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MARZO 2009

     

LA SAGGIA EDUCAZIONE (Pr. 17,1-28; 18,1-24; 19,1-29)

 

            Anche se i Proverbi non sono raccolti per temi, molti di essi riguardano il modo di educare i figli. In questa riflessione porremo l’attenzione soprattutto ad alcuni di essi che sembrano più adatti al caso. Molti pensano che l’educazione dei figli riguardi il modo di mangiare, di salutare, di presentarsi in pubblico. In realtà la parola “educazione” viene da “educere” = tirar fuori. Tirar fuori quello che ogni uomo che viene sulla terra porta in sé, perché le norme del vivere civile, che corrispondono ai dettami della coscienza e ai comandamenti sono già dentro di loro.

            Come si nasce con un quoziente di intelligenza, si nasce anche con un potenziale religioso cioè con la tendenza a rapportarsi con il soprannaturale, con la tendenza alla socializzazione, ecc. L’educazione deve solo far emergere e poi orientare questo potenziale che correda ogni bambino che viene sulla terra.

            Purtroppo, da quando Adamo ed Eva hanno voluto conoscere il bene e il male, i bambini nascono con la tendenza al bene ma si fa subito presente anche l’egoismo, l’ira, il capriccio, l’invidia, cioè tutti gli aspetti che il male assume nella relazione con gli altri, rivelandoci che il male abita in noi insieme al bene.

            L’azione educativa, allora, deve tendere a potenziare il bene e a porre un limite al male, mediante l’educazione alla saggezza. Il libro dei Proverbi, come tutta la Bibbia, tende a farci capire, anche attraverso l’esperienza di millenni, che il potenziare il male che abita in noi, sotto forma di rivendicazioni violente, disimpegno, furbizia, astuzia, inganno, egoismo e quant’altro il cuore umano corrotto sa partorire, non paga, perché non produce frutti di bene duraturi, non dà la pace interiore, da cui prendono vita la serenità, la gioia, l’amore. Leggiamo alcuni Proverbi del cap. 17°

  1. Un tozzo di pane secco con tranquillità è meglio di una casa piena di banchetti festosi e di discordia.
  2. Lo schiavo intelligente prevarrà su un figlio disonorato e avrà parte con i fratelli all'eredità.
  3. Il crogiuolo è per l'argento e il forno per l'oro, ma chi prova i cuori è il Signore.
  4. Il maligno presta attenzione a un labbro maledico, il bugiardo ascolta una lingua nociva.
  5. Chi deride il povero offende il suo creatore, chi gioisce della sciagura altrui non resterà impunito.

Questi atteggiamenti vanno educati. Se noi siamo avidi di beni e ci riteniamo fortunati solo quando possiamo gozzovigliare senza limiti con spreco, anche il bambino imparerà che lui sta bene solo quando sono soddisfatti tutti i suoi capricci.

            Se nella nostra casa Dio è l’illustre sconosciuto, il bambino non lo metterà come punto di riferimento al suo agire, non ricorrerà a Lui con la preghiera, non attingerà da Lui le norme di vita.

            Se il bambino dovesse accorgersi che i suoi genitori dicono bugie, magari anche di convenienza, impareranno che la verità non è poi così importante come l’inganno per vivere bene.

            Se il povero non è rispettato, compatito, aiutato, il bambino lo considererà come un nemico da cui difendersi, anziché un fratello da soccorrere.

            Vedete allora come il campo dell’educazione è vasto e abbraccia tutta la vita morale che lega gli uomini tra loro. Se questi rapporti non vengono educati fin dall’infanzia, non potremo poi lamentarci se, arrivati all’adolescenza, i figli faranno cose spiacevoli che causano tristezza e preoccupazione. Anche impegnandosi al massimo nell’educazione dei figli i risultati non sono garantiti, perché oggi agiscono molte forze diseducative nella nostra società, se poi non ci si premura di mettere le basi della moralità nel cuore dei bambini, l’insuccesso è assicurato.

  1. Corona dei vecchi sono i figli dei figli, onore dei figli i loro padri.

            Bello questo proverbio e grandemente desiderabile per ogni famiglia. Sta a noi renderlo vero per la nostra famiglia, intrattenendo relazioni pacifiche con i parenti.

  1. Non conviene all'insensato un linguaggio elevato, ancor meno al principe un linguaggio falso.
  2. Il dono è come un talismano per il proprietario: dovunque si volga ha successo.
  3. Chi copre la colpa si concilia l'amicizia, ma chi la divulga divide gli amici.
  4. Fa più una minaccia all'assennato che cento percosse allo stolto.
  5. Il malvagio non cerca altro che la ribellione, ma gli sarà mandato contro un messaggero senza pietà.
  6. Meglio incontrare un'orsa privata dei figli che uno stolto in preda alla follia.

            Oggi è più facile di quanto si pensa trovare uno stolto in preda alla follia. E non si deve pensare che questo tale vaneggi o sia uno sprovveduto, oggi la follia della stoltezza si trova in tutti i ceti sociali e questo ci obbliga ad educare i figli al discernimento delle proposte che ricevono da chicchessia. Esistono società a delinquere che reclutano i giovani ingenui per sfuggire alla pena, sette e gruppi eversivi, che si presentano come la novità capace di cambiare la vita e di potenziare noi stessi, magari con corsi di psicologia avanzata, che si rivelano poi trappole per attirare gli ingenui nei loro gruppi. Ci sono viziosi di tutti i tipi, capaci di profanare l’innocenza senza scrupoli e rovinare così le giovani esistenze per tutta la vita. I bambini hanno diritto a conoscere la realtà in cui vivono per potersi difendere.

  1. Chi rende male per bene vedrà sempre la sventura in casa.
  2. Iniziare un litigio è come aprire una diga, prima che la lite si esasperi, troncala.
  3. Assolvere il reo e condannare il giusto sono due cose in abominio al Signore.
  4. A che serve il denaro in mano allo stolto? Forse a comprar la sapienza, se egli non ha senno?
  5. Un amico vuol bene sempre, è nato per essere un fratello nella sventura.

            Importanti questi proverbi e pieni di sapienza. Chi non ha fatto esperienza di ingratitudine nella vita? E’ ottima cosa educarci ed educare al perdono, dice Gesù, ma chi fa queste cose non attira su di sé la benedizione di Dio. Quindi, per ciò che ci riguarda, allontanare da noi ogni forma di litigio, che è come una diga che perde la barriera di protezione, non giudicare gli atti umani in base alle simpatie e non rettamente; questo attirerebbe su di noi il corruccio divino, non fare soldi in maniera illecita, perché non porteranno beneficio alla casa, proprio perché sono soldi in mano ad uno stolto, che non ha guardato al suo vero bene ma alla soddisfazione di un momento.

            Se non sapremo essere veri amici, difficilmente troveremo poi fratelli nella sventura.

  1. È privo di senno l'uomo che offre garanzie e si dà come garante per il suo prossimo.
  2. Chi ama la rissa ama il delitto, chi alza troppo l'uscio cerca la rovina.
  3. Un cuore perverso non troverà mai felicità, una lingua tortuosa andrà in malora.
  4. Chi genera uno stolto ne avrà afflizione; non può certo gioire il padre di uno sciocco.
  5. Un cuore lieto fa bene al corpo, uno spirito abbattuto inaridisce le ossa.
  6. L'iniquo accetta regali di sotto il mantello per deviare il corso della giustizia.
  7. L'uomo prudente ha la sapienza davanti a sé, ma gli occhi dello stolto vagano in capo al mondo.
  8. Un figlio stolto è un tormento per il padre e un'amarezza per colei che lo ha partorito.
  9. Non sta bene multare chi ha ragione e peggio ancora colpire gli innocenti.
  10. Chi è parco di parole possiede la scienza; uno spirito calmo è un uomo intelligente.
  11. Anche lo stolto, se tace, passa per saggio e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.

            Quanti voti scolastici maggiorati dai regali che i genitori fanno ai professori! Quanti diplomi comprati! Quanti cattivi esempi dati ai figli, che continueranno a non impegnarsi a sufficienza, sicuri di avere chi pareggerà i conti per loro. L’effetto diseducativo principale è a scapito della formazione della volontà, che si potenzia cimentandosi con le prove della vita; ma se queste prove vengono eliminate, la volontà sarà sempre più debole e non saprà resistere a nessuno stimolo.

  1. Chi si tiene appartato cerca pretesti e con ogni mezzo attacca brighe.
  2. Lo stolto non ama la prudenza, ma vuol solo far mostra dei suoi sentimenti.
  3. Con l'empietà viene il disprezzo, con il disonore anche l'ignominia.
  4. Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda, la fonte della sapienza è un torrente che straripa.
  5. Non è bene usar riguardi all'empio per far torto al giusto in un giudizio.
  6. Le labbra dello stolto provocano liti e la sua bocca gli provoca percosse.
  7. La bocca dello stolto è la sua rovina e le sue labbra sono un laccio per la sua vita.
  8. Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi che scendono in fondo alle viscere.

            Questi proverbi del cap. 18° si commentano da soli. Oggi i giovani non hanno più rispetto né dei genitori, né degli insegnanti, né dei sacerdoti. Li abbiamo educati ad alzare la voce, a farsi valere battendo i pugni, a pensare che i responsabili dei loro problemi sono sempre gli altri.

            Certe battaglie che ingaggiano le mamme contro gli insegnanti che hanno valutato secondo verità i loro figli, denunciano proprio che non interessa la crescita dei figli nella sapienza, ma magari la pagella falsa che possono sventolare sotto il naso dei compagni e dei loro genitori. Ma se siamo stolti noi, possono essere saggi i nostri figli? Un insuccesso va commentato in famiglia e va cercato il rimedio suggerendo atteggiamenti più corretti a scuola, più responsabili nello studio, anche più pazienti se proprio si trattasse di un giudizio sbagliato.

  1. Chi è indolente nel lavoro è fratello del dissipatore.

            Quanti indolenti nel lavoro, nei nostri uffici pubblici! A pagare le spese di questi “stolti” dal punto di vista biblico, “furbi” dal punto di vista umano, siamo tutti.

  1. Torre fortissima è il nome del Signore: il giusto vi si rifugia ed è al sicuro.
  2. I beni del ricco sono la sua roccaforte, come un'alta muraglia, a suo parere.
  3. Prima della caduta il cuore dell'uomo si esalta, ma l'umiltà viene prima della gloria.
  4. Chi risponde prima di avere ascoltato mostra stoltezza a propria confusione.
  5. Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella malattia, ma uno spirito afflitto chi lo solleverà?
  6. La mente intelligente acquista la scienza, l'orecchio dei saggi ricerca il sapere.
  7. Il dono fa largo all'uomo e lo introduce alla presenza dei grandi.
  8. Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione, ma viene il suo avversario e lo confuta.
  9. La sorte fa cessar le discussioni e decide fra i potenti.
  10. Un fratello offeso è più irriducibile d'una roccaforte, le liti sono come le sbarre di un castello.
  11. Con la bocca l'uomo sazia il suo stomaco, egli si sazia con il prodotto delle labbra.
  12. Morte e vita sono in potere della lingua e chi l'accarezza ne mangerà i frutti.
  13. Chi ha trovato una moglie ha trovato una fortuna, ha ottenuto il favore del Signore.

            Naturalmente ha trovato una fortuna chi ha trovato una moglie saggia, che non bada solo all’andamento materiale della casa, ma al cuore di quanti la abitano e si dedica all’educazione a tempo pieno.

  1. Il povero parla con suppliche, il ricco risponde con durezza.
  2. Ci sono compagni che conducono alla rovina, ma anche amici più affezionati di un fratello.

                        Il rispetto del povero e il culto dell’amicizia, dipendono dall’esempio che i genitori danno nella vita pratica. Il cuore si educa con la sensibilità misericordioso che si respira in casa.

  1. Meglio un povero di condotta integra che un ricco di costumi perversi.
  2. Lo zelo senza riflessione non è cosa buona, e chi va a passi frettolosi inciampa.
  3. La stoltezza intralcia il cammino dell'uomo e poi egli si adira contro il Signore.
  4. Le ricchezze moltiplicano gli amici, ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha.
  5. Il falso testimone non resterà impunito, chi diffonde menzogne non avrà scampo.
  6. Molti sono gli adulatori dell'uomo generoso e tutti sono amici di chi fa doni.
  7. Il povero è disprezzato dai suoi stessi fratelli, tanto più si allontanano da lui i suoi amici.

    Egli va in cerca di parole, ma non ci sono.

  8. Chi acquista senno ama se stesso e chi agisce con prudenza trova fortuna.
  9. Il falso testimone non resterà impunito, chi diffonde menzogne perirà.
  10. Allo stolto non conviene una vita agiata, ancor meno a un servo comandare ai prìncipi.
  11. È avvedutezza per l'uomo rimandare lo sdegno ed è sua gloria passar sopra alle offese.

            Questi proverbi del 19° capitolo rivelano tutti una grande saggezza, nessuno è da scartare se vogliamo aiutare i figli a diventare persone capaci di gestire la propria vita con onestà, con dignità, con serenità, con equilibrio, con sottomissione a Dio. La falsità, l’adulazione, la frode, la menzogna, il disprezzo del povero… fanno parte dell’uomo vecchio, ci dice S. Paolo, quello formato sulle esigenze animali dell’uomo e non quello formato sulle esigenze spirituali dello stesso, che formano la sua vera grandezza qui in terra e nella vita eterna.

            Il cristiano non si può adirare contro Dio se la sua vita è costellata di affanni. Molte volte ci siamo cercati i problemi con una condotta scorretta, indisciplinata, incontinente; quando poi gli effetti sul fisico si rendono presenti ce la prendiamo con Dio; ma perché non ricorriamo a Dio prima che il danno sia compiuto, per sapere come comportarci per evitare certe conseguenze?

            Dio non si vendica, né resta indifferente. Come una madre si precipita accanto al figlio che è caduto, per sollevarlo, così fa Dio quando noi incorriamo anche colpevolmente in sofferenze e problemi, ma a quel punto ci può solo consolare e aiutarci a portare la croce, finché il male non guarisca, sperando che almeno l’esperienza ci serva per imparare a vivere con sobrietà.

  1. Lo sdegno del re è simile al ruggito del leone e il suo favore è come la rugiada sull'erba.
  2. Un figlio stolto è una calamità per il padre e i litigi della moglie sono come stillicidio incessante.
  3. La casa e il patrimonio si ereditano dai padri, ma una moglie assennata è dono del Signore.

            Non è errato ringraziare Dio per il coniuge che ci ha messo accanto, comunque sia, a maggior ragione se ci aiuta a camminare nella saggezza. Ed è bene chiedere al Signore di far incontrare i partner giusti ai propri figli. Se la loro scelta sarà fatta nella luce del Signore, non si lasceranno incantare dalla sola bellezza o del patrimonio, ma sapranno scendere nell’intimo della persona e valutare i suoi valori morali e spirituali, molto utili per una vita stabile, serena e santa.

  1. La pigrizia fa cadere in torpore, l'indolente patirà la fame.
  2. Chi custodisce il comando custodisce se stesso, chi trascura la propria condotta morirà.
  3. Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore che gli ripagherà la buona azione.
  4. Correggi tuo figlio finché c'è speranza, ma non ti trasporti l'ira fino a ucciderlo.

            Anche nella correzione dei figli bisogna avere equilibrio. Non dobbiamo fare dei figli dei simulacri da mettere in mostra per la nostra vanità e se non soddisfa le nostre attese diventare per loro un tormento. Anche la “perfezione” per vanità o per rigidità mentale è difettosa. La parabola del figlio prodigo ci insegni come comportarci con i figli indisciplinati. La correzione deve essere fatta con vero amore, con preghiera perché lo Spirito illumini il figlio prodigo e lo riconduca a ragione, ma la violenza non ottiene risultati utili, quindi è da evitare. Sono da evitare anche le chiusure eccessive verso i figli che disonorano la famiglia. Bisogna essere sempre pronti a cogliere il momento positivo per aiutarli a ravvedersi.

  1. Il violento deve essere punito, se lo risparmi, lo diventerà ancora di più.
  2. Ascolta il consiglio e accetta la correzione, per essere saggio in avvenire.
  3. Molte sono le idee nella mente dell'uomo, ma solo il disegno del Signore resta saldo.
  4. Il pregio dell'uomo è la sua bontà, meglio un povero che un bugiardo.
  5. Il timore di Dio conduce alla vita e chi ne è pieno riposerà non visitato dalla sventura.
  6. Il pigro tuffa la mano nel piatto, ma stenta persino a riportarla alla bocca.
  7. Percuoti il beffardo e l'ingenuo diventerà accorto, rimprovera l'intelligente e imparerà la lezione.
  8. Chi rovina il padre e fa fuggire la madre è un figlio disonorato e infame.
  9. Figlio mio, cessa pure di ascoltare l'istruzione, se vuoi allontanarti dalle parole della sapienza.
  10. Il testimone iniquo si beffa della giustizia e la bocca degli empi ingoia l'iniquità.
  11. Per i beffardi sono pronte le verghe e il bastone per le spalle degli stolti.

                        Comunque sia, tutta l’azione educativa dei genitori deve poggiare sulla fede certa nel Dio della vita, che li ha coinvolti nell’azione educativa dei figli. Da Lui si deve attendere la luce, la forza, la perseveranza e a Lui si deve chiedere la salute materiale e spirituale dei propri figli.

 

Questionario per la revisione personale:

  1. Analizza con obiettività la situazione attuale della tua famiglia e vedi se c’è da intervenire.
  2. Prendi in esame ogni figlio, nelle sue caratteristiche e vedi se puoi aiutarlo in qualcosa.
  3. Concorda con il tuo coniuge un comportamento che sia di esempio ai figli.
  4. Se hai sbagliato in qualcosa, chiedi scusa ai tuoi figli e proponiti di rimediare.
  5. Premurati di mettere in risalto i valori morali della persona, anziché gli aspetti secondari.
  6. Trova il momento giusto per dialogare con i tuoi figli, senza tediarli con riprensioni continue.
  7. Avvisa i tuoi figli se li vedi in pericolo per qualche scelta sbagliata. 
  8. Se sono grandi suggerisci le norme per la scelta del proprio partner, ma non condizionarli.
  9. Affida a Dio la tua famiglia e proponiti di non far passare giorno senza pregare per lei.

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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