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DICEMBRE 2007

 

 

 

LA STORIA DELLA VIA CRUCIS

 

Da “La Via Crucis di Gerusalemme” ed. Centro Studi Leopardiani

 

DEVOZIONI PARTICOLARI (continua dal numero precedente)

            Da questa profonda partecipazione alle sofferenze di Cristo derivarono alcune devozioni particolari che si concentravano sulla meditazione di determinati momenti della Passione.

            Troviamo pertanto meditazioni sulla piaga del costato di Gesù, sul suo cuore, sul suo sangue, sul suo volto, sulla spogliazione delle vesti, sugli strumenti della Passione, sul velo della Veronica, sulle soste compiute durante il viaggio verso il Calvario, sulla crocifissione, sull'erezione della croce. (…)

            Alcuni degli argomenti presi in considerazione da queste devozioni passeranno nella Vìa Crucis: la meditazione al velo della Veronica diventerà la sesta stazione; la spogliazione delle vestì la decima; la crocifissione l'undicesima; l'erezione della croce la dodicesima; il pianto della Vergine, identificandolo con la deposizione, la tredicesima".

La devozione alle sette cadute di Gesù

            La Devozione alle sette cadute di Gesù consiste nella meditazione sulle cadute che Gesù fece durante il cammino verso i! Calvario, o sui momenti in cui vacillò sotto il peso della croce, o mentre si sforzava di raddrizzarsi.

            La quantità degli episodi considerati dagli autori è varia, e va da un minimo di sei ad un massimo di trentadue; ma i! numero più frequente è sette.

            Le cadute venivano rappresentate per mezzo di sette croci, o di piloni votivi, o di sculture collocate su sette colonne o in sette chiese diverse; l'importante era che tra queste cadute fossero rispettate le distanze reali misurate durante il tragitto percorso a Gerusalemme.

            Praticata in modo massiccio nel Nord Europa verso la fine del XV secolo, e poi ancora nel XVI e nel XVII, questa devozione ci è giunta in due versioni diverse: quella che considera le cadute dell'intera Passione e quella che le limita al tragitto compiuto da Cristo con la croce sulle spalle, cioè dal palazzo di Pilato al Calvario"  (…)

            Stranamente in queste sculture figurano già la crocifissione la deposizione, che saranno contemplate solo nel 1563 da Pascha.

            Nel cimitero francescano di Anversa una serie di pannelli riproduceva i sette dolori della Madonna; anche in questo caso doveva trattarsi di una devozione antica se Leone X nel 1520 accordò l'indulgenza di cento giorni ad ogni stazione.

            Spesso alle cadute di Gesù sono affiancati i dolori delle Madonna.

            Al museo nazionale di Stoccolma esiste una serie di incisioni presumibilmente del XV secolo che rappresentano assieme le sette cadute di Gesù e i sette dolori di Maria: a ogni caduta è rappresentata la Madonna con il cuore trafitto da una spada.

            Esiste un’altra serie di sculture che venera anche il dolore di Maria, datata 1490; anche qui, accanto al Redentore caduto, è riprodotta anche la Madre con il cuore trafitto dalla spada; su ogni quadro compare la seguente scritta: O uomo, contempla le sette cadute di Cristo e i sette dolori del cuore di Maria.

Tra i libretti che insegnavano il metodo migliore per effettuare con profitto questa devozione, è degno di nota quello intitolato Dit is don bere fi van Calvarien, stampato in Olanda nel 1520, in cui sono meditate le seguenti sette cadute di Gesù":

1 - nel torrente Cedron;

2 - mentre viene condotto da Erode;

3 - sugli scalini della casa di Pilato dopo la sentenza;

4 - nel luogo della flagellazione;

5 - mentre porta la croce;

6 – quando è gettato in terra per essere inchiodato sulla croce;

7 – quando i soldati lasciano cadere la croce dopo che è già stata issata.

 

La devozione agli spostamenti di Gesù

            Questa devozione contempla gli spostamenti che Gesù fu costretto ad effettuare durante la Passione. Si diffuse soprattutto in Germania nello stesso periodo di quella delle sette cadute.

            Anche i numeri degli spostamenti, come quelli delle cadute sono variabili: se ne trovano nove, undici, dodici, tredici, quindici diciassette: ma predomina il nove.

            Originariamente si praticava il Venerdì Santo visitando sette o nove chiese in ricordo degli spostamenti dolorosi di Gesù. La visita a nove chiese era praticata anche a Roma a partire dal Cinquecento, secondo un'usanza che si attribuisce a san Filippo Neri.

            In seguito fu ripetuta ogni venerdì di tutto l'anno, inginocchiandosi sette o nove volte davanti ad un altare; oppure soffermandosi davanti alle colonne della Passione, erette sulle strade che conducevano alle chiese.

            Verso il 1470 era comparsa nei Paesi Bassi un'opera dal titolo Die is een devoet meditacie op die passio ons heren, di un certo Bethlem, che elenca gli spostamenti di Gesù, dall'Ultima Cena fino alla sepoltura, suddivise tra i sette giorni della settimana; indica anche le indulgenze che si possono lucrare praticando questa devozione.

            Il Bethlem, però, suggerisce meditazioni e preghiere appropriate solamente per gli spostamenti che Gesù effettuò dal palazzo di Pilato  fino  al  Calvario; e per questi spostamenti richiede una partecipazione spirituale più profonda da parte dei fedeli.

            Ciò significa che l'autore del volumetto attribuiva una particolare importanza agli spostamenti che molto più tardi avrebbero preso il nome di Via Crucis.

            Gli spostamenti sono così distribuiti:

Lunedì: spostamenti di Gesù dal Cenacolo al giardino degli Ulivi, poi al luogo in cui lasciò gli apostoli, alla grotta dell'agonia, al luogo del tradimento di Giuda.

Martedì: spostamenti di Gesù condotto al cospetto di Anna, di Caifa, di Pilato, di Erode.

Mercoledì: spostamenti di Gesù per tornare da Pilato, per assistere alla sentenza di condanna a morte, per raggiungere il luogo dove fu caricato della croce e quello dove cadde.

Giovedì: spostamenti di Gesù dal luogo della caduta all'arco dell’Ecce Homo, al luogo dello svenimento della Madre; dell’incontro con il Cireneo; alla casa della Veronica; alla porta Giudiziaria, dove cadde la seconda volta.

Venerdì: spostamenti di Gesù per oltrepassare la porta Giudiziaria e iniziare la salita del Calvario, per raggiungere il luogo in cui cadde la terza volta, poi quello in cui fu spogliato e crocifisso e quello in cui si trovavano la Madonna e san Giovanni sotto la croce.

Sabato: spostamenti di Gesù morto dalla croce al luogo in cui fu deposto tra le braccia della Madre; e da qui al sepolcro.

Domenica: spostamenti per venerare il luogo dell'Ascensione, quello della discesa dello Spirito Santo, e la casa di Nazaret.

            Nel 1521 a Norimberga in Germania fu pubblicato un altro opuscolo simile, dal titolo Die geistlich Strass, comprendente anch’esso gli spostamenti relativi a tutta la Passione.

            Nel 1547 in Germania apparve anche un libretto che insegnava ai fedeli il modo di venerare i nove spostamenti di Cristo, visitando altrettante chiese o anche solamente spostandosi da un altare all'altro di una stessa chiesa; o addirittura semplicemente inginocchiandosi nove volte in casa, se si era impossibilitati a muoversi.

            Veniva inoltre raccomandato di non praticare la devozione solo il Venerdì Santo, ma tutti i venerdì dell’anno.

            Sull’argomento esistono anche due manoscritti, conservati in Belgio, l’uno nella Biblioteca Universitaria di Gand e l’altro in quella di Lovanio. (continua al numero successivo)

 

 

 

 
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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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