.
Sorella, mi permetta di condividere con Lei la mia esperienza. Alcuni anni fa, vivevo rincorrendo fama, prestigio e agiatezza, con il risultato che mi sentivo vuoto e vivevo nell’oscurità. In quel periodo, nonostante pregassi il Signore, il mio cuore era ancora soggiogato da queste cose, e cominciai a praticare la mia devozione solo per mantenere le apparenze. Le mie preghiere erano sempre le solite banalità e l’unica cosa che mi dava soddisfazione era il fatto di conoscere e recitare le scritture. Non cercavo la volontà di Dio nelle Sue parole. E non Lo pregavo, né mi ispiravo al Signore durante le difficoltà. Per questo motivo, il mio rapporto con Lui era ancora molto distante. La sensazione di vuoto in fondo al mio cuore non mi lasciava, e questo mi fece provare paura. Da quel momento in poi, pregai in continuazione il Signore per avere la Sua misericordia. Pregando Dio e cercando nella Bibbia, trovai le parole giuste: quando Dio donò a Giobbe bestiame sulle montagne e possedimenti impagabili per la famiglia, egli non perse il senno dalla felicità per queste benedizioni. Inoltre, quando Dio lo mise alla prova e gli tolse tutto, egli non diventò eccessivamente triste, né si lamentò di Dio per aver perso tutte queste benedizioni; invece guardò alla sua esperienza come ad un’opportunità per conoscere il Creatore. Dopo esser stato testimone, Dio gli donò ancora di più rispetto a quanto aveva fatto all’inizio. Alla fine, morì di vecchiaia. Giobbe visse “temendo Dio ed evitando il male” e non si sentì vuoto. Anche Pietro non fu schiavo di cibo, vesti e rifugio. Non cercò l’agiatezza, ma si impegnò con tutte le forze a realizzare la volontà del Signore e a diffondere la Sua parola. Pietro cercò di amare Dio il più possibile e di obbedirGli fino alla morte. Alla fine, fu crocifisso a testa in giù per Dio. Eppure, nemmeno lui si sentì vuoto. Perché Giobbe e Pietro non si sentivano vuoti? Perché non andavano in cerca dei piaceri terreni: cercavano e soddisfacevano la volontà di Dio in qualunque difficoltà incontrassero, percorrendo il sentiero del “temere Dio ed evitare il male”. Non vissero una vita vuota. E le loro azioni vengono elogiate ancora oggi, duemila anni dopo. In quel momento, capii che il mio vuoto spirituale era dovuto al mio modo errato di intendere la ricerca. Non cercavo di conoscere Dio, di amarLo, soddisfarLo, e nemmeno di mettere in pratica le parole del Signore. Per questo non ricevevo la Sua guida e sentivo il vuoto nel cuore.
Dopo di che, vidi le parole del Signore: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è: ama il tuo prossimo come te stesso” (Matteo 22: 37-39). Da queste parole del Signore Gesù capii quali erano gli obiettivi giusti da perseguire, quelli che il Signore ci ha indicato: amare Dio e amare il prossimo nostro come noi stessi. Dopo aver trovato la giusta direzione, cominciai a mettere in pratica le parole del Signore nella mia vita di tutti i giorni. In questo modo, un po’ alla volta, il mio rapporto con il Signore diventò sempre più solido. Di conseguenza quell’orribile sensazione di vuoto scomparve. Grazie alla mia esperienza, sento che il modo di percepire la ricerca è fondamentale per noi cristiani. Se quello che cerchiamo ha l’approvazione di Dio, sicuramente Egli ci guiderà. Se per un periodo ci allontaniamo da Lui, vuol dire che nel nostro modo di intendere la ricerca o nelle nostre azioni non stiamo cercando la Sua volontà, e per questo sentiamo un vuoto nel cuore. L’unico modo per liberarci dal vuoto è quello di stabilire un normale rapporto con Dio e di seguire il sentiero che Egli approva. Solamente così potremo essere sempre felici.