LETTERA PER UNA CHIESA CHE DORME
All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi:
Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto. Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. Ricorda dunque come hai accolto la parola, osservala e ravvediti, perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro senza che tu sappia in quale ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti, non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese . (Ap 3:1-6)
Sardi: situata a circa 50 Km a sud – est di Tiatira, era stata capitale del regno della Lidia sotto il re Creso e poi della satrapia persiana. Pur essendo decaduta conservava un certo decoro e godeva di un commercio prospero.
Chi parla a questa chiesa è Colui che possiede i sette Spiriti, cioè lo Spirito Santo nella sua pienezza: Gesù.
Già Isaia aveva detto: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore ”. (Is 11,1)
E ancora: Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni ”. (Is 41,1)
“Mi è nota la tua condotta”. La nostra vita è nota a Dio. Noi possiamo trovare scusanti per tutte le nostre scelte sbagliate, ma di fronte a Dio le nostre parole si riveleranno inutili. Vale la pena chiamare per nome i nostri difetti e darci da fare per correggere la nostra condotta.
“Porti il nome di vivente ma sei morto”! E' terribile questa affermazione! Se ci dovesse riguardare, aggrappiamoci con forza a quanto resta, per rimanere in vita e ciò che resta è la misericordia divina.
Non spegniamo il lucignolo fumigante di una coscienza anestetizzata. Torniamo a Dio con una confessione illuminata ed Egli ci darà la possibilità di riprendere vita.
Oggi le nostre strade brulicano di fantasmi spirituali, di persone dalla fede addormentata, trascurata, rimandata….
Molti hanno vissuto un'infanzia pura, un'adolescenza vigilante ma poi, quando la fede richiedeva scelte energiche e imponeva rinunce, sono scesi a compromesso, accettando soluzioni di comodo.
Gesù addirittura intimorisce il trascurato, dicendogli che arriverà di sorpresa e non gli darà tempo di prepararsi: sembra proprio una madre appassionata, che arriva alla minaccia pur di togliere il figlio dal pericolo.
Gesù precisa però che il far parte di una chiesa addormentata nella maggioranza, non pregiudica, invece, chi non macchia la veste del loro Battesimo; questi fortunati cammineranno davanti a Lui in bianche vesti, perché lo meritano, avendo resistito alle tentazioni di un ambiente trascurato. Questi vittoriosi vestiranno l'abito della risurrezione e saranno scritti nel libro della vita eterna. Gesù stesso proclamerà il loro nome davanti al Padre e a tutta la corte celeste. Questo concetto è confermato in Luca 12,8:
“ Io vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio ”.
Per la riflessione personale:
- Anche questa lettera attende la tua risposta…. Rifletti e scrivi:
- C'è qualche zona anestetizzata nella tua coscienza? Prima di rispondere invoca lo Spirito Santo.
- Se Dio venisse oggi, cosa faresti per essere trovato pronto? Fallo senza indugio.
- Se hai fatto scelte sbagliate, aggrappati alla misericordia divina senza cercare giustificazioni.
- Se la tua fede è divenuta abitudinaria e vuota di slancio apostolico, pensa a come puoi ravvivarla.
- Se la tua preghiera è languida e sfiduciata, chiedi a Dio che ti risusciti. Nulla è impossibile a Dio!
- Se sei deluso o stanco, scrollati di dosso questa apatia mortale e, come l'atleta in vista del traguardo, impegna tutte le tue forze senza risparmio, per perseverare fino alla fine.
- Se ti trovi ripiegato su te stesso a leccarti le piaghe che la vita ti ha procurato, dedicati con maggiore impegno a curare le piaghe altrui, vedrai che le tue scompariranno da sole.
- Se vuoi la veste della risurrezione, pagala a qualsiasi prezzo.
Risposte
Sì Signore, sono davvero una piccola creatura che ha poca forza, ma animata da vivo desiderio di amarti e buona volontà di seguirTi.
Ricordo quando anni fa Ti assillavo chiedendoTi il dono della “Fiducia” che proclamavo con la bocca, perché desideravo davvero di avere totale fiducia in Te, ma poi di fronte ai problemi, alle difficoltà sempre più pressanti, vacillavo perché mi sentivo sempre più assillata e schiacciata dagli eventi; ancor più mi angosciavo nella consapevolezza di non essere in grado di risolverli.
Quante paure, quante ansie che toglievano il sonno e la pace interiore, quanto vivere avvelenato da queste paure e difficoltà!
Finché mi fu chiaro che dovevo implorare da Te questo dono per la mia anima inquieta. Così mi battezzai FIDUCIA quel giorno al Battistero di San Giovanni; dovevamo darci un nome nuovo che fosse anche un progetto, ci disse suor Rifugio. Volevo diventare FIDUCIA totale e vera in Te, Signore della vita e mio Maestro di vita. Questo desideravo, e Ti ho assillato giorno e notte con questa mia richiesta; non so quanto ho atteso, ma quasi d'incanto un giorno mi accorsi che l'ansia e la paura non mi condizionavano più, e la sera il sonno scendeva quieto nel mio corpo stanco e mi risvegliavo al mattino serena e a volte anche felice.
Grazie mio Signore per questo dono grande che mi hai fatto, grazie perché anche quella tappa è stata raggiunta col Tuo aiuto amoroso. Grazie perché più tardi ho compreso che quello era il primo gradino che il tentatore mi stava facendo scendere per precipitarmi nella sfiducia e nella depressione (che sono una delle sue armi preferite). Inconsapevole di questo, ho sperato e cercato il Tuo aiuto e Tu sollecito mi hai afferrato e trattenuta dal cadere, hai illuminato il mio buio e la quiete è cominciata a rifluire in me.
C'è sempre incombente il rischio di allentare gli impegni, di sentirsi “arrivati” o troppo sicuri di se stessi, allora occorre tener presente questo rischio ed essere vigili per non cadere nella vanità. Aiutami Signore ad essere sempre fedele anche se la mia fede è piccola, non permettere che mi senta arrivata e non bisognosa di Te. Rinnovo ancora una volta il mio desiderio di servirti come coppia, disponi di noi secondo la Tua volontà e i Tuoi disegni e rendici testimoni credibili delle meraviglie che Tu operi in coloro che in Te confidano e sperano. Amen (R.)
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Signore,
Ti ho cercato, Ti ho invocato, mi hai sostenuto, mi hai esaudito; aiutami ad esserti riconoscente, aiutami a servirTi, aiutami ad amare gli altri, aiutami a farmi piccolo, aiutami ad essere scopa. Tu hai letto il mio cuore, tutti i miei desideri li hai tramutati in realtà, anche quelli che soddisfacevano solo il mio egoismo. Tu mi hai amato e mi ami, Tu mi hai convocato alla tua mensa, Tu mi hai protetto, Tu mi hai voluto donare la vita. Grazie Signore.
Ho sempre preteso di più da Te, per me e per il mio interesse: successo, tranquillità, spensieratezza, conoscenza, svago, denaro, salute; godendo dei tuoi doni egoisticamente.
Sì, è vero, qualche piccolo impegno, sacrificio Te l'ho offerto, ma Tu prontamente sei venuto in soccorso alla mia debolezza, Ti sei servito di me senza un grande mio sforzo e insofferenza, perché conosci la mia indolenza, il mio egoismo, la mia avarizia.
Quanto piccolo e chiuso è il mio cuore; sì, oggi riconosco il Tuo intervento nella mia vita: mi hai donato anche la possibilità di essere padre, oltre che sposo; ma sono sempre afflitto e chiuso in me stesso.
La ricchezza che ho ricevuto l'ho accumulata e messa da parte senza generare frutto e, nonostante questo, Tu continui a mandarmi doni e grazie. Sono sordo ai Tuoi ammonimenti; non Ti riconosco come vorresti in mia moglie, in mia madre, in mio padre, in mio fratello, nei miei suoceri, nei miei colleghi; sono geloso del Tuo amore, dei Tuoi doni, ho paura di perdere quello che è Tuo. Tu mi hai chiamato e continui a chiamarmi, ma io non mi alzo e cammino.
Mandami, Signore, i tuoi servi, mandami i Tuoi angeli, mandami i Tuoi messaggeri, perché ho bisogno, Signore, del Tuo sostegno, del Tuo richiamo, della Tua parola. Io non so camminare autonomamente. Quando crescerò, quando sarò una persona come Tu mi vuoi ?
Perché, Signore, Ti cerco soltanto quando ho bisogno, solamente per chiederTi qualcosa, solo per ringraziarTi; perché non prego, perché non trovo il tempo per ascoltare la Tua parola, la Tua volontà, i Tuoi consigli, nel silenzio? Aiutami ad accettare il sacrificio per aiutare gli altri, per purificarmi. Aiutami ad accettare disagi e sofferenze per il mio bene. Fai aprire il mio cuore alla vita, agli altri, oltre che alla mia famiglia. Fammi vincere l'angoscia, accresci la mia fede. Amen.
(Gualtiero)
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La lettura del libro dell'Apocalisse mi ha dato molti spunti di riflessione. In modo particolare sono stata toccata dalle lettere, questa che Dio rivolge alla chiesa di Sardi che mi induce a scuotermi dalla mia apatia, prima che Dio mi vomiti dalla sua bocca.
Io non sono sempre stata fedele al Signore, ma ad un certo punto della mia vita mi sono accorta e ho deciso di cambiare. Ora cerco di vivere sempre al cospetto del Signore e quando sbaglio mi vergogno.
Sento ardere dentro di me lo zelo per la salvezza delle anime e quando ho potuto, ho cercato, pregando, di avvicinarle a Lui, e qualche volta ci sono riuscita.
Non so se questa lettera mi riguardi, voglio sperare di no. Vorrei rispondere al Signore con generosità, ma per il mio carattere ribelle, sono stata molto provata e le contrarietà mi hanno portata all'esasperazione. In quei momenti andavo in Chiesa a reclamare e a manifestare il mio disappunto: gli dicevo che non ce la facevo più e quindi mi doveva aiutare.
Ho cercato di educare i miei figli alla fede e, grazie a Dio, hanno corrisposto.
Mia figlia lavora al Quirinale con 140 colleghi. Quando nasce qualche bambino e si pensa di fare un pensierino di regalo ai genitori, lei suggerisce sempre di scegliere un oggetto religioso. Molti la deridono, ma poi, quando hanno problemi in famiglia le chiedono di pregare e di far pregare la Comunità, soprattutto durante “la preghiera del cuore”. In alcuni casi si sono ottenuti autentici miracoli e sempre tanta consolazione e forza per soffrire e lottare.
Spero che il Signore tenga conto anche di queste piccole cose. Io non so fare cose grandi, ma voglio impegnarmi a fare le piccole cose con un grande amore.
Anna Maria P.
2006 Iolanda Lo Monte
Ecco affacciarsi un anno nuovo.
Il tempo passa e le nostre mani sono protese alla ricerca…..
Speriamo che ci saranno proficui incontri
con la cara Suor Rifugio che ci dà testimonianza in Cristo,
si trasforma in suo sacramento,
perché Cristo stesso traspare in lei.
Auguro pace e bene a tutti;
Sono la ricchezza che l'umanità attende. |