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FEBBRAIO 2009

     

SAPIENZA CASALINGA (Pr 14,1-35; 15,1-33; 16,1-33)

 

            Il libro dei Proverbi è il più tipico della letteratura sapienziale d’Israele. Anche se il libro viene attribuito a Salomone, il Re sapiente, è chiaro che alla raccolta di Proverbi hanno contribuito più persone, che si sono applicate a fare la riflessione profonda sugli avvenimenti umani e ne hanno dedotto un insegnamento che poi hanno sintetizzato in un detto da offrire al popolo perché potesse farne tesoro e adattarlo in situazioni simili.

            Trattandosi di una raccolta, il più possibile fedele, come succede per altri libri della Bibbia, i proverbi non sono messi né in ordine cronologico né per argomenti, ma semplicemente collezionati. Ci sono perciò ripetizioni, soprattutto per gli argomenti che più frequentemente interessano la vita ordinaria, che però possono contenere piccole sfumature che le rendono preziose.

            La riflessione dei saggi è essenzialmente sulla vita pratica personale e del popolo in generale. Molti errori si commettono per imprudenza, altri per avidità, altri per irriflessione, altri per pigrizia, altri per intemperanza, altri per avidità, altri per invidia, ecc

            Trattandosi di situazioni e sentimenti che appartengono all’uomo di tutti i tempi, i proverbi antichi possono essere applicati anche all’uomo moderno, che pur ritenendosi più evoluto in tante cose, in fatto di virtù non eccelle e i vizi antichi sono anche perfezionati e moltiplicati dalla tecnica e dai mezzi di comunicazione. Non sarà perciò inutile ritornare alla sapienza antica in un momento di grave emergenza educativa proprio per diseducazione alle virtù e per il proliferare di vizi e peccati.

            Mettiamoci, perciò con umiltà alla scuola della Sapienza e leggiamo con attenzione per apprendere l’arte di vivere:

 

  1. La sapienza di una massaia costruisce la casa, la stoltezza la demolisce con le mani.
  2. Chi procede con rettitudine teme il Signore, chi si scosta dalle sue vie lo disprezza.
  3. Nella bocca dello stolto c'è il germoglio della superbia, ma le labbra dei saggi sono la loro salvaguardia.
  4. Senza buoi, niente grano, l'abbondanza del raccolto sta nel vigore del toro.
  5. Il testimone vero non mentisce, quello falso spira menzogne.
  6. Il beffardo ricerca la sapienza ma invano, la scienza è cosa facile per il prudente.
  7. Allontànati dall'uomo stolto, e non ignorerai le labbra sapienti.
  8. La sapienza dell'accorto sta nel capire la sua via, ma la stoltezza degli sciocchi è inganno.
  9. Fra gli stolti risiede la colpa, fra gli uomini retti la benevolenza.
  10. Il cuore conosce la propria amarezza e alla sua gioia non partecipa l'estraneo.
  11. La casa degli empi rovinerà, ma la tenda degli uomini retti avrà successo.
  12. C'è una via che sembra diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di morte.
  13. Anche fra il riso il cuore prova dolore e la gioia può finire in pena.
  14. Chi è instabile si sazierà dei frutti della sua condotta, l'uomo dabbene si sazierà delle sue opere.
  15. L'ingenuo crede quanto gli dici, l'accorto controlla i propri passi.
  16. Il saggio teme e sta lontano dal male, lo stolto è insolente e presuntuoso.
  17. L'iracondo commette sciocchezze, il riflessivo sopporta.
  18. Gli inesperti erediteranno la stoltezza, i prudenti si coroneranno di scienza.
  19. I malvagi si inchinano davanti ai buoni, gli empi davanti alle porte del giusto.
  20. Il povero è odioso anche al suo amico, numerosi sono gli amici del ricco.
  21. Chi disprezza il prossimo pecca, beato chi ha pietà degli umili.
  22. Non errano forse quelli che compiono il male? Benevolenza e favore per quanti compiono il bene.
  23. In ogni fatica c'è un vantaggio, ma la loquacità produce solo miseria.
  24. Corona dei saggi è la loro accortezza, corona degli stolti la loro stoltezza.
  25. Salvatore di vite è un testimone vero; chi spaccia menzogne è un impostore.
  26. Nel timore del Signore è la fiducia del forte; per i suoi figli egli sarà un rifugio.
  27. Il timore del Signore è fonte di vita, per evitare i lacci della morte.
  28. Un popolo numeroso è la gloria del re; la scarsità di gente è la rovina del principe.
  29. Il paziente ha grande prudenza, l'iracondo mostra stoltezza.
  30. Un cuore tranquillo è la vita di tutto il corpo, l'invidia è la carie delle ossa.
  31. Chi opprime il povero offende il suo creatore, chi ha pietà del misero lo onora.
  32. Dalla propria malvagità è travolto l'empio, il giusto ha un rifugio nella propria integrità.
  33. In un cuore assennato risiede la sapienza, ma in seno agli stolti può scoprirsi?
  34. La giustizia fa onore a una nazione, ma il peccato segna il declino dei popoli.
  35. Il favore del re è per il ministro intelligente, il suo sdegno è per chi lo disonora.

 

            Avendo intitolato questa riflessione “Sapienza casalinga”, sottolineiamo soprattutto quei proverbi che riguardano in particolare la vita familiare. Il Proverbio 1 del 14° cap. parla della sapienza della massaia. Chi non sa che la casa è lo specchio della massaia? Basta entrare in una casa per apprezzare la donna che vi abita dall’ordine o disordine, dalla pulizia o dalla trascuratezza, dal gusto nell’arredo, dalla cura dei particolari. L’ordine esterno corrisponde all’ordine interiore, Naturalmente ci vuole equilibrio in tutto, anche l’ordine eccessivo produce squilibrio, perché potrebbe essere ottenuto a scapito delle persone che vivono in casa e che sono schiave dell’ordine. Le case – idolo non vanno bene perché la casa è al servizio di chi vi abita e non il contrario, quindi è serva, non padrona; ma neanche una casa dove regna il caos è una buona serva, proprio perché non serve, non è funzionale e non è accogliente, respinge con quanto ripugna alla natura e sicuramente non è educativa, perché i bambini che vi abitano non si educano all’ordine, alla pulizia e alla funzionalità e quindi la loro stessa personalità può essere influenzata negativamente.

            L’11° proverbio dice: “La casa degli empi rovinerà, ma la tenda degli uomini retti avrà successo.” Anche questo proverbio deve farci riflettere sulla nostra vita familiare: chi è l’empio? L’empio è l’irreligioso, il sacrilego, il profanatore, l’irriverente verso le istituzioni, verso Dio stesso e verso la famiglia. Naturalmente una persona empia in famiglia non darà vita facile a nessuno e quindi gli stessi figli saranno portati a fuggire di casa non appena potranno. L’empio rovina le relazioni parentali, fa scelte sbagliate che impone agli altri, coinvolgendoli nelle conseguenze. Pensate alle famiglie dei mafiosi, degli spacciatori, dei ladri, ma anche di persone con piccole dipendenze, basta anche il gioco… La casa rovina. Le virtù sono necessarie per la vita familiare.

 

  1. Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira.
  2. La lingua dei saggi fa gustare la scienza, la bocca degli stolti esprime sciocchezze.
  3. In ogni luogo sono gli occhi del Signore, scrutano i malvagi e i buoni.
  4. Una lingua dolce è un albero di vita, quella malevola è una ferita al cuore.
  5. Lo stolto disprezza la correzione paterna; chi tiene conto dell'ammonizione diventa prudente.
  6. Nella casa del giusto c'è abbondanza di beni, sulla rendita dell'empio incombe il dissesto.
  7. Le labbra dei saggi diffondono la scienza, non così il cuore degli stolti.
  8. Il sacrificio degli empi è in abominio al Signore, la supplica degli uomini retti gli è gradita.
  9. La condotta perversa è in abominio al Signore; egli ama chi pratica la giustizia.
  10. Punizione severa per chi abbandona il retto sentiero, chi odia la correzione morirà.
  11. Gl'inferi e l'abisso sono davanti al Signore, tanto più i cuori dei figli dell'uomo.
  12. Lo spavaldo non vuol essere corretto, egli non si accompagna con i saggi.
  13. Un cuore lieto rende ilare il volto, ma, quando il cuore è triste, lo spirito è depresso.
  14. Una mente retta ricerca il sapere, la bocca degli stolti si pasce di stoltezza.
  15. Tutti i giorni son brutti per l'afflitto, per un cuore felice è sempre festa.
  16. Poco con il timore di Dio è meglio di un gran tesoro con l'inquietudine.
  17. Un piatto di verdura con l'amore è meglio di un bue grasso con l'odio.
  18. L'uomo collerico suscita litigi, il lento all'ira seda le contese.
  19. La via del pigro è come una siepe di spine, la strada degli uomini retti è una strada appianata.
  20. Il figlio saggio allieta il padre, l'uomo stolto disprezza la madre.
  21. La stoltezza è una gioia per chi è privo di senno; l'uomo prudente cammina diritto.
  22. Falliscono le decisioni prese senza consultazione, riescono quelle prese da molti consiglieri.
  23. È una gioia per l'uomo saper dare una risposta; quanto è gradita una parola detta a suo tempo!
  24. Per l'uomo assennato la strada della vita è verso l'alto, per salvarlo dagli inferni che sono in basso.
  25. Il Signore abbatte la casa dei superbi e rende saldi i confini della vedova.
  26. Sono in abominio al Signore i pensieri malvagi, ma gli sono gradite le parole benevole.
  27. Sconvolge la sua casa chi è avido di guadagni disonesti; ma chi detesta i regali vivrà.
  28. La mente del giusto medita prima di rispondere, la bocca degli empi esprime malvagità.
  29. Il Signore è lontano dagli empi, ma egli ascolta la preghiera dei giusti.
  30. Uno sguardo luminoso allieta il cuore; una notizia lieta rianima le ossa.
  31. L'orecchio che ascolta un rimprovero salutare avrà la dimora in mezzo ai saggi.
  32. Chi rifiuta la correzione disprezza se stesso, chi ascolta il rimprovero acquista senno.
  33. Il timore di Dio è una scuola di sapienza, prima della gloria c'è l'umiltà.

 

            Sempre sottolineando alcuni proverbi che favoriscono la vita familiare, sembra utile sottolineare ciò che dice il N° 1 del cap. 15°: Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira. Molte volte la casa diventa il luogo dove “scaricarsi” e perciò diventa un campo di battaglia dove non ci sono partiti opposti, eppure si scarica ira e nervosismo. E’ vero che i familiari sono disposti a capirci e a perdonarci, ma perché far soffrire proprio chi ci vuol bene? Non sarebbe meglio confrontarsi invece di scaricarsi, senza far capire neanche qual è il problema? I ragazzi, delusi dagli amici, si scaricano in famiglia, i giovani delusi nell’amore, si scaricano in famiglia, il lavoratore, offeso sul posto di lavoro si scarica in famiglia, la casalinga frustrata… dove deve scaricarsi? Proprio la cattiva gestione di piccole cose spiacevoli creano un clima pesante in famiglia. Perché non impegnarsi ad esercitare la pazienza, il dialogo, la confidenza, la comunicazione delle proprie vicende di vita, in un clima di accoglienza reciproca affettuosa e gioiosa? Bisogna imparare l’arte di vivere la famiglia nel migliore dei modi, essendo quello il luogo sacro agli affetti più stabili e sinceri. E’ vero che oggi la famiglia è malata e a starci si prova la stessa difficoltà che si ha a stare con un malato intollerante, ma bisogna risanare la famiglia e poi goderla come la cosa più bella che il Signore ha dato all’uomo sulla terra.

            Molte volte i problemi familiari sono di natura economica, soprattutto perché ci si confronta con chi può permettersi più di noi. Ed ecco un proverbio che fa al nostro caso: Un piatto di verdura con l'amore è meglio di un bue grasso con l'odio. L’amore è la grande risorsa della famiglia. O ci convinciamo che è la cosa principale a cui porre attenzione e lo mettiamo al vertice dei nostri progetti, o non avremo capito niente della vita e non avremo imparato l’arte di vivere. Il Signore anche attraverso i proverbi ci educa ai grandi valori ma dopo Dio stesso, i valori più grandi sono l’amore e la famiglia. Tutte le altre cose ci saranno date in sovrappiù e non ne saremo schiavi.

 

  1. All'uomo appartengono i progetti della mente, ma dal Signore viene la risposta.
  2. Tutte le vie dell'uomo sembrano pure ai suoi occhi, ma chi scruta gli spiriti è il Signore.
  3. Affida al Signore la tua attività e i tuoi progetti riusciranno.
  4. Il Signore ha fatto tutto per un fine, anche l'empio per il giorno della sventura.
  5. È un abominio per il Signore ogni cuore superbo, certamente non resterà impunito.
  6. Con la bontà e la fedeltà si espia la colpa, con il timore del Signore si evita il male.
  7. Quando il Signore si compiace della condotta di un uomo, riconcilia con lui anche i suoi nemici.
  8. Poco con onestà è meglio di molte rendite senza giustizia.
  9. La mente dell'uomo pensa molto alla sua via, ma il Signore dirige i suoi passi.
  10. Un oracolo è sulle labbra del re, in giudizio la sua bocca non sbaglia.
  11. La stadera e le bilance giuste appartengono al Signore, sono opera sua tutti i pesi del sacchetto.
  12. È in abominio ai re commettere un'azione iniqua, poiché il trono si consolida con la giustizia.
  13. Delle labbra giuste si compiace il re e ama chi parla con rettitudine.
  14. L'ira del re è messaggera di morte, ma l'uomo saggio la placherà.
  15. Nello splendore del volto del re è la vita, il suo favore è come nube di primavera.
  16. È molto meglio possedere la sapienza che l'oro, il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento.
  17. La strada degli uomini retti è evitare il male, conserva la vita chi controlla la sua via.
  18. Prima della rovina viene l'orgoglio e prima della caduta lo spirito altero.
  19. È meglio abbassarsi con gli umili che spartire la preda con i superbi.
  20. Chi è prudente nella parola troverà il bene e chi confida nel Signore è beato.
  21. Sarà chiamato intelligente chi è saggio di mente; il linguaggio dolce aumenta la dottrina.
  22. Fonte di vita è la prudenza per chi la possiede, castigo degli stolti è la stoltezza.
  23. Una mente saggia rende prudente la bocca e sulle sue labbra aumenta la dottrina.
  24. Favo di miele sono le parole gentili, dolcezza per l'anima e refrigerio per il corpo.
  25. C'è una via che pare diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di morte.
  26. L'appetito del lavoratore lavora per lui, perché la sua bocca lo stimola.
  27. L'uomo perverso produce la sciagura, sulle sue labbra c'è come un fuoco ardente.
  28. L'uomo ambiguo provoca litigi, chi calunnia divide gli amici.
  29. L'uomo violento seduce il prossimo e lo spinge per una via non buona.
  30. Chi socchiude gli occhi medita inganni, chi stringe le labbra ha già commesso il male.
  31. Corona magnifica è la canizie, ed essa si trova sulla via della giustizia.
  32. Il paziente val più di un eroe, chi domina se stesso val più di chi conquista una città.
  33. Nel grembo si getta la sorte, ma la decisione dipende tutta dal Signore.

 

            Anche questa serie di proverbi del 16° capitolo ha qualcosa da insegnarci. In questa sezione sembra che prevalga la spiritualità che si basa sulle virtù teologali: fede, speranza e carità. Queste virtù riguardano il nostro rapporto con Dio, da cui dipende tutta la nostra esistenza e perciò stesso sono importanti nella vita familiare, anche più delle stesse virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, che regolano i nostri rapporti con il prossimo.

            Se noi vogliamo escludere Dio dalla nostra vita, come ha preteso di fare l’uomo del XX secolo, lotteremo contro i mulini a vento, cioè contro i nostri fantasmi e troveremo solo follia, disordine, violenza, falsità, soprusi e quant’altro. Proprio questo è il male del nostro secolo e proprio la famiglia ne è coinvolta pesantemente. Se la fede non è trasmessa in famiglia, non potremo pretendere che i nostri figli acquistino saggezza dalla società, formata essa stessa da tante persone stolte. Chi esclude Dio dai propri interessi è stolto, come chi è malato di mente e proietta sulla realtà i propri fantasmi. Il nostro secolo di questa stoltezza ha fatto la sua bandiera ed ecco i risultati sono alla portata di tutti: potremmo scrivere un altro libro di proverbi, ma con parole più moderne diremmo le stesse cose che hanno detto gli antichi sapienti.

            Riflettiamo, allora, sulle nostre scelte, sui nostri assilli, ponderiamo le nostre situazioni, vediamo se è il nostro pensiero a far lievitare i problemi, che forse possono essere ridimensionati con l’esercizio di qualche virtù, ad esempio la pazienza, sicuri che, come dice il proverbio 16,33:  Nel grembo si getta la sorte, ma la decisione dipende tutta dal Signore.

            Rimettiamoci allora al volere di Dio con pace, sicuri che Lui sa guidarci sulla via del nostro vero bene, perché ci ama più di quanto noi stessi ci amiamo.

 

Questionario per l’approfondimento personale:

  1. Riflettiamo sulla nostra situazione personale e familiare e vediamo quale proverbio è più adatto alla nostra situazione.
  2. Inventiamo noi stessi un proverbio che potrebbe servirci come riflessione in famiglia.
  3. Proponiamo ai figli la lettura di alcuni proverbi, che potrebbero servire loro di guida.
  4. Correggiamo qualche atteggiamento sbagliato nel rapporto con Dio e con i familiari.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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