SINAXIS Anna
La mia meraviglia e lo stupore vanno sempre più aumentando man mano che vengo a conoscenza dei significati che rappresentano le icone.
E' fuori di ogni dubbio la santità e la fede degli artisti che hanno eseguito tali opere.
L'opera chiamata SINAXIS (Sinaxis = riunione e rappresenta le riunioni che si tenevano per la lettura dei Vangeli. Poi fu abitudine conseguita dagli antichi cristiani, conservata fino ai giorni nostri), ha un'iscrizione in greco sulla parte superiore del dipinto; si presume sia stata eseguita da un artista sconosciuto nella prima metà del 14° secolo. Essa sta a rappresentare il numero degli Apostoli chiamati da Gesù. Essi sono: Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Tommaso, Matteo, Taddeo, Giacomo d'Alfeo, Simone, Mattia.
Tale opera, oltre alla sua bellezza, è conforme agli Atti degli Apostoli in cui si dice che Mattia sostituì Giuda Iscariote.
I primi quattro nomi di questo elenco, cioè: Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, corrispondono agli Apostoli più venerati in quel periodo.
In questa icona non è rappresentato l'apostolo Paolo, che ebbe la chiamata dopo la morte di Gesù e quindi non fa parte dei dodici. In Russia la festività di S. Paolo si celebra il 30 giugno.
Il rigoroso rispetto che l'artista ha usato nei suoi canoni è evidenziato nella raffigurazione di Matteo, che tiene fra le mani il Vangelo aperto, ed è ritratto nell'atto di leggere i nomi degli Apostoli presenti nell'icona.
Un po' dí fantasia Mistica
(tratto da "Istruzioni di voto per aquile e polli", Piemme Edizioni)
La pace
C'erano una volta due monaci, che per quarant'anni avevano vissuto insieme e non avevano mai litigato. Neppure una volta. Un giorno uno disse all'altro: "Non ti pare che sin venuto il momento di litigare almeno una volta?". II secondo monaco rispose: "Va bene, iniziamo! Su cosa ci mettiamo a litigare?". "Cosa dici di questo pane?", propose il primo monaco. "Va bene, litighiamo per il pane. Come facciamo?", chiese il secondo. Disse i! primo: "Questo pane é mio, mi appartiene". E il secondo replicò: "Tienitelo".
La pace non é necessariamente distrutta da una lite o da una discussione. Chi distrugge la pace é l'io. Questo appartiene a me e non lo condivido con nessuno. Quando prende piede questo atteggiamento di attaccamento e di egoismo, il cuore si indurisce ogni giorno sempre di più. Questo é il grande nemico della pace: un cuore attaccato, indurito, egoista.
Un grande guru orientale stava parlando a un gruppo di manager, e disse: "Come il pesce muore sulla terra asciutta, così voi morirete se resterete intrappolati nelle faccende del mondo. II pesce deve tuffarsi nell'acqua, é qui che vive. Voi dovete rientrare nel vostro cuore!".
Allora i manager dissero: "Vuol dire che dobbiamo abbandonare i nostri affari ed entrare in un monastero?". "No, no!", rispose il guru. "Non vi ho detto di entrare in un monastero; continuate a occuparvi dei vostri affari, ma rientrate nel vostro cuore".
Capite? Rientrare nel cuore non significa abbandonarsi a un tipo misterioso di fantasia mistica. Significa tornare a casa, in se stessi, vivere di nuovo il presente. A partire da quel momento comincerete a vivere. Antony De Mello