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APRILE 2009

     

La Sapienza dell’uomo integro (Pr. 20:1-30; 21:1-31; 22:1-29)

 

            L’uomo integro è l’uomo che ha imparato a gestire se stesso, praticando le virtù che sono le qualità dell’amore: amore, gioia, pace, benevolenza, umiltà, castità, obbedienza, fedeltà, mansuetudine, cordialità, comprensione, bontà, dominio di sé. (cfr Gal 5,22)

                I frutti della carne, invece sono: immoralità, corruzione, vizio, idolatria, magia, odio, litigi, gelosie, ira, intrighi, divisioni, ubriachezze, droghe, orge, ecc (cfr Gal 5,19-21)

            L’uomo integro non è tale per natura ma per l’impegno profuso nel collaborare con la grazia di Dio; e vive tale situazione di equilibrio, finché si tiene unito a Dio e sotto l’azione dello Spirito Santo. Non appena si allontana da Dio e si distrae nelle cose del mondo, la natura torna a prevalere.

            Il dono della perseveranza nel bene è da chiedersi tutti i giorni. Nessuno può dire di aver raggiunto il traguardo, perché la nostra natura è fragile, le circostanze della vita possono logorare le nostre risorse, il tentatore ha pronte le sue insidie per ogni grado di perfezione raggiunto. “Chi crede di stare in piedi, badi di non cadere!” (Cor.10,12)

            Il cap. 20 dei Proverbi ci parla di acque profonde a cui l’uomo integro attinge. Queste acque profonde possono essere quelle promesse da Gesù alla Samaritana: l’acqua viva sgorgante dal Suo Costato e consegnata alla Chiesa, perché la distribuisca secondo le capacità di accoglierla di ognuno.

            Parla ancora di presunzione di essere giusti, magari perché dedichiamo un po’ di tempo alla preghiera e facciamo qualche sacrificio volontario, mentre non sappiamo accettare i sacrifici che la convivenza con i propri simili gli impone. (Pr. 20,9).

            Fin dalla fanciullezza il bambino evidenzia gli aspetti positivi e negativi del suo carattere, perciò è necessario aiutarlo a prendere coscienza della parte difettosa ed aiutarlo a gestirla, altrimenti troverà difficoltà e sofferenze nella sua vita.

            Chi può dire: “Ho purificato il cuore, sono mondo dal mio peccato?”. E’ un lavoro nel quale impegnarsi tutti i giorni della vita, con costanza e buona volontà. Dio aiuta colui che s’impegna a migliorare se stesso.

  1. Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso; chiunque se ne inebria non è saggio.
  2. La collera del re è simile al ruggito del leone; chiunque lo eccita rischia la vita.
  3. È una gloria per l'uomo astenersi dalle contese, attaccar briga è proprio degli stolti.
  4. Il pigro non ara d'autunno, e alla mietitura cerca, ma non trova nulla.
  5. Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, l'uomo accorto le sa attingere.
  6. Molti si proclamano gente per bene, ma una persona fidata chi la trova?
  7. Il giusto si regola secondo la sua integrità; beati i figli che lascia dietro di sé!

            Ogni proverbio mette in evidenza un aspetto da tenere sotto controllo. Gli alcolici mandano in rovina molte persone e molte famiglie, degradano l’uomo e la donna che se ne rendono schiavi. Oggi si aggiungono anche le droghe, il fumo, il gioco, il sesso libero, ecc. Nessuno che si renda dipendente può raggiungere l’integrità, gli mancherà sempre qualcosa per dirsi “integro = intero”. Anche le dipendenze innocenti sono pericolose, (sport, hobby, golosità, ecc) perché assecondando la natura, la rendono vogliosa, sempre pronta a far sentire i suoi richiami e quindi rendono difficoltosa la vita. Chi ha una dipendenza non è libero.

  1. Il re che siede in tribunale dissipa ogni male con il suo sguardo.
  2. Chi può dire: «Ho purificato il cuore, sono mondo dal mio peccato?».
  3. Doppio peso e doppia misura sono due cose in abominio al Signore.
  4. Già con i suoi giochi il fanciullo dimostra se le sue azioni saranno pure e rette.
  5. L'orecchio che ascolta e l'occhio che vede: l'uno e l'altro ha fatto il Signore.
  6. Non amare il sonno per non diventare povero, tieni gli occhi aperti e avrai pane a sazietà.

            Molte persone si adattano ad una vita impostata sul minimo sforzo e poi non ce la fanno a procurarsi il necessario. Se una persona ha salute non deve chiedere l’elemosina perché Dio già l’ha corredata di quanto le serve per bastare a se stessa e alla propria famiglia. Solo la malattia o le grandi calamità giustificano la povertà.

  1. «Robaccia, robaccia» dice chi compra: ma mentre se ne va, allora se ne vanta.
  2. C'è oro e ci sono molte perle, ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite.
  3. Prendigli il vestito perché si è fatto garante per un altro e tienilo in pegno per gli estranei.
  4. È piacevole all'uomo il pane procurato con frode, ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia.
  5. Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti, e fà la guerra con molta riflessione.
  6. Chi va in giro sparlando rivela un segreto, non associarti a chi ha sempre aperte le labbra.

            S. Giacomo dice che chi non pecca con la lingua è uomo perfetto. Nessuna persona integra lo sarà a lungo se non si tiene lontano dal pettegolezzo, dal giudizio facile, dal passare in rassegna tutte le persone con cui viene a contatto. Perderà presto l’autocontrollo.

  1. Chi maledice il padre e la madre vedrà spegnersi la sua lucerna nel cuore delle tenebre.
  2. I guadagni accumulati in fretta da principio non saranno benedetti alla fine.
  3. Non dire: «Voglio ricambiare il male», confida nel Signore ed egli ti libererà.
  4. Il doppio peso è in abominio al Signore e le bilance false non sono un bene.
  5. Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo e come può l'uomo comprender la propria via?
  6. È un laccio per l'uomo esclamare subito: «Sacro!» e riflettere solo dopo aver fatto il voto.

            La persona integra riflette prima di prendere un impegno davanti a Dio, sia esso il matrimonio, un voto, una promessa, perché sa che “promessa fatta a Dio va mantenuta”. La superficialità con cui si prendono oggi gli impegni, rivela proprio personalità fragili, che non hanno ponderato se stesse prima di prendere un impegno. Questa situazione ci fa pensare a Diogene, saggio greco, che andava in giro con la lanterna, cercando l’uomo.

  1. Un re saggio passa al vaglio i malvagi e ritorna su di loro con la ruota.
  2. Lo spirito dell'uomo è una fiaccola del Signore che scruta tutti i segreti recessi del cuore.
  3. Bontà e fedeltà vegliano sul re, sulla bontà è basato il suo trono.
  4. Vanto dei giovani è la loro forza, ornamento dei vecchi è la canizie.
  5. Le ferite sanguinanti spurgano il male, le percosse purificano i recessi del cuore.

            Solo chi fa di Dio il suo ispiratore può sperare di raggiungere l’integrità, perché essa corrisponde al perfetto equilibrio della persona, che è stato perso con il peccato e può essere riconquistato solo con molta buona volontà e con l’aiuto di Dio, chiesto con umiltà.

 

1.   Il cuore del re è un canale d'acqua in mano al Signore: lo dirige dovunque egli vuole.

            Questo primo proverbio del 21° capitolo, ci fa capire ciò che dovrebbe essere e può essere ogni persona investita di autorità, che assolve al suo compito come a una missione ricevuta da Dio stesso. Che questa affermazione sia giusta ce lo conferma la risposta che Gesù diede a Pilato: “Non avresti nessun potere su di me se non ti fosse stato dato dall’alto”. I compiti a cui siamo chiamati nel corso della vita, se non sono stati ottenuti con brogli, sono espressione della volontà di Dio, segni della sua fiducia e quindi vanno assolti come servizio d’amore. Di essi bisogna rendere conto al Signore, perché ci sono stati dati per il bene comune e, se questo bene non viene raggiunto per avidità, trascuratezza, negligenza o quant’altro, si è responsabili. Anche il compito di genitori rientra in questo compito regale.

  1. Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette, ma chi pesa i cuori è il Signore.
  2. Praticare la giustizia e l'equità per il Signore vale più di un sacrificio.
  3. Occhi alteri e cuore superbo, lucerna degli empi, è il peccato.
  4. I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto, ma chi è precipitoso va verso l'indigenza.
  5. Accumular tesori a forza di menzogne è vanità effimera di chi cerca la morte.
  6. La violenza degli empi li travolge, perché rifiutano di praticare la giustizia.
  7. La via dell'uomo criminale è tortuosa, ma l'innocente è retto nel suo agire.
  8. È meglio abitare su un angolo del tetto che avere una moglie litigiosa e casa in comune.
  9. L'anima del malvagio desidera far il male e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà.

            Tutti questi proverbi andrebbero sottolineati, perché nascondono una grande sapienza; ognuno di essi ci riporta alla mente situazioni che ne confermano la validità. La vita di tutti è un campo di prova delle virtù e dei difetti umani, ma anche i difetti possono servire da maestri di vita, se, resi saggi dall’esperienza, c’impegniamo a non ricadere negli stessi errori.

  1. Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere.
  2. Il Giusto osserva la casa dell'empio e precipita gli empi nella sventura.
  3. Chi chiude l'orecchio al grido del povero invocherà a sua volta e non otterrà risposta.

            Se un fratello è nel bisogno e possiamo soccorrerlo, se chiudiamo le orecchie per non sentire i suoi lamenti è come se le chiudessimo a Dio; quando poi saremo noi a gridare a Lui: “Con la stessa misura con la quale avremo misurato, sarà misurati anche noi”. Facciamo agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi.

14. Un regalo fatto in segreto calma la collera, un dono di sotto mano placa il furore violento.

15. È una gioia per il giusto che sia fatta giustizia, mentre è un terrore per i malfattori.

16. L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti.

17. Diventerà indigente chi ama i piaceri e chi ama vino e profumi non arricchirà.

18. Il malvagio serve da riscatto per il giusto e il perfido per gli uomini retti.

19. Meglio abitare in un deserto che con una moglie litigiosa e irritabile.

20. Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio, ma lo stolto dilapida tutto.

21. Chi segue la giustizia e la misericordia troverà vita e gloria.

            La misericordia copre una moltitudine di peccati, perché Dio perdona tutto a chi ama i fratelli. Chi ama decodifica il desiderio che Dio gli mette nel cuore e lo trasforma nell’atto d’amore concreto, di cui il fratello ha bisogno in quel momento. Se ha bisogno solo di un bicchiere d’acqua e tu glielo dai con amore, ti sarà ricambiato da Dio con il centuplo.

22. Il saggio assale una città di guerrieri e abbatte la fortezza in cui essa confidava.

23. Chi custodisce la bocca e la lingua preserva se stesso dai dispiaceri.

24. Il superbo arrogante si chiama beffardo, egli agisce nell'eccesso dell'insolenza.

25. I desideri del pigro lo portano alla morte, perché le sue mani rifiutano di lavorare.

26. Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia, mentre il giusto dona senza risparmiare.

27. Il sacrificio degli empi è un abominio, tanto più se offerto con cattiva intenzione.

28. Il falso testimone perirà, ma l'uomo che ascolta potrà parlare sempre.

29. L'empio assume un'aria sfrontata, l'uomo retto controlla la propria condotta.

30. Non c'è sapienza, non c'è prudenza, non c'è consiglio di fronte al Signore.

31. Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma al Signore appartiene la vittoria.

            E’ sempre bene fare tutto il possibile per riuscire nei nostri compiti, ma è prudente attendere dal Signore l’esito positivo. Sono tanti i fattori che intervengono per la buona riuscita dei nostri progetti, che solo Dio li può coordinare tutti e volgerli a buon fine. L’uomo saggio lo sa e perciò, dopo aver fatto tutto il possibile, affida alla preghiera il suo lavoro.

            Anche il cap. 21° dei Proverbi è denso di saggezza. In alcuni prevale l’accortezza, la previdenza. Chi non si lascia travolgere dalle emozioni o dal comportamento altrui, quasi sicuramente farà scelte di cui non si pentirà, mentre gli impulsivi, che non fanno passare per la testa e per il cuore le loro scelte, ma si lasciano guidare solo della fantasia, rischiano di fare scelte sbagliate.

  1. Un buon nome val più di grandi ricchezze e la benevolenza altrui più dell'argento e dell'oro.
  2. Il ricco e il povero si incontrano, il Signore ha creato l'uno e l'altro.
  3. L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano.
  4. Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio, la ricchezza, l'onore e la vita.
  5. Spine e tranelli sono sulla via del perverso; chi ha cura di se stesso sta lontano.
  6. Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà.
  7. Il ricco domina sul povero e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore.
  8. Chi semina l'ingiustizia raccoglie la miseria e il bastone a servizio della sua collera svanirà.

            Quanto è saggio questo proverbio e quanto è vero! Dall’ingiustizia, unita alla violenza, si può raccogliere solo timore, paura, sudditanza, finché gli oppressi non acquistano la sufficiente forza per ribellarsi e poi far pagare con gli interessi. E’ l’esperienza di tutte le dittature oppressive, e di tutte le situazioni familiari basate sull’imposizione, sulla violenza e sulla repressione.

  1. Chi ha l'occhio generoso sarà benedetto, perché egli dona del suo pane al povero.
  2. Scaccia il beffardo e la discordia se ne andrà e cesseranno i litigi e gli insulti.
  3. Il Signore ama chi è puro di cuore e chi ha la grazia sulle labbra è amico del re.
  4. Gli occhi del Signore proteggono la scienza ed egli confonde le parole del perfido.

            Questi due proverbi dimostrano la compiacenza di Dio per i puri di cuore e confermano la beatitudine evangelica dei miti: “Beati i miti, perché possederanno la terra”, cioè sapranno intrattenere relazioni positive con tutti, quindi ne possederanno la stima e l’ammirazione.

            La scienza di cui parla il proverbio 22,12 è il dono dello Spirito, che ci rende dotti spiritualmente, perché ammaestrati da Dio.

  1. Il pigro dice: «C'è un leone là fuori: sarei ucciso in mezzo alla strada».
  2. La bocca delle straniere è una fossa profonda, chi è in ira al Signore vi cade.
  3. La stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui.
  4. Opprimere il povero non fa che arricchirlo, dare a un ricco non fa che impoverirlo.
  5. Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei sapienti e applica la tua mente alla mia istruzione,
  6. perché ti sarà piacevole custodirle nel tuo intimo e averle tutte insieme pronte sulle labbra.
  7. Perché la tua fiducia sia riposta nel Signore, voglio indicarti oggi la tua strada.

            Con questo proverbio Dio ci dice chiaramente che questi consigli sono la strada che Egli ci indica, anche facendo tesoro degli sbagli altrui. Vanno perciò presi come parola di Dio e osservati per rendergli gloria.

  1. Non ti ho scritto forse trenta tra consigli e istruzioni,
  2. perché tu sappia esprimere una parola giusta e rispondere con parole sicure a chi ti interroga?
  3. Non depredare il povero, perché egli è povero, e non affliggere il misero in tribunale,
  4. perché il Signore difenderà la loro causa e spoglierà della vita coloro che li hanno spogliati.
  5. Non ti associare a un collerico e non praticare un uomo iracondo,
  6. per non imparare i suoi costumi e procurarti una trappola per la tua vita.
  7. Non essere di quelli che si fanno garanti o che s'impegnano per debiti altrui,
  8. perché, se poi non avrai da pagare, ti si toglierà il letto di sotto a te.
  9. Non spostare il confine antico, posto dai tuoi padri.

            Questo proverbio sembra riguardarci poco, non avendo poderi confinanti, ma la sapienza dei nostri antenati aveva messo un limite ai peccati e al disordine, che forse nella nostra epoca è stato spostato in avanti, rubando terreno ai comandamenti di Dio e rendendoli inutili con la nostra presunzione di crearci noi stessi i criteri di validità di certi atti. L’uomo integro non tende ad essere moderno ma onesto, sottomesso a Dio e fedele alla sua legge.

  1. Hai visto un uomo sollecito nel lavoro? Egli si sistemerà al servizio del re, non resterà al servizio di persone oscure.

            Quest’ultimo proverbio suggerisce di metterci con sollecitudine al servizio del Re divino e di toglierci dal servizio delle persone oscure che sono: il tentatore, il nostro io non redento, il mondo con le sue lusinghe. Sia questo il proposito di chi vuole raggiungere l’integrità.

 

Questionario per la riflessione personale:

  1. L’integrità è equilibrio, saggezza, autocontrollo, dominio di sé. Vuoi impegnarti a raggiungerlo?
  2. La riflessione sulla saggezza del popolo di Dio, ti sta aiutando a migliorare te stesso?
  3. Ogni mattina puoi leggere un proverbio e applicarlo durante la giornata. Ti aiuterà nel lavoro.
  4. L’unica sudditanza ammessa dal saggio è quella da Dio. Fai di Dio il tuo riferimento unico?
  5. Integrità = intero. Analizzandoti alla luce di proverbi, hai trovato qualcosa di mancante in te?
  6. C’è qualche trappola sul tuo cammino, alla quale non riesci a sfuggire? Eventualmente quale?
  7. Sei completamente libero o hai qualche dipendenza che ti rende schiavo?
  8. Preghi perché il Signore ti conceda la sapienza, come la concesse al re Salomone?

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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