LA SANTITA’
Rubrica intervista a cura di Felice Pezzella (Com. di Succivo)
- Siamo consapevoli che il nostro obiettivo fondamentale deve essere quello di rimanere uniti a Gesù?
Ormai tutta la mia vita è solo di Gesù. Prego il buon Dio di non abbandonarmi mai, di ascoltare le mie preghiere e di aplificarne l’efficacia. Desidero che si faccia la sua volontà e non la mia, voglio solo dargli gloria. Gli dico: “Aiutami ad aiutare tutti, leggi dentro al mio cuore e vedrai che è rivolto solo a Te, fa’ che con il Tuo santo aiuto la mia fede cresca verso di Te e verso il Padre nostro dei cieli. Travolgimi sempre con il tuo Santo Spirito”. Amen.
- Nel nostro cammino di fede nell’Associazione, tendiamo alla santità oppure pensiamo che sia un obiettivo troppo alto per noi?
Assolutamente sì, voglio diventare santo, ci metto tutto il cuore, tutto l’amore possibile e prego tutti i giorni per non cadere in tentazione e che sia sempre più grande e più forte il desiderio di santità, con l’esempio, la perseveranza, la carità, e tutte le virtù possibili. Lotto contro il male perché voglio che prevalga sempre il bene e l’amore verso il mio prossimo. Ormai con tutti i consigli della Madre Speranza non mi manca nulla, poi ci metto tutte le ore di ascolto ammirato del mio cugino Cesare, che ci conduce con mano verso la santità. Infine la mia “Santa sulla terra” che è Suor Rifugio mi carico con tutte le dolci frasi di invito e incitamento alla santità ed io non voglio deluderla assolutamente quando ci chiede che del gruppo di Succivo vuole almeno 10 coppie sante ed io sono orgoglioso di anelare a questo miracolo.
- Riusciamo a tenere a freno la nostra lingua? Riusciamo a dire cose buone ed edificanti nel confronti dei fratelli oppure tendiamo a parlare male, anche senza motivo?
Oramai fa parte del gioco: la lingua serve solo per parlar bene di tutti i nostri fratelli, indistintamente. Si deve parlare solo bene di tutti, per poter dare l’esempio come Gesù che non giudicava mai nessuno. Seguendo il Suo esempio progrediremo nel nostro cammino di santità.
- Siamo disposti a lasciarci plasmare, consapevoli che la santificazione non è lavoro di un giorno, in modo da progredire poco a poco verso la vetta?
Qualche anno fa abbiamo iniziato questo bel cammino di santità, ci è stato spiegato e rispiegato tante volte che per essere santi bisogna rispettare delle regole che Dio ci ha voluto donare, come i 10 comandamenti, che noi cerchiamo di rispettare. La santità a cui aspiro è una meta difficile da raggiungere ed è chiaro che con le sole mie forze non ci arriverò mai, ma se il Buon Dio mi farà la grazia di aiutarmi, sicuramente ci arriverò, perché tutti i giorni mi impegno a fare la Sua volontà. Nonostante la mia miseria di povero uomo voglio solo riuscire a fare tutto quello che mi chiede di fare su questa terra.
- Quando ci sembra di non progredire ci facciamo prendere dallo scoraggiamento oppure ricorriamo a Gesù cercando di stare più uniti a Lui per riprendere vigore?
Lo scoraggiamento non lo conosco, sono sempre più unito al Buon Gesù, non lo lascio mai, ormai l’amo da morire, sono sempre unito a Lui e Lui è sempre con me in ogni istante della mia giornata, non mi abbandona mai, mi sta sempre accanto, mi guida da Buon Fratello maggiore e mi dà sempre più forza e vigore. Anelo alla santità. Alleluia!
- Come possiamo coniugare e conciliare la nostra aspirazione alla santità con la vita quotidiana come laici, nel lavoro, nella società, nella famiglia?
Non conoscevo questa associazione fino a pochi anni fa, camminavo con un atteggiamento di cristiano comune, ora che a pieni voti faccio parte dell’ALAM dal 18 ottobre 2015, avendo dato la mia adesione, ho giurato e pertanto mi sento rinato e quindi dedico tutto il mio tempo libero rinunziando a tutto quello che ritengo secondario per proclamare la Parola di Dio Padre buono, per testimoniare che se si sta con Dio tutto è semplice e gioioso. Dio ci ama come figli unici e solo Lui può essere buono, giusto, misericordioso e caritatevole nei nostri confronti e quindi il nostro atteggiamento nei suoi confronti deve essere quello di un figlio ubbidiente, che con umiltà deve dire sempre: “Eccomi”. Ed io, in ogni azione della giornata cerco di rendergli gloria, perché so che Lui verso di me usa tantissima misericordia ed io non mi stanco mai di pregarlo e chiedergli tutto, perché so che lui vuole che io mi rivolga sempre a Lui. Dio mio, ancora una cosa ti chiedo: usa misericordia a tutti i miei fratelli e sorelle che ancora non ti hanno conosciuto. Amen.