Tra me e me (Francesco)
Spazio, aria, vento, cielo, tempo … simboli di uno stato d’animo o di uno stato dell’esistenza. Quello di esistere, percepire, essere presente nonostante tutto, vivere, ascoltare la bellezza che ci circonda e sprizzare di gioia nel poter osservare, cogliere particolari che il creato ci dona in ogni istante, ad ogni battito di ciglia, lasciando passare le miserie umane, lasciandole ai margini della propria esistenza, della propria mente, del proprio io, del proprio corpo, del proprio essere persona. Scacciare il più possibile tutto ciò che in modo via via più comprensibile ed approfondito ci possa creare, a livello personale, fastidi che, con l’andar del tempo possono anche pesare come macigni, se non si dà il giusto valore ai gesti, alle persone, alle parole che sono portatrici, anche in modo inconsapevole ed involontario di amarezza … fare in modo da non essere danneggiati per non subire conseguenze tristi, torti, strascichi di varia natura, ai vari livelli, per diversi motivi. Bisogna trovare l’antidoto al male, cercarlo e magari capire di averlo a portata di mano e magari far finta di niente, girarsi dall’altra parte, avendo quasi paura di poter stare meglio e poter affrontare la vita nel modo migliore, con serenità e fiducia verso se stessi e verso il prossimo, avere la possibilità di incontrare i fratelli!
Riflettere sul passato (Francesco)
A seguito dello sprone datomi da Sr. Rifugio, riprendo e continuo a riflettere sul mio passato e sui miei comportamenti:
Mantenere la lucidità, la calma, la tranquillità non è semplice, mi serve un po’ d’aiuto. Ma chi mi può aiutare? Dove posso trovare lo spirito, l’energia necessaria, il coraggio di essere me stesso, forse avere il coraggio di parlare con certe persone? Cosa semplice per altri ma non per me.
Tra positivo e negativo (Francesco)
Grazie, Sr. Rifugio, grazie, Felice, fratello mio, della gioia che avete profuso in me questa mattina di sabato.
Invece oggi, uscito alle 6,30, ho trovata chiusa la chiesa di S. Lorenzo in V. Urbana e ho proseguito un po’ dispiaciuto. Entrato al lavoro ho incontrato i miei colleghi e li ho salutati. Le loro facce erano spente, i loro sguardi bassi: mi sono sembrati uomini vuoti, tristi e poveri …
Grazie a voi, grazie all’Amore Misericordioso, io mi sento vivo e vorrei che le persone che hanno perso la speranza la potessero ritrovare, vorrei poterle aiutare, dovrei essere in grado di ridargliela, se la meritano, ne hanno bisogno come ne abbiamo bisogno tutti noi.
Riflessione su una frase della Novena all’Amore Misericordioso (Francesco)
“Avendo tutti lo stesso Padre ed essendo fratelli, ci amassimo fra noi scambievolmente”
Sarebbe bello, molto bello poterla mettere in pratica già nella nostra comunità. Perché questa idea, è forse un dubbio o è forse un’aspirazione?
Nonostante il tempo trascorso in questa Casa dell’Amore Misericordioso, non riesco a fare mio l’amore che mi viene trasmesso e: ascoltare il prossimo, essere paziente, ricevere con semplicità e riconoscenza quello che i fratelli hanno da darmi e che in effetti mi donano, ad esempio tutte le perle di saggezza, prudenza, conoscenza, spiritualità che ci dona Sr. Rifugio. Più si va avanti nel cammino e più la strada sembra farsi ripida, si trovano nuovi ostacoli.
E’ un bene trovare nuovi riferimenti e rispolverare vecchi crucci, vecchi modi, vecchi sentimenti, vecchi drammi … riaprire il cuore e la mente, allargare le braccia ed accogliere la Misericordia che sto conoscendo, che sto scoprendo da un po’ di mesi a questa parte. Vediamo quanto sono disposto a mettermi a disposizione di Gesù e a non farmi prendere a calci da chi mi vuol distogliere dall’accogliere l’Amore di cui ho bisogno in modo disperato e che mi viene offerto in modo gratuito!! Grazie, Sr. Rifugio.