L’ARCHITRAVE DELLA CHIESA
- Cosa significa per noi che la misericordia è l’architrave della Chiesa? Quali sono le conseguenze e le implicazioni di questa affermazione del Papa?
- Questo è un m omento unico. La Misericordia, come architrave della Chiesa è la Madre di tutte le guerre di pace, di amore, di bontà. Il Papa, in questo momento di confusione e di tentazioni, ha colto nel segno. La Chiesa in uscita: tutti noi dobbiamo uscire per dire ai nostri fratelli che è arrivato il momento fatidico: “Convertitevi e credete al Vangelo”, c’è misericordia per tutti, tutti dobbiamo essere perdonati perché non è bastato il Battesimo, abbiamo continuato a peccare contro Dio e contro il mondo, però oggi possiamo riscoprire la Misericordia di Dio. Quindi come non si può accettare con gioia infinita questo anno di misericordia? Per me è un evento memorabile, unico, vorrei che veramente arrivasse in tutti i cuori e che la fede crescesse e trionfasse per la maggior gloria di Dio Padre. Amen.
- Come ci impegniamo a far entrare la misericordia in tutti gli ambienti in cui viviamo? Riusciamo a vivere e testimoniare la misericordia in famiglia, al lavoro e nella società?
- Bellissima domanda … con l’esempio, cercando di essere luce e sale per tutti i familiari, i fratelli e sorelle, con tutte le azioni che non offendono il prossimo e che possono testimoniare veramente che crediamo nella misericordia, cercando di azionarla in tutti i momenti che richiedono la nostra attenzione per quel determinato bisogno. Stando sempre attenti alle necessità dell’altro, dando sempre sorrisi anche quando sembra che il fratello ti voglia assalire. Essere misericordiosi come Gesù, che dalla Croce ha detto al Padre: “Perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Il prossimo per quanto male ci possa fare, non ci può mai togliere la vita eterna che Gesù ci ha dato. Nel mondo c’è tanto bisogno di dimostrare a tutti quelli che ci guardano, che noi usiamo la misericordia perché siamo veri cristiani e così Gesù ci ringrazierà per aver dimostrato che per noi non è morto invano.
- Le nostre opere di misericordia sono fatte sull’onda del sentimentalismo o hanno radici più profonde?
- Potrei dire che per me è un comandamento, non usare misericordia è come disubbidire a quel comandamento che c’invita ad amare tutti. Sono peccatore, sono in cammino, voglio fare solo la volontà di Dio, sicuramente pecco tante volte al giorno. Ma chiedo a Dio che mi corregga tutte le volte e che mi assista sempre, per essere meno indegno nei suoi confronti. Ogni giorno chiedo a Dio. “Mi comporto bene? Aiutami a fare meglio … Sto facendo male? Perdonami e mettimi sulla retta via”.
- Di fronte alle grandi opere di misericordia anche sociali che ha compiuto la Beata Madre Speranza, come ci comportiamo? Rimaniamo solo ammirati da quello che lei ha compiuto o ci attiviamo per compiere anche noi la nostra parte?
- Personalmente non resto con le mani in mano davanti alle sue opere, quelle terrene tipo il convento sulla Casilina: ogni momento utile per portare aiuto alle sue pie Ancelle corro e sono sempre a disposizione a fare volontariato; anche al Santuario ho fatto domanda di volontariato sia per servizio d’ordine che alle piscine. Per quanto riguarda l’opera straordinaria della Madre, di diffondere il carisma dell’Amore Misericordioso, io sto cercando di accogliere il suo insegnamento e i suoi consigli e mi sento persona rinata a vita nuova, proprio grazie a tutto quello che mi hanno insegnato i sacerdoti, le consacrate e i Laici che ne fanno parte. E’ una Famiglia con la F maiuscola, piena di amore, gioia e sani insegnamenti. Comunque, come un buon soldato resto sempre in attesa di nuovi ordini che mi verranno dati dall’Alto.
- Come possiamo collaborare come Laici dell’Amore Misericordioso, per risolvere le cause strutturali della miseria e della povertà che ci cicondano?
- Nel nostro comune di residenza, dove il nostro gruppo è ben saldo, siamo tutti disponibili ogni qualvolta ce lo richiede il sacerdote sia in chiesa che nella “Casa della gioia” e in tutte le iniziative dove siamo tenuti a testimoniare come LAM. Insieme cerchiamo di portare conforto e aiuto ai nostri poveri. Come persona singola, preso dalla grande spiritualità che la Madre ci ha trasmesso, sono sempre a disposizione di tutti quelli che mi chiedono collaborazione, a qualsiasi costo perché ad un amico non devi dirgli “Ti voglio bene ma devi dimostrarglielo”. Che dire poi di un fratello! E siccome siamo tutti fratelli in Cristo Gesù, io voglio dare il massimo.
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