Sesso sicuro sui … banchi di scuola
Per il secondo anno consecutivo l’azienda che produce un tipo di profilattici (durex), il marchio di Reckitt Benckiser, conferma il proprio impegno nella diffusione di una ....“corretta educazione sessuale”. Si tratta di una campagna “informativa” rivolta alle scuole di tutte le regioni italiane. “Safe Book”, così si chiama, è un progetto scolastico tra i primi al mondo sul "mercato" della contraccezione e coinvolgerà 7 mila istituti italiani: 4 mila scuole medie superiori e, per il primo anno, 3 mila scuole medie inferiori del terzo anno. Oltre 600 mila i ragazzi coinvolti, il doppio rispetto a quelli dello scorso anno. Safe Book è un progetto patrocinato dall’Anlaids, l'associazione italiana nata per fermare la diffusione dell’infezione da Hiv. La «Durex global sexual wellbeing survey» è una ricerca internazionale condotta in 36 paesi su un campione totale di quasi 30 mila persone, effettuata proprio per raccogliere ogni biennio informazioni approfondite su tematiche sessuali. I denari non mancano perché la Reckitt Benckiser plc, quotata in borsa nel FTSE 100 (London Stock Exchange), è una delle aziende leader nel settore dei prodotti di pulizia. La sua sede principale si trova a Slough, la sede italiana amministrativa è a Milano mentre lo stabilimento si trova nell’entroterra veneziano a Mira (ex Mira Lanza). Fu fondata dalla fusione tra la britannica Reckitt & Colman e la tedesca-olandese Benckiser avvenuta nel dicembre 1999. Nell’ottobre 2005 acquista le erbe medicinali del Boots Group per 1,926 miliardi di dollari: i principali marchi acquistati sono Nurofen, Stepsills e Clearasil. Nel 2010 acquista per 2,54 miliardi di sterline (3,025 miliardi di euro) la SSL International, produttrice dei condom Durex. Secondo questa azienda l’Italia non sarebbe all’avanguardia nell’informazione sessuale perché solo il 17% degli italiani ritiene la scuola una fonte di informazioni in quest’ambito (rispetto a un 32% globale) e il 5% lo dichiara per le università (la percentuale mondiale è l'11%). Per questo la Durex, dati alla mano, ha rinforzato la seconda edizione di Safe Book con lezioni presso le Asl nazionali con gli esperti di Anlaids e Maurizio Bini, responsabile struttura complessa di ostetricia e ginecologia presso l’Ospedale Niguarda di Milano. E ha lanciato un concorso per i ragazzi che parteciperanno: «Sicuro di saperlo?». Concorso online che mette in palio …. nove viaggi di studio a Dublino presso il National College of Ireland.
Ma davvero la diffusione del profilattico, e degli stili di vita che ne conseguono, ferma la diffusione delle malattie a trasmissione sessuale e dell’aborto? Per quanto riguarda l’aborto si rileva che laddove il preservativo è più diffuso là si osservano più gravidanze non programmate e interruzioni volontarie di gravidanza. Lo conferma uno studio del prof. Noia del Gemelli di Roma in collaborazione con il dr. Antonio Oriente, dirigente del servizio materno-infantile di Messina, il dr. Nicola Natale, già primario ginecologo dell’ospedale di Lecco e la professoressa Maria Luisa Di Pietro dell’Università Cattolica di Roma. La ricerca è uno studio su dati aggregati che esplorano l’abortività negli USA. Contrariamente a quanto si pensi il comportamento sessuale, come in molti altri campi, tende a seguire alcuni schemi: uno di questi è la tendenza a modificare il proprio comportamento sulla base delle conseguenze previste. Cioè quando la persona intuisce che mediante il contraccettivo l’attività sessuale non avrà conseguenze indesiderate (il contagio infettivo, la gravidanza), è indotta a praticare l’esperienza sessuale da cui invece si sarebbe astenuta in mancanza del contraccettivo. Si tratta della cosiddetta “compensazione del rischio”, ben conosciuta ma rifiutata quando si parla di sessualità. Dunque la campagna del marchio durex non avrà i risultati sperati e, ad essere maliziosi, sembra uno spot pubblicitario dove non manca il conflitto d'interesse. L’educazione sessuale è un’altra cosa.
Gabriele Soliani