STORIA DELLA SALVEZZA
Introduzione alla storia di Abramo
ABRAMO E IL CULTO DEL DIO UNICO
Abramo e i suoi tempi
Abramo ci appare nel racconto biblico come un grande capo di un gruppo di beduini seminomadi. Egli e la sua gente condividevano i costumi di ogni popolo nomade della sua epoca.
Li vediamo spostarsi, secondo lo stato dei pascoli, accampandosi ai bordi delle terre coltivate; li vediamo venire a contatto con le popolazioni sedentarie, stringendo con esse patti di buon vicinato; li vediamo lottare per quello che per un pastore nomade è il bene più ambito: il possesso dei pozzi; li vediamo partire in guerra, e tornare vittoriosi, ricevendo l’omaggio rispettoso e intimorito dei piccoli sovrani locali. Li vediamo ricevere gli ospiti secondo tutte le usanze dell’ospitalità beduina; li vediamo acquistare un primo possesso stabile: un pezzo di terra dove seppellire i loro cari.
Tutti fatti e costumi che ritroviamo presso qualunque altro popolo nomade.
C’è però una cosa che distingue Abramo e la sua gente da ogni altra popolazione nomade di quell’epoca: dovunque Abramo si fermi nelle sue peregrinazioni, innalza un altare al Dio unico; perché a lui e alla sua gente Iddio aveva fatto dono della conoscenza che il Signore solo è Dio e che non c’è Dio all’infuori di Lui.
ABRAMO E IL MONOTEISMO
Nella persona di Abramo Dio si sceglie un popolo al quale fa un dono prezioso: la conoscenza che esiste un Dio solo.
Mentre tutti i popoli del mondo adorano tanti dei, c’è solo un piccolo gruppo di beduini seminomadi, che sa che è il Dio unico colui che con potenza grande ha creato il cielo e la terra e tutto quanto essi contengono.
La verità è come la luce: la luce della verità è accesa presso il popolo ebreo, fiammella vivissima in tutto il mondo, immerso nelle tenebre. Il popolo ebreo trasmetterà il dono di questa luce al rinnovato popolo eletto: la Chiesa; ad essa Gesù farà il dono di una luce ancora più splendente, rivelando che Dio è uno in tre persone: il Padre che ci crea, il Figlio che ci redime, lo Spirito Santo che ci santifica. Alla fine dei tempi, quando Gesù tornerà trionfante nel mondo, questa luce illuminerà il mondo intero e l’umanità intera.
ABRAMO E IL PATTO CON DIO
Più volte nella bibbia vediamo stringere un “Patto” con gli uomini. Quando si parla di patto, pensiamo che i due contraenti di esso siano più o meno pari. Così non è naturalmente, quando i due contraenti sono da una parte Dio e dall’altra gli uomini. In questo caso “Patto” significa che Dio fa un dono, concede per sua bontà un dono agli uomini. Essi da parte loro assumono determinati impegni. Tale loro impegno viene ad essere la risposta degli uomini alla spontanea manifestazione dell’amore di Dio. Ad Abramo Dio promette il possesso della terra nella quale, dopo 17 secoli circa, nascerà Gesù.
Inoltre il Signore gli dice che diventerà padre. Da parte sua Abramo risponde al dono di Dio, credendo a quanto Egli promette; eppure Dio gli promette una cosa che sembra impossibile: Abramo e sua moglie sono già vecchi e non hanno figlioli.
Quindi il secondo elemento del patto è la fede di Abramo in Dio.