Bussano di Jacques Prèvert

 

Chi è

Nessuno

E’ solo il mio cuore che batte

Che batte forte forte

Per te

Ma fuori

La manina di bronzo sulla porta di legno

Non si muove

Non si agita

Non muove nemmeno la punta del dito.

 

         Tante foreste… di Jacques Prèvert

 

Tante foreste strappate alla terra

massacrate

finite

rotativizzate

 

Tante foreste sacrificate per fornire la carta

ai miliardi di giornali che ogni anno attirano

        l’attenzione dei lettori sui rischi del

       disboscamento.

 

         Il ruscellodi Jacques Prèvert

 

Tanta acqua è passata sotto i ponti

ed anche un grande fiume di sangue

Ma ai piedi dell’amore

scorre un bianco ruscello

E nei giardini della luna

dove ogni giorno si fa festa a te

questo ruscello canta addormentato

Quella luna è il mio capo

dentro cui gira un grande sole blu

E gli occhi tuoi sono questo sole.

 

            Bevendo a “La smarrita”Dada Prunotto

                                                               da “Tango per il mio gatto”

            Quella fonte

            Dove bevvi

Era immagine riflessa

            D’Acqua Viva

 

            In quell’Acqua

Il mio sguardo incontrò il Tuo

 

            Tu hai gli occhi

            Di mia figlia

            “La Smarrita”

            Si chiamava

            Quella fonte

           

 

 

Tormento di forma Dominick Ferrante da “Poesie”

 

Piove.

Da dietro ilo vetro.

Non ha importanza il rumore se è dentro o fuori.

C’è.

Incombe latente e frusta intortando…

La mente.

Già.

Crea nuovi equilibri.

Paradossali silenzi.

Nuova tavola piatta, stato mentale

punteggiato di atrocità risibili.

Solo perché visibili.

E ascoltarne il profumo non ha senso,

per me ormai orbo col naso sordo.

Lobi raffreddati da parole sospese,

fritte nell’inutile puzza dell’aria.

Piove.

Pioverà ancora.

Ancora a confondere.

 

Benvenuto a ‘sta città    Vincenzo Galli

                         Da  Roma romanesca turistica e panoramica

                                               Ed. Rugantino e Calandrino

 

Forestiero che venghi da lontano

      spostannote dall’uno all’altro polo,

      appena messo er piede su ‘sto solo

      ringrazia Dio e te sentirai romano.

 

Tiè presente che in tutt’er monno sano

      pe’ gloria e santità c’è questo solo:

      davanti a quer che ammiri e vedi ar volo

      diventerai ciuchetto com’un nano,,,

 

Qui ciavemo un proverbio che te dice:

      “Roma non è matrigna de nessuno”

            T’allarga er core e te sa fa felice.

 

Qui trovi la bellezza e la magnera;

      te basta stacce un giorno, solo uno,

      pe’ nun scordalla pe’ una vita intera!