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Vittima dell'intolleranza relativista
aprile 12, 2013 Leone Grotti
Intervista a Franck Talleu, il padre di sei figli arrestato «per tenuta contraria ai buoni costumi». Il delitto? Portava una maglia con il disegno di una famiglia.
In Francia non era mai accaduto niente del genere, ma lui l’ha presa con ironia e racconta tutto scherzando. Parliamo di Franck Talleu, direttore dell’Insegnamento cattolico a Soissons, Laon e Saint-Quentin, sposato, padre di sei figli adottati, fermato il primo aprile, portato alla questura e multato perché si trovava al parco con i suoi figli indossando una maglia con il logo stilizzato di una madre e un padre che tengono per mano due bambini. «”Tenuta contraria ai buoni costumi”, questa è la prima cosa di cui mi hanno accusato gli agenti» racconta Talleu a tempi.it. «Io mi sono messo a ridere e ho risposto: “Sarà facile contestare quello che avete scritto!”». La maglia portava il simbolo della Manif Pour Tous, organizzazione che ha portato in piazza per due volte un milione di persone per protestare contro la legge su matrimonio e adozione gay del governo socialista di Hollande. La legge è passata oggi in Senato e ora torna alla Camera per l’approvazione definitiva.
- Signor Talleu, ma l’hanno davvero arrestata solo perché portava una maglia con sopra disegnata una normale famiglia?
- Le cose sono andate così. Lo scorso primo aprile, che in Francia era festa perché era il lunedì di Pasqua, ho deciso di andare insieme alla mia famiglia ai giardini del Lussemburgo, dove sappiamo che si ritrovano molte persone che hanno partecipato alla Manif Pour Tous. Abbiamo degli amici che abitano vicino ai giardini e poiché li abbiamo conosciuti su internet, abbiamo deciso di indossare le maglie della manifestazione per riconoscerci.
- Che tipo di maglie sono?
- Non sono in sé strumenti di propaganda perché non c’è scritto alcuno slogan: presentano solo il logo della manifestazione, cioè un papà e una mamma che tengono per mano i due figli, mostrando in modo chiaro che la famiglia è costituita dall’unione di un uomo e una donna. I giardini si trovano vicini al Senato, quindi è considerato un posto sensibile perché la legge sul matrimonio gay doveva essere presentata al Senato pochi giorni dopo. Ci sono anche delle guardie che proteggono il Senato. A un certo punto, sono arrivate le guardie e mi hanno chiesto di levarmi la maglia o di coprirla. Io ho chiesto spiegazioni, dicendo che non era mia intenzione provocare nessuno, anche perché non vedo niente di scioccante o provocatorio nel simbolo. Allora il tono si è un po’ alzato, le guardie hanno detto che avrebbero steso un verbale e io ho risposto che non avevano il diritto di farmi un verbale perché indossavo una maglia. Allora mi hanno chiesto di seguirli al posto di polizia che si trova nel bel mezzo dei giardini e là mi hanno fatto una contravvenzione.
- Con quale motivazione?
- Inizialmente secondo il codice d’infrazione: “Tenuta contraria ai buoni costumi”. La cosa mi ha molto divertito, mi sono messo a ridere e ho detto: “Sarà facile contestare quello che avete scritto!”. Allora, insieme a un loro collega, hanno cercato un’altra motivazione, questa: “Organizzazione di una manifestazione ludica senza autorizzazione”. Gli ho detto: “La contesterò comunque”. Mi hanno fatto la contravvenzione, io l’ho contestata e quindi mi hanno detto che si sarebbe aperta una causa al tribunale amministrativo. Ma per uscire dal posto di polizia mi hanno obbligato a levarmi la maglia della Manif. Io ho ceduto alla richiesta, più che altro per non fare aspettare oltre la mia famiglia, che si trovava fuori. Sono rimasto nel posto di polizia circa un’ora.
- La famiglia in Francia è contraria ai buoni costumi?
- In Francia la legge sul matrimonio omosessuale è stata approvata dal Senato e ora torna alla Camera in seconda lettura. È una legge che autorizza il matrimonio fra persone dello stesso sesso e l’adozione, perché in Francia il diritto all’adozione consegue a quello al matrimonio. Questa legge è molto pericolosa perché si basa sulla teoria del gender. Questa teoria ha 30 o 40 anni ed è sostenuta dal movimento LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, trans). Sono movimenti molto violenti dal punto di vista intellettuale e dopo l’uscita di articoli sul mio caso ho ricevuto molti insulti da parte loro, anche se la loro violenza è anzitutto intellettuale. Chi sottolinea il fondamento naturale della famiglia, affermando un modello preferenziale di famiglia, rischia in Francia di creare dei problemi, perché c’è chi vuole che tutti i modi di formare una coppia siano messi sullo stesso piano. È questo che denunciano fra le altre cose i sostenitori del matrimonio repubblicano, che sono contrari a questa nuova legge.
- Come hanno reagito i suoi sei figli vedendo il loro papà portato via dagli agenti di punto in bianco?
- Mia moglie ha subito coperto la sua felpa e questo mi ha fatto arrabbiare perché sono cose che vanno contro il buon senso. Io e mia moglie abbiamo adottato sei figli e se sono molto impegnato contro questo progetto di legge è perché so quanto i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre. I miei figli più grandi erano eccitati: quando sono tornato mi hanno chiesto se mi avevano torturato, se erano riusciti a farmi parlare. Si è creata l’immagine di un papà che fa resistenza! Mia figlia aveva già diffuso la notizia della mia disavventura su Facebook mentre ero ancora al posto di polizia. Fra i nostri figli ce ne sono anche due con la sindrome di Down e loro non hanno ben capito cosa stava succedendo. Mia moglie gli ha spiegato che il papà tornava subito e li ha mandati a cercare le uova di cioccolato nascoste, come si fa da noi per tradizione. Un altro figlio ancora, che ha sei anni, ha cominciato a chiedere cosa succedeva, perché aveva notato la discussione un po’ animata con gli agenti. Non è stato facile ma abbiamo dovuto spiegargli che può capitare che gli agenti, pur rappresentando la legge, si sbaglino nella loro valutazione e che in tal caso ci si può mettere a discutere con loro. Per quanto riguarda l’educazione al rispetto dell’autorità, si è creata una situazione problematica. Ma credo che sarebbe stato più grave obbedire agli agenti e nascondere quello che è semplicemente un simbolo che rappresenta la famiglia tradizionale.
- La libertà d’espressione è minacciata oggi in Francia?
- C’è stata grande omertà sullo svolgimento della Manif Pour Tous. Il mio caso è arrivato sulle pagine dei giornali, io l’ho trattato con ironia per sdrammatizzare ma è stato ripreso solo dalla stampa politicamente favorevole alla famiglia tradizionale. Nessun media indipendente ha ripreso la notizia. Sappiamo molto bene che i media francesi non hanno diffuso gli avvenimenti relativi alla Manif pour tous in modo obiettivo. C’è una protesta ufficiale con il ministero degli Interni riguardo al numero dei manifestanti, facciamo molta fatica ad ottenere le foto aeree della manifestazione per fare un conto preciso. La lobby LGBT è molto presente nel mondo dei media e della cultura, e si fa sentire. Faccio un esempio: la Manif ha fatto un’inserzione sul giornale di sinistra Le Monde, che si è dimostrato libero pubblicandola. Ma c’è stata una reazione violenta di un personaggio come Pierre Bergé, omosessuale che era amico di Yves Saint Laurent, che ha preso di mira il giornale per avere pubblicato quella pubblicità. La volontà di minare la libertà di espressione c’è.
- Come si sente dopo quello che è successo?
- Il mio caso ha permesso all’opinione pubblica di prendere più coscienza del pericolo che può rappresentare la teoria del gender. Io sono responsabile dell’educazione cattolica nella mia diocesi e collaboratore del vescovo su queste tematiche. Il gender è entrato nei programmi dei licei, attraverso le scienze naturali, la biologia. Che se ne parli nei licei non è un problema, che si studi questa teoria come una delle tante ideologie non è un problema. Il problema è che è stata imposta in biologia, mentre, essendo una teoria, la si dovrebbe studiare in filosofia. D’altra parte la debolezza di questa teoria è che non è studiata nel baccalaureato di scienze, è semplicemente studiata nelle materie scientifiche della sezione letteraria. Si vede bene che scientificamente questa teoria del gender non tiene e dal punto di vista delle scuole cattoliche, si può discutere come studiarla. Oggi, però, questa teoria sta facendo il suo ingresso nelle materie della scuola elementare, il governo sta preparando una legge a questo riguardo e questo è un problema perché gli studenti di quell’età non sono dotati di spirito critico.
- I francesi come hanno reagito?
- L’opinione pubblica ha cominciato a protestare con forza, ci arrivano messaggi di sostegno. Ci dicono che non capiscono cosa succede. Se a un certo punto si comincia a dire che una famiglia normale – anche se io considero la mia famiglia poco normale visto che ho sei bambini adottati di età e condizione diversa – composta da un babbo una mamma e due figli può scioccare le altre persone, allora la gente si ribella. Ma il governo e la maggioranza degli eletti in Parlamento non vogliono tenere conto dell’opinione pubblica.
- Oltre agli attacchi, ha ricevuto anche un po’ di solidarietà?
- Assolutamente. Moltissimi messaggi di simpatia, molti avvocati si sono proposti di difendermi, ritenendo il tutto ridicolo e dicendo che non è affatto sicuro che il procuratore istruirà la causa, anche perché il rischio che corro è di qualche decina di euro di ammenda. È solo una contravvenzione, ma esiste il diritto di difendersi con un avvocato anche in questi casi, e lo farò con uno di quelli che si sono offerti se la causa verrà istruita. Ci sono anche dei magistrati che mi hanno contattato dicendo che erano stupiti dell’accaduto.
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