LETTERA PER UNA CHIESA CHE HA CEDUTO AL COMPROMESSO
All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi:
Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli. Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua dissolutezza. Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno dalle opere che ha loro insegnato. Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere. A voi di Tiàtira invece che non seguite questa dottrina, che non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano - non imporrò altri pesi; ma quello che possedete tenetelo saldo fino al mio ritorno. Al vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere,
- darò autorità sopra le nazioni;
- le pascolerà con bastone di ferro
- e le frantumerà come vasi di terracotta ,
con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese . (Ap.2:18-29)
Tiatira era una piccola città della Lidia settentrionale, sulla strada che da Pergamo conduceva a Sardi. Sicuramente gli Apostoli nei loro spostamenti seguiti alle persecuzioni in Giudea vi giunsero e vi fondarono una chiesa. Questa chiesa merita lode perché sanno amarsi gli uni gli altri, come Gesù ha insegnato e perché sono perseveranti nella fede.
Ma il Figlio di Dio li rimprovera perché tollerano Iezabèle che forse diffondeva l'eresia dei Nicolaiti oppure si dava alla divinazione ingannando e seducendo, cioè facendo opera diabolica; lui è il seduttore e l'ingannatore.
Il Signore dice che le ha dato tempo per ravvedersi ma, visto che lei permane nella sua prostituzione (idolatria), permetterà che sia colpita da una malattia mortale e anche quelli che la seguono, se non si ravvedono, subiranno prove.
In questa dichiarazione esplicita si vede la funzione purificatrice ed educativa della sofferenza. Dio non ama mortificare i suoi figli, ma se la sofferenza è l'unica medicina ancora da provare per ottenere la guarigione spirituale, Dio la usa. Ma è anche questo un atto d'amore.
Quante volte noi restiamo scandalizzati perché persone di buona volontà subiscono malattie e malanni vari! Eppure la scienza dei santi ci dice che la sofferenza è maestra e medicina per i comuni mortali, mentre per le anime vittime è occasione di unione intima con Cristo Redentore.
Ricordiamo che la Parola di Dio ha effetto dilagante per cerchi che si allargano fino a raggiungere l'universalità: mentre nell'immediato questa lettera fu un richiamo per quelli di Tiatira, oggi lo è per ciascuno di noi. Potessimo meritare come loro la compiacenza divina perché sappiamo amarci gli uni gli altri e potessimo, come loro, essere perseveranti nella fede! La voce interiore ci dirà se questa lode ci riguarda. Ma prendiamo in esame anche il rimprovero di scendere a compromesso con forme di magia, di idolatria delle persone, di idolatria di noi stessi, di idolatria dei poveri mezzi terreni, visti non come provvidenza divina ma come strumenti per procurarci il piacere in tutte le sue forme.
I mezzi di comunicazione sociale, la propaganda, la pubblicità, gli spettacoli… compiono un'azione più pericolosa dell'azione seduttrice di quella di Iezebèle. Oggi il cristiano coerente con il suo credo, deve andare contro corrente, deve difendersi dai giudizi gratuiti sul suo comportamento, che risponde a valori irrinunciabili e che impone uno stile di vita che stride con il modo di vivere di chi si adegua alla mentalità corrente. Il cristiano deve motivare le sue scelte e deve essere pronto a rispondere a chi chiede ragione della sua fede. Se il nostro comportamento non scandalizza i mondani, vuol dire che la nostra fede non va oltre le pratiche religiose. Ma le pratiche religiose senza una profonda motivazione di amore a Cristo e di adesione al suo Vangelo, cadono nel fariseismo, tanto condannato da Gesù.
Riflettiamo su questa lettera, consideriamola veramente indirizzata a noi, invochiamo lo Spirito Santo perché venga a farci luce dentro al cuore, per scoprire le pieghe nascoste, che il tentatore cerca di farci sottovalutare per impedirci la vera conversione, magari rivestendo di motivi futili le nostre scelte sbagliate, il nostro rimanere nella mediocrità e il non elevarci sul cammino della virtù e della santità.
Rispondiamo a questa lettera con lo stesso amore con cui risponderemmo se Dio stesso, per un prodigio divino, facesse giungere sulla nostra scrivania un suo messaggio.
Chi già s'impegna ad essere fedele al Vangelo non tema ma sia vigilante e perseveri fino al suo ritorno. A chi persevererà Gesù concederà la stella del mattino, cioè la partecipazione al suo potere regale.
Risposte
Risposta alla lettera alla Chiesa di Tiàtira
Ringrazio il Signore e sr. Rifugio che spesso mi invita agli incontri coniugali ed altre esperienze in cui si sta a contatto con altre coppie.
Io normalmente sono un tipo taciturno, chiuso, non mi occupo dei problemi degli altri. In queste occasioni il Signore mi trasforma e sento quasi il dovere/piacere di accogliere nuovi amici e di metterli a loro agio, sapendo che la mia opera è ben poca cosa in attesa dei miracoli d'amore che Gesù poi farà una volta riuniti nel Suo nome a pregare. Il tutto costa un po' di sacrificio e tempo; ma non è una perdita di tempo perché poi i benefici arrivano, lo stesso tempo impiegato per altre attività sicuramente non porterebbe alla stessa sensazione di pace nell'animo.
Tutte le esperienze fatte nel nome del Signore hanno apportato sempre un contributo positivo alla mia formazione. Non mi sento assolutamente perfetto nè arrivato.
Sono intenzionato a migliorare la mia persona, perché sono sicuramente peggiore di tanti altri. Quando incontro le altre coppie che sono in difficoltà soffro nel vederle in quelle condizioni di infelicità nonostante non manchi loro nulla di materiale come salute, lavoro, benessere economico.
Spesso è il Signore che manca, perché non è stato valorizzato al giusto posto. La risoluzione dei problemi è a portata di mano, ed è molto semplice: basta mettere il Signore al primo posto tra la coppia, ed interpellarLo in tutte le situazioni, dopo aver pregato insieme.
Non riuscirò a risolvere tutti i problemi solo con le mie capacità, da solo, anche se preparato umanamente. La strada ce la spiana nostro Signore, anche se inizialmente è stretta e tortuosa.
Dovrò cominciare a pensare al contrario di come pensa il mondo; a pensare come pensa il Signore, come indicato nel Vangelo quale libro della vita . (S.)
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Mio Signore, certamente ci saranno nel mio comportamento tante cose che non sono conformi alla Tua volontà e che mi farebbero meritare tanti Tuoi rimproveri.
Impazienza, insofferenza, mancanza di carità in tutte le sfumature che Tu intendi, giudizi gratuiti che umiliano o sminuiscono la persona che ne è oggetto …. e chissà quant'altro ancora avresti da rimproverarmi. Eppure quante volte per correggermi mi ripeto le Tue esortazioni; quante volte le Tue parole mi colpiscono come frustate quando mi rendo conto delle mie mancanze …
Proponimenti: tanti; Buone intenzioni di non farlo più: ancora tante; Pentimenti: frequenti … Ma poi nella vita di tutti i giorni come è difficile tenerli sempre presenti per non cadere ancora negli stessi errori!
Come nubi spazzate dal vento le Tue parole, i Tuoi insegnamenti si allontanano (o meglio io mi allontano da loro) e facilmente ricado nelle stesse mancanze. Sono consapevole delle mie fragilità umane, ed altrettanto certa che la Tua infinita bontà sa scusarmi e perdonarmi, ed ancor più rialzarmi per infondermi coraggio e buona volontà per nuovo impegno e più sicuro cammino verso di Te. Ciò nonostante continuo ad aver “fame” di Te, fame di conoscerTi, amarTi, fame di esser degna di essere chiamata da Te “figlia”, da Gesù “sorella” ed invoco il vostro aiuto per migliorarmi, per far crescere la mia fede ancora tanto piccola..
Mio Signore e mio Dio sii la mia guida, non ti spazientire per le mie ripetute cadute, prendimi per mano ed aiutami a salire nel cammino della perfezione a cui chiami tutti i Tuoi figli.
Io desidero percorrerlo, ma so bene quante fragilità me lo rendono difficile ed i piccoli passi che tento di fare sono ancora poca cosa e mi rendono insoddisfatta di me stessa.
Rafforza la mia volontà e la mia preghiera diventi sempre più incontro intimo e gioioso con Te, che alimenti l'anima mia e la prepari all'incontro con Te. (R.) |