LA LABORIOSITA’
Rubrica intervista a cura di Felice Pezzella (Com. di Succivo)
- Madre Speranza ha speso tutta la sua vita lavorando per il Regno di Dio. Noi, al termine della nostra vita, potremo dire di esserci consumati lavorando nella vigna del Signore?
Fino a qualche anno fa pensavo di fare tutto il possibile per non fare brutta figura come operaio “nella vigna del Signore”, ma ora che ho capito cosa vuole il Signore da me, non perderò un solo attimo di tempo della mia “inutile vita”, se non fare la volontà assoluta di Dio Padre, non immagino nemmeno più come potrei perdere del tempo prezioso in altri affanni all’infuori di dedicare tutto il mio tempo per parlare con i miei fratelli e dire loro che Dio non è un nostro giudice ma solo un nostro avvocato, che vuole difenderci a tutti i costi, perché Lui ci ama in modo straordinario e non vede l’ora che tutti noi ci svegliamo da questo sonno che ci rende schiavi di tanti vizi odiosi, che ci fanno stare tanto male. Lui ci vuole felici e pronti ad amarci gli uni gli altri come Lui ci ha dato l’esempio mediante il Figlio Gesù, morto per noi sulla croce di una morte terribile, che ogni volta che ci penso piango intensamente. Per questo chiedo al Buon Gesù di aiutarmi ad amare il mio prossimo come me stesso e non offenderlo mai più.
- Cosa significa per noi Laici dell’Amore Misericordioso lavorare per il Regno di Dio?
Per me “Laico” ormai vuol dire tutto, ha cambiato la mia vita, non voglio altro che fare la volontà di Dio Padre: ero nel baratro, ora ho visto la luce, la Luce vera di Dio e non voglio mai più tornare nel buio, quel buio che mi faceva litigare, arrabbiare, essere presuntuoso, arrogante, orgoglioso, molesto, irascibile, odioso, bestemmiatore etc etc. Ma ora che ho intravisto questa Luce meravigliosa dell’Amore Misericordioso, non posso fare altro che decantare l’Amore di Dio, praticando la carità verso il prossimo al massimo delle mie capacità, per dar gloria a Dio.
- Vediamo quali sono le necessità del mondo, della Chiesa, della Famiglia dell’Amore Misericordioso e dell’Associazione.
Sicuramente, seguendo l’esempio della Madre, uno sguardo attento verso l’ultimo, verso il povero, verso il debole, verso l’indifeso, verso l’emarginato, verso l’abbandonato e specialmente verso chi ancora non ha conosciuto Dio. Prima di tutto con la carità, poi con l’esempio, con la pazienza, con la perseveranza e poi con l’aiuto materiale, dando loro la sola coperta che mi è rimasta, perché Dio ci ha insegnato con l’esempio di suo Figlio Gesù, che se si ama veramente, è più bello e gioioso dare che avere, e non solo dare cose materiali ma dare la propria vita per il fratello. Io fino a qualche anno fa ho sempre detto che la nostra religione è la più bella del mondo, ma dal 2013 ho pensato di far parte dell’Amore Misericordioso che è due volte la cosa più bella del mondo ed io sono felice ed orgoglioso di farne parte grazie a mio cugino Cesare e a Suor Rifugio. Amen.