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MAGGIO 2006

     

 

TECNICHE PER RAGGIUNGERE UN RISULTATO

  Per organizzare qualsiasi cosa, anche la più banale e semplice del mondo, è necessaria dimestichezza con un certo modo di comunicare, soprattutto verbalmente, perché senza interagire è pressoché impossibile organizzare alcunché.

  Leggendo il libro (già citato) di Antony Robbins riesco finalmente a comprendere per quale ragione alcuni miei progetti sono andati in fumo, mentre altri potrebbero essere portati a termine in modo migliore. Ora si tratta di fare mie le esperienze riportate da Robbins nel suo libro, attingendo il numero più alto possibile di informazioni, in modo che mi rimanga più semplice e meno ansiolizzante un eventuale progetto ambizioso.

  Si è detto che la comunicazione fra esseri umani non è soltanto verbale, ma coinvolge tutta la persona. Ci sono alcuni fattori quali lo sguardo, la postura, il respiro, il tono della voce ecc, che danno pregnanza alla nostra comunicazione, ma la possono anche sminuire. Tuttavia in questo momento vorrei focalizzare la comunicazione verbale, soprattutto.

  Ritengo di essere una chiacchierona, ma non un'abile comunicatrice, giacché non è la quantità delle parole che fa di un individuo un buon comunicatore, ma COME le parole vengono usate e QUANDO.

  In una conversazione, sia essa di lavoro o fra coniugi, o con i figli per esempio, si può migliorare e rendere degno di attenzione ciò che vogliamo dire, se ci atteniamo ad alcuni accorgimenti che Robbins propone sempre durante i suoi seminari.

  Intanto si tratta di avere sempre in mente e in modo chiaro ciò che si vuol fare, perché questo si deve trasmettere in primis alle persone che si contattano, onde iniziare una qualsiasi attività. Non tralasciamo poi di pensare a persone di successo da IMITARE. Effettivamente, studiando persone di successo, si può constatare che esse hanno molti attributi in comune, e che uno dei principali è la capacità di comunicare con precisione.

  Per avere successo un manager deve saper maneggiare l'informazione, e Baudler e Grinder, con ilo loro metodo NLP hanno constatato che i dirigenti più riusciti sembrano possedere la grande capacità di arrivare al nocciolo dell'informazione rapidamente e di comunicare agli altri ciò che hanno appreso, servendosi di locuzioni e parole chiave , capaci di trasmettere con la massima precisione le loro idee. FOCALIZZARE è un verbo da tenere sempre ben presente nell'arte della comunicazione, in modo da non cadere in discorsi nebulosi, che distraggono l'interlocutore e non portano a buon fine. “Se il pensiero corrompe il linguaggio, anche il linguaggio può corrompere il pensiero” ha scritto Gorge Orwell.

  Quali sono dunque gli strumenti che aiutano a comunicare con maggiore precisione ed efficacia? E come possiamo guidare i nostri interlocutori verso lo stesso risultato?

  In fondo comunicare ad arte è creare un ponte fra noi e gli altri; un ponte che allarga orizzonti, unisce e condivide .

  Innanzitutto bisogna chiedere . Bisogna imparare a chiedere in maniera precisa e intelligente. Imparare a porre domande aiuta insieme a definire i propri obiettivi e poi a raggiungerli.

  A questo punto occorrono specifici strumenti verbali. Descriviamo intanto a noi stessi ciò che vogliamo e poi trasmettiamolo agli altri. Ecco una serie di domande che dobbiamo tenere presenti nella nostra mente, usando miratamene gli avverbi: QUANDO, DOVE, COME e CHE COSA? – CON CHI.

  Come chiedere, per esempio, un prestito?

  Non lo otterremo se, per esempio, diremo semplicemente: “Ho bisogno di un prestito per inaugurare una linea di prodotti”. Al contrario, se definiamo esattamente ciò di cui abbiamo bisogno, perché e quando, chiarendo insomma che cosa si saprà produrre con quel denaro, avremo ottime possibilità di successo.

  Sicuramente questo discorso si dovrà fare alla persona giusta; se vogliamo soldi andremo da chi dispone di riserve, ma non solo: anche di conoscenze, sensibilità, esperienza finanziaria, altrimenti è ovvio che non ci si capirà. Ma questo discorso si può applicare in diverse e svariate situazioni. Se il nostro matrimonio funziona male o peggio sta andando a rotoli, non andremo a cercare qualcuno nella nostra stessa situazione: questi può comprenderci emotivamente parlando, ma in pratica non potrà aiutarci. E' importante imparare ciò che funziona.

  Rivolgerci a qualcuno che ha già ciò che vogliamo, oppure che già fa ciò cui miriamo è il primo passo per ottenere successo, perché saremo riusciti a tradurre le nostre parole in risultati.

  In questi frangenti poi SIMPATIA – ESPERIENZA – CONOSCENZA saranno un'alchimia vincente!

  Ecco poi una strategia che assicura risultati assai promettenti: assicurare un vantaggio alla persona alla quale chiediamo. Si tratta di scoprire IN CHE MODO possiamo noi essergli utili per primi; trovare insomma qualcosa che possa insieme aiutarci a trarne beneficio.

  Non sempre la necessità di denaro ci serve per un utile personale, ma ci può servire per migliorare la vita della gente e se lo facciamo presente con chiarezza di linguaggio, spiegando COME intendiamo aiutare altre persone e creare nuovi valori a loro favore, oltre che per noi stessi, si può facilmente sortire il risultato a cui tendiamo.

  La maniera migliore per ottenere un rifiuto è di dare un'impressione di ambiguità, perciò è indispensabile essere convinti di ciò che stiamo per chiedere. Esporre pertanto con assoluta convinzione il nostro punto di vista ed anche aiutarci con la fisiologia, non dubitando che ciò che progettiamo otterrà consenso e successo e che valorizzerà non soltanto noi, ma anche colui al quale rivolgiamo la nostra richiesta.

  Riassumendo, teniamo presenti i seguenti punti:

  1. rivolgere richieste specifiche,
  2. controllare chi è in grado di aiutarci,
  3. creare nuovi valori per la persona alla quale rivolgiamo la domanda.
  4. chiedere senza ambiguità.

  Fare propria una quinta regola importantissima: continuare a chiedere finché si ottiene ciò che si desidera; il che significa che si deve chiedere sempre allo stesso modo, ma bisogna attingere a quella ELASTICITA', cui si è già accennato, che ci consente di ottenere il risultato a cui puntiamo, senza mai scoraggiarci.

  Il linguaggio è lo specchio dei bisogni di una società.

  Molte locuzioni e parole usate comunemente hanno poco significato e sono affatto pregnanti.

  Per comunicare ad arte è indispensabile utilizzare un linguaggio mirato e chiaro, non ricorrendo a vaghe allusioni soltanto.

  Avanzare supposizioni è il segno distintivo del comunicare pigro, nebuloso, tutto generalizzazioni, che rende impossibile la vera comunicazione.

  Il segreto di un'efficace comunicazione è andare al di là del nebuloso, pronti a cogliere la chiacchiera insensata quando si manifesta e sapere come porre le domande che danno modo di giungere alle questioni specifiche.

  “Lo scopo della precisione linguistica consiste nel raccogliere il massimo di informazioni possibili, e quanto più si è in grado di farsi una rappresentazione dell'esperienza interna dell'altro, tanto meglio si possono promuovere cambiamenti” (A. Robbins).

          

              Dada (continua al numero successivo)


 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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