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GIUGNO 2009

     

L’UOMO SAGGIO E LA DONNA PERFETTA (Pr. 29,1-27;30,1-14; 31,1-31)

 

            Si può dire che tutto il libro dei proverbi celebra l’uomo saggio. La società ebraica essenzialmente maschilista, quasi non considerava le donne, pur avendo visto le gesta di grandi figure femminili, che avevano salvato nei secoli le sorti di Israele.

            Dalla lettura dei Proverbi si evince che l’ideale maschile era quello dell’uomo saggio, che non cadeva nelle trappole dei furbi o dei malevoli, ma con equilibrio sapeva orientarsi, per non soccombere all’astuzia e per non farne pagare le conseguenza alla famiglia, che era considerata il suo bene principale, il compito più importante da assolvere.

            I proverbi mettono continuamente a confronto il saggio e lo stolto, e sottolineano che il saggio ha l’approvazione di Dio e la stima degli uomini, mentre lo stolto si attira la disapprovazione divina e lo scherno dei propri simili.

            L’uomo biblico sa, che la vita è costellata di insidie, poste dal tentatore sul suo cammino per farlo inciampare, ma egli riesce ad evitarle, seguendo le indicazioni della retta coscienza, che altro non sono che il cammino tracciato da Dio nel cuore dell’uomo.

            L’uomo saggio conosce i suoi doveri e capisce l’importanza di assolverli, perciò riflette sui suoi e sugli altrui errori, per imparare a vivere evitando il male e scegliendo il bene. Nella riflessione continua capisce quali sono i suoi punti deboli, in quali aspetti deve potenziare la sua volontà e cosa non deve proprio fare, per evitare errori fatali.

            E’ consapevole che il primo suo compito è quello di vivere i valori biblici, per garantirsi l’amicizia di Dio e per dare un esempio positivo ai figli; sa quali sono i suoi doveri di genitore e, attingendo esempi dalla vita vegetale, onde evitare storture che poi si cronicizzato, pensa che debba usare verso i figli un grande rigore educativo, perché apprendano l’arte di vivere e non diventino il disonore della famiglia, il dolore della madre e non si procurino la loro stessa rovina.

  1. L'uomo che, rimproverato, resta di dura cervice sarà spezzato all'improvviso e senza rimedio.
  2. Quando comandano i giusti, il popolo gioisce, quando governano gli empi, il popolo geme.
  3. Chi ama la sapienza allieta il padre, ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio.
  4. Il re con la giustizia rende prospero il paese, l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina.
  5. L'uomo che adula il suo prossimo gli tende una rete per i suoi passi.
  6. Sotto i passi del malvagio c'è un trabocchetto, mentre il giusto corre ed è contento.
  7. Il giusto si prende a cuore la causa dei miseri, ma l'empio non intende ragione.
  8. I beffardi mettono sottosopra una città, mentre i saggi placano la collera.
  9. Se un saggio discute con uno stolto, si agiti o rida, non vi sarà conclusione.
  10. Gli uomini sanguinari odiano l'onesto, mentre i giusti hanno cura di lui.
  11. Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo, il saggio alla fine lo sa calmare.
  12. Se un principe dà ascolto alle menzogne, tutti i suoi ministri sono malvagi.
  13. Il povero e l'usuraio si incontrano; è il Signore che illumina gli occhi di tutti e due.
  14. Un re che giudichi i poveri con equità rende saldo il suo trono per sempre.
  15. La verga e la correzione danno sapienza, ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre.
  16. Quando governano i malvagi, i delitti abbondano, ma i giusti ne vedranno la rovina.
  17. Correggi il figlio e ti farà contento e ti procurerà consolazioni.
  18. Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato; beato chi osserva la legge.

            Questo proverbio dà la chiave della sapienza. Non si può avere saggezza se non ci si riferisce a Dio, che illumina le domande esistenziali dell’uomo e traccia per lui un itinerario che gli consente di vivere sotto lo sguardo compiacente di Dio e di mettersi in relazioni positive con gli altri. La relazione positiva con gli altri non è però garantita, perché la mente umana è talmente labile che è possibile trovare persone che non siano d’accordo su valori essenziali, e quindi anche le scelte non sono condivise.

  1. Lo schiavo non si corregge a parole, comprende, infatti, ma non obbedisce.
  2. Hai visto un uomo precipitoso nel parlare? C'è più da sperare in uno stolto che in lui.
  3. Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia, alla fine costui diventerà insolente.
  4. Un uomo collerico suscita litigi e l'iracondo commette molte colpe.
  5. L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione, l'umile di cuore ottiene onori.
  6. Chi è complice del ladro, odia se stesso, egli sente l'imprecazione, ma non denuncia nulla.
  7. Il temere gli uomini pone in una trappola; ma chi confida nel Signore è al sicuro.
  8. Molti ricercano il favore del principe, ma è il Signore che giudica ognuno.
  9. L'iniquo è un abominio per i giusti e gli uomini retti sono in abominio ai malvagi.

 

  1. Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa. Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio, sono stanco, o Dio, e vengo meno,
  2. perché io sono il più ignorante degli uomini e non ho intelligenza umana;
  3. non ho imparato la sapienza e ignoro la scienza del Santo.
  4. Chi è salito al cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello? Chi ha fissato tutti i confini della terra? Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?
  5. Ogni parola di Dio è appurata; egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
  6. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
  7. Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia:
  8. tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza; ma fammi avere il cibo necessario,
  9. perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e profani il nome del mio Dio.

            In questi detti di Agùr c’è più che la prudenza umana, c’è un uomo che ha fatto di Dio il punto fermo della sua vita. L’unica cosa che non vuol perdere è la sua amicizia e la sua protezione. Sembra già anticipare il discorso della montagna, dove sono esaltati i poveri, quelli che piangono, i giusti, i puri di cuore, gli uomini di pace. A che vale, in effetti, guadagnare il mondo intero se poi si perde l’anima?

  1. Non calunniare lo schiavo presso il padrone, perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena.
  2. C'è gente che maledice suo padre e non benedice sua madre.
  3. C'è gente che si crede pura, ma non si è lavata della sua lordura.
  4. C'è gente dagli occhi così alteri e dalle ciglia così altezzose!
  5. C'è gente i cui denti sono spade e i cui molari sono coltelli, per divorare gli umili eliminandoli dalla terra e i poveri in mezzo agli uomini.

 

  1. Parole di Lemuèl, re di Massa, che sua madre gli insegnò.
  2. E che, figlio mio! E che, figlio delle mie viscere! E che, figlio dei miei voti!
  3. Non dare il tuo vigore alle donne, né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re.
  4. Non conviene ai re, Lemuèl, non conviene ai re bere il vino, né ai principi bramare bevande inebrianti,
  5. per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti.
  6. Date bevande inebrianti a chi sta per perire e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore.
  7. Beva e dimentichi la sua povertà e non si ricordi più delle sue pene.
  8. Apri la bocca in favore del muto in difesa di tutti gli sventurati.
  9. Apri la bocca e giudica con equità e rendi giustizia all'infelice e al povero.

 

Poema alfabetico per onorare la donna perfetta

 

            Dopo aver parlato dell’uomo saggio e averne esaltato le virtù, era pur necessario onorare la donna. E il libro dei Proverbi lo fa con un poema alfabetico, che nella traduzione non può essere reso visibilmente, perché le parole cambiano completamente, ma ogni verso cominciava con una lettera dell’alfabeto. E’ veramente un inno alla donna perfetta, che non ha niente a che fare con le donne “sirene allettatrici” che abbiamo trovato in molti proverbi, con l’invito agli uomini a tenersene lontani, perché insidiose e corruttrici. Molte volte l’uomo perde il vigore della mente, che è il suo punto forte, perché ingannato dalla forza seduttrice della donna, ma se la donna è saggia e sa gestire le sue peculiarità in senso positivo, l’uomo si può solo avvantaggiare dalla sua vicinanza, perché sarà messo in grado di dare il meglio di sé. Infatti, nella Genesi si dice che la donna è stata data come “aiuto all’uomo”.

            La donna esaltata in questo poema è la donna sapiente, conscia dei suoi doveri, che mette in atto tutte le sue qualità femminili nella gestione della casa e di quanti la abitano. E’ la donna previdente, che non si ferma mai, che sta attenta alle esigenze del marito e dei figli e a tutti provvede con sollecitudine. E’ la donna di cui l’uomo si può fidare, perché con le sue doti di risparmio non farà andare in rosso il bilancio familiare.

            La donna, creata per il cuore dell’uomo e come spazio di accoglienza della vita, trova sempre qualcosa anche per il povero e una parola di consiglio e di conforto per il misero. Essa lavora con le mani operose, sa essere previdente e provvidente ed è pronta ad affrontare tutte le stagioni.

            Decoro, buon gusto, pulizia sono le sue caratteristiche ed il marito e i figli sono sempre decorosi nel loro abbigliamento e nel loro modo di comportarsi. Essi possono presentarsi ovunque a testa alta, perché lei ha il giusto intuito per capire ciò che è conveniente in ogni situazione.

            Il suo segreto è la saggezza che le viene dall’unione con Dio. Ella sa trasformare il  lavoro stesso in preghiera, facendolo per amore. S. Giovanni dice che “chi sta nell’amore sta in Dio”. Sa anche trasformare la preghiera in un’intercessione così sentita e convincente da commuovere il cuore di Dio ad esaudirla.

            Di questa donna ha inteso tessere l’elogio Giovanni Paolo II nella sua lettera apostolica “Mulieris dignitatem” e poi nella enciclica “Redentoris Mater”, in cui proclama la grandezza della Donna per eccellenza, la Madre di Dio, che ha redento completamente l’Eva peccatrice, sostituendsi a lei. Maria, la donna del sì, la Corredentrice, la Madre del dolore, dell’offerta totale non solo di sé ma anche del Figlio per la salvezza dell’umanità, ha portato la donna al vertice della risposta di fede e di amore a Dio.         

(Alef)                           (La donna come perla di valore)

  1. Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore.

(Bet)                            (La confidenza nella coppia)

  1. In lei confida il cuore del marito  e non verrà a mancargli il profitto.

(Ghimel)                       (La donna, dono di gioia)

  1. Essa gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita.

(Dalet)                        (La donna solerte e laboriosa)

  1. Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani.

(He)                            (industrie femminili e provvidenza)

  1. Ella è simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste.

(Vau)                          (Sacrificio senza riserve)

  1. Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua famiglia e dà ordini alle sue domestiche.

(Zain)                          (La donna capace di iniziativa)

  1. Pensa ad un campo e lo compra e con il frutto delle sue mani pianta una vigna.

(Het)                           (La donna che impegna tutte le sue risorse)

  1. Si cinge con energia i fianchi e spiega la forza delle sue braccia.

(Tet)                            (La donna che ottiene risultati perché dà tutto)

  1. È soddisfatta, perché il suo traffico va bene, neppure di notte si spegne la sua lucerna.

(Iod)                            (Mette tutte le sue abilità al servizio del fine)

  1. Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita.

(Caf)                           (Sensibilità misericordiosa della donna)

  1. Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero.

(Lamed)                      (Donna previdente)

  1. Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste.

(Mem)                         (Si prepara per ogni evenienza)

  1. Si fa delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti.

(Nun)                          (Provvede al decoro del marito)

  1. Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli anziani del paese.

(Samech)                    (Industriosità e creatività)

  1. Confeziona tele di lino e le vende e fornisce cinture al mercante.

(Ain)                           (Non teme l’avvenire)

  1. Forza e decoro sono il suo vestito e se la ride dell'avvenire.

(Pe)                             (La donna piena della sapienza divina)

  1. Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà.

(Sade)                         (La donna capace di tenere tutto sotto controllo)

  1. Sorveglia l'andamento della casa; il pane che mangia non è frutto di pigrizia.

(Kof)                           (La donna orgoglio dei figli e del marito)

  1. I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l'elogio:

(Res)                           (La donna forte merita la compiacenza divina)

  1. «Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!».

(Sin)                            (Vanto della donna è il timore di Dio)

  1. Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare.

(Tau)                           (Le sue opere le renderanno degna del paradiso)

  1. Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.

            Questo è l’ideale di donna che viene dalla parola di Dio: una donna riscattata dal peccato, una donna che si dà completamente a Dio, lo ama e lo serve nell’adempimento del suo dovere vocazionale, una donna che assolve senza risparmio il compito per il quale è stata creata da Dio, cioè quello di essere aiuto all’uomo, spazio di accoglienza. La sua empatia spazia dalla sensibilità affettiva, per cui si accorge di ogni problema che turba chi le sta accanto, alla capace di prevenire e provvedere alle loro esigenze, di mettersi tra Dio e le creature che le sono affidate, come parafulmine anche per le loro intemperanze.

            Questa donna, “completa nella sua carne ciò che manca alla passione di Cristo per il suo corpo, la Chiesa”, sia pure nel piccolo ambito dei suoi cari.

            Queste sono le donne che custodiscono nel mondo i grandi valori. Da queste donne si attende il grido di riscossa per la nostra società malata. La Madonna sta facendo la sua parte essenziale, tante altre donne stanno accogliendo il suo invito, a formare l’esercito di Maria, per lottare contro le potenze del male presenti nel mondo.

            Vogliamo arruolarci nell’esercito di Maria? Con Lei lotteremo perché Cristo regni nel nostro cuore, nelle nostre famiglie, nel nostro mondo.

 

Questionario per l’approfondimento personale:

  1. L’uomo saggio è quello che accoglie nella sua vita la verità rivelata. Tu sei fra questi?
  2. Hai avuto momenti di stoltezza nella tua vita? Quale insegnamento ne hai tratto?
  3. Hai il coraggio di dichiararti per la sapienza, anche se il mondo esalta la vanità e l’edonismo?
  4. Tu, donna, quali qualità della “donna forte” ritrovi in te? Quali devi rafforzare?
  5. Riesci a gestire la tua vita familiare, con creatività, donandoti senza riserva?
  6. Sai aiutare l’uomo nelle sue debolezze, sostenerlo nelle prove?
  7. Sai essere una potenza d’intercessione davanti a Dio per i tuoi cari?
  8. Ispiri la tua vita a Maria, donna perfetta, archetipo dell’uomo?

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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