NON ESISTE L’ABORTO INDOLORE La pillola Ru486
di Giuliano Ferrara
Anche il secolo ha un cuore. I cristiani non detengono il monopolio della pietà. O almeno così sembrava finché non è arrivato, ora anche in Italia, il nuovo veleno abortivo, la pillola Ru486, il mifepristone che annienta e scioglie nel sangue il nucleo biologico di un bambino che sta per nascere. Quando decidemmo di legalizzare l’omicidio stabilendo che una donna può rifiutare, a certe condizioni, il bambino che ha concepito (legge 194, 1978), stipulammo un compromesso morale. In Europa, dico, perché in America la scelta fu fatta senza compromessi: una sentenza della Corte suprema (Roe vs Wade, 1973) considerò diabolicamente l’aborto come un semplice capitolo della privacy femminile, una questione interna al corpo e all’anima della donna incinta. In Europa no. Le leggi abortiste, e quella italiana in particolare, non sancirono il diritto privato di aborto.
Piuttosto preferirono l’aborto pubblico, a certe condizioni da accertare con l’ausilio del medico, degli psicologi, di altri operatori sociali. Si disse che per eliminare l’aborto clandestino era necessario consentire l’interruzione di gravidanza su richiesta motivata di una donna, ma nel quadro di una iniziativa per la «tutela sociale della maternità» (così è intitolata la legge che ha autorizzato 5 milioni di aborti in 30 anni).
È per via di questo compromesso che, mentre in America la guerra pro life e pro choice è lo scontro frontale tra coloro che sono convinti dell’illiceità morale dell’aborto e dall’altra parte dottori e donne e giudici e opinione liberal convinti che la libertà di scelta venga prima di tutto, in Italia le cose sono andate altrimenti. Nella clinica Mangiagalli di Milano, per esempio, si fanno gli aborti e si scongiurano gli aborti al tempo stesso. In regime di separazione delle carriere, operano i ginecologi e le ginecologhe che devono dare seguito alla disposizione di legge, ma anche persone come Paola Bonzi e i suoi compagni, che fanno di tutto per salvare le vite dei bambini destinati all’aborto e quelle delle loro madri, e ci riescono migliaia di volte.
Questo compromesso morale è destinato a saltare per via di questa pillola Ru486, che cambia radicalmente la natura dell’aborto. I promotori di questo veleno farmacologico dicono che si tratta di aborto facile e indolore. Una menzogna, perché non esiste un aborto indolore e, se è per questo, l’espulsione lenta e non del tutto sicura di un feto per via farmacologica presenta ancora oggi lati molto oscuri per la salute fisica di una donna. Invece è certo il salto nel buio per la salute psichica.
L’aborto diventa solitario, la pillola si assume per ora in ospedale, domani a casa dopo l’acquisto in farmacia o in un dispensario ospedaliero. Diventa lungo e lento, l’omicidio, ci vogliono giorni per l’espulsione. Si compone di più atti, ripetuti. Abbisogna di analisi e verifiche tutte a cuore caldo e a occhio vigile, per verificare che sia stata bene orchestrata l’esecuzione del compito luttuoso. La donna viene completamente abbandonata, maschi e medici e altri guru ideologici della cultura faustiana contemporanea sono totalmente deresponsabilizzati. E si reintroduce, nell’isolamento sociale di una stanza da bagno privata in cui avviene l’espulsione del nucleo fetale di un bambino, l’antica sintassi tragica del peccato clandestino di aborto.
È quasi incredibile che un governo così forte e pimpante, perfino così estrosamente amico del Papa, consenta l’introduzione anche in Italia di questa nuova offesa al corpo delle donne, di questa prova finale del fatto che l’aborto è diventato moralmente indifferente, non soluzione legale contro l’aborto clandestino ma sentenza legittima di morte a carico degli innocenti, iniezione letale che non prevede moratoria alcuna.
L’ABORTO:
scelta? controllo demografico?
soluzione a un problema? omicidio?
Questa è la tecnica dell’aborto a nascita parziale praticato negli USA dal quarto mese fino alla fine della gravidanza.
Guidato dagli ultrasuoni, l’aborzionista afferra una gamba del bambino con il forcipe. |
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La maggioranza degli aborti a nascita parziale avviene fra il 5° e il 6° mese di gravidanza (20-26 settimane).
Bambini che nascono prematuri fra la 20a e la 22a settimana sono normalmente vivi, ma raramente sopravvivono, poiché i polmoni non sono ancora abbastanza sviluppati.
A partire dalla 23a settimana circa un quarto dei bambini sopravvive.
A partire dalla 26a settimana sopravvivono i tre quarti.
Esistono anche parecchi altri metodi per abortire.
Testimonianza
"Stavo in piedi accanto al medico e l’osservavo eseguire un aborto a nascita parziale su una donna incinta di sei mesi. Il battito cardiaco del bambino era chiaramente visibile al monitor a ultrasuoni.
Il medico fece uscire il tronco e le braccia del bambino, mancava soltanto la testa. Il corpo del bambino si muoveva. Le sue piccole mani erano chiuse. Con i piedi scalciava.
Poi il medico prese delle forbici e le infilzò dietro la testa del bambino, le braccia del bambino reagirono con uno spasmo, come quando un bambino pensa di cadere. Poi il medico aprì le forbici, e conficcò nel foro un tubo aspirante di potenza che risucchiò il cervello del bambino. Il corpo del bambino era ormai completamente floscio.
Non sono mai più ritornata alla clinica, ma il volto di quel piccolo bambino mi perseguita. Era il volto più perfetto e angelico che avessi mai visto."
Sono le parole di Brenda Pratt Shafer, che venne assegnata a una clinica per aborti dalla sua agenzia di collocamento per personale sanitario.
La Shafer era favorevole alla libera scelta fino al giorno in cui vide coi suoi propri occhi la brutalità di questa procedura mostruosa. Altre tecniche abortive sono altrettanto raccapriccianti.
Anche se tu non sei credente, scopri perché l’aborto è sbagliato.
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La gamba viene tirata attraverso la vagina, verso l’esterno. |
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L’aborzionista estrae il corpo del bambino eccetto la testa. Normalmente il bambino si dimena. |
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Con le forbici l’aborzionista perfora il cranio del bambino all’altezza del foro occipitale. Poi allarga le forbici per ingrandire il foro. |
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Le forbici vengono estratte e si inserisce un tubo collegato a una pompa aspirante.
Il cervello del bambino viene risucchiato dalla pompa. Il cranio viene infine estratto dall’utero e il bambino rimosso.
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Avvenire 27\3\09
Alla Gran Bretagna il triste primato in Europa:
il 4% delle nascite avviene da «mamme-bambine»
DA LONDRA
Il numero delle gravidanze di adolescenti in Gran Bretagna continua a crescere. Un’indagine pubblicata il mese scorso dimostra che il tasso di concepimento è salita dal 40.9 per mille nel 2006, nelle ragazze tra i 15 e i 17 anni, al 41.9 per mille nel 2007. L’indice di quelle ancora più giovani, tra i 12 e i 15 anni, è salito dal 7.8 per mille nel 2006 all’ 8.1 nel 2007. Circa ottomila e 196 ragazze sotto i sedici anni sono rimaste incinte nel 2007, un dato che rappresenta l’un per cento del totale dei concepimenti. Altri dati mostrano che l’anno scorso in alcune parti di Londra i numeri delle gravidanze di minorenni sono saliti del 40 per cento. Nella sola Enfield, una zona nel nord della capitale, l’anno scorso ci sono state 83 gravidanze più del solito. La Gran Bretagna è il Paese dove i numeri delle minorenni incinte sono i più alti in Europa con il quattro per cento del totale delle nascite. Al secondo posto c’è l’Irlanda con il due per cento; al terzo la Germania con l’1.9, mentre l’Italia si trova al sesto posto con lo 0.9 per cento preceduta dalla Spagna e dalla Francia e seguita dall’Olanda. Il governo ha promesso di investire 20 milioni di sterline, poco più di venti milioni di euro, per rimarginare la piaga e la maggior parte di questi saranno invesititi in campagna pubblicitaria.
Channel Four manda in onda la pubblicità dei preservativi dalle 7 di sera in poi. L’annuncio fa seguito alle rivelazioni di alcuni giornali britannici, che solo due giorni fa hanno reso noto come in sei scuole secondarie della contea dell’Oxfordshire, per prevenire gravidanze tra le giovanissime, la pillola del giorno dopo venga distribuita a ragazzine tra gli 11 e i 13 anni. Il tutto tenendo i loro genitori all’oscuro. Le ragazze possono richiederla anche attraverso un semplice sms ed è gratis. Inoltre la nazione è ancora sotto choc per il caso di un ragazzino di 13 anni che qualche settimana fa è divenuto padre di una bambina da una ragazza di 15 anni. E non è il primo caso del genere.