PAZIENZA, IMPEGNO E RESAPONSABILITA’
Rubrica intervista a cura di Felice Pezzella (Com. di Succivo)
- In famiglia riusciamo ad esercitare la virtù della pazienza? Riusciamo ad essere pazienti anche di fronte a situazioni di afflizioni o di avversità?
E’ una grande prova che Dio ci chiede per migliorare noi stessi ed io voglio metterci tutto l’impegno possibile. Questo cammino ci chiede la santità, io non voglio perdermi un solo istante, voglio dedicare tutto al mio Dio; la virtù della pazienza “costi quel che costi”, è una mia priorità. Esercito continuamente questa virtù sia in famiglia a cui tengo tantissimo, sia nei momenti di vita quotidiana con tutti i fratelli conosciuti e non. Di fronte a qualsiasi avversità o afflizione adotto e metto in atto tutte quelle azioni di pazienza senza mai perdermi d’animo, e senza mai perdere la tanto anelata pace del cuore. Voglio fare la Sua volontà e spero di riuscirci sempre.
- Quando non riusciamo a far fronte agli impegni e alle responsabilità che la famiglia c’impone, ci rivolgiamo al Signore confidando nella Sua grazia che ci dà forza e coraggio, oppure cerchiamo di fare tutto con le nostre forze, correndo il rischio di non farcela?
Assolutamente sì, ricorro esclusivamente al Signore, ormai nella mia vita misera ed inutile non chiedo altro che: “Sia fatta la Tua volontà”. In ogni attimo della mia vita chiedo sempre che Lui sia con me e mi illumini in ogni azione e che sia quella che Lui gradisce. Dio è sempre con me, ormai mi distacco sempre più dalla mia volontà, non corro più il rischio di non farcela perché voglio fare da solo, ce la faccio sempre perché Dio non mi lascia mai, mi sta sempre accanto. Amen.
- Riusciamo a vedere nella nostra famiglia la mano di Dio che ci ha sempre accompagnato? In che modo?
Sono 39 anni che dico sempre a tutti che dal momento in cui ho incontrato Dio, Lui non mi ha mai lasciato solo, Lui mi conosce bene, ho sempre cercato Dio e nella mia famiglia c’è stata la Sua onnipotente presenza; l’ho sempre invocato e Lui, puntualmente, è venuto in mio aiuto. La sua mano, nella mia famiglia, si è manifestata mei momenti di parto di mia moglie, nei parti delle mie figlie, mentre nei momenti che ai nostri occhi sembravano tristi, Lui ci ha consolato con il Suo grande amore, che io, in un primo momento non capivo, come aiuto della divina provvidenza. Ora ho la certezza che in tutta la mia vita Dio è stato con noi un Padre amorevole e generoso, proprio come voglio continuare ad esserlo io con tutti i miei figli: Luisa, Maria e Salvatore e con i miei adorabili nipotini: Giovanna, Antonio, Angelo e Luca e tutti i figli di Dio nel mondo.
- Noi Laici dell’Amore Misericordioso come possiamo aiutare le giovani coppie e le giovani famiglie ad assumersi con fiducia e coraggio le responsabilità e gli impegni che la famiglia chiede?
L’esempio è il primo impegno che mi sono prefisso. Oramai faccio parte dei Laici dell’Amore Misericordioso (orgogliosamente) ed il mio unico impegno è di mantenere fede alla promessa fatta; tutta la mia vita sarà dedicata all’evangelizzazione delle famiglie, a spiegare quel poco che conosco, a parlare del “Progetto di Dio” a dire cosa vuole da noi singolarmente il Signore. Dedico tutto il mio tempo libero a parlare con chiunque incontro di questo progetto di Dio, a dire che Lui ci ama infinitamente e che non può fare a meno di noi, non vuole perdere nessuno; anche quelli che lo hanno rinnegato e sono andati all’inferno, Lui li amava. Alle famiglie e alle giovani coppie dedico tutto il tempo che mi chiedono, perché con il mio esempio e la mia esperienza di marito, padre e uomo, posso trasmettere loro. Inizio spiegando cosa abbiamo promesso all’altare davanti a Dio, come noi genitori dobbiamo restare uniti nell’amore di Dio Padre, perché i nostri figli ci vedano e s’invoglino ad imitarci. Tra coniugi dobbiamo impegnarci al massimo per restare fedeli e modelli dell’Amore familiare, sperando sempre nell’aiuto di Dio che non ci abbandona mai. Lui ci vuole santi nella vita quotidiana. Alle giovani coppie dico quanto è bella l’esperienza della vita coniugale con la consacrazione a Dio del nostro amore nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia, vivendo in fedeltà perché tradire il coniuge sarebbe tradire Dio. La benedizione di Dio potrà arrivare anche con il dono dei figli che sono la gioia di una famiglia santa. Essi vanno educati a vivere da buoni cristiani soprattutto con l’esempio. Noi siamo famiglia nel Signore Gesù e dobbiamo amarci sempre come Lui ci ha amato.