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NOVEMBRE 2005

     

 

IL GIOGO LEGGERO (Mt 11,28-29; Mt 19,1-9)

Cristo, giogo che unisce la coppia

In quel tempo Gesù disse: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime ”. (Mt 11:28-29)

Il giogo è il legno sagomato che si applicava al collo dei bovini che dovevano arare la terra. In latino si chiamava “iugu”, i buoi aggiogati erano “con-iugum”, coniugati.

Due creature che decidono di sposarsi, si legano anch'esse con un “giogo” invisibile ma reale che li unisce per la vita. E' un giogo fatto di energia affettiva, che salda i due in unità. Queste due creature, per il resto della vita, devono vivere in simbiosi, diventano una creatura complessa, più forte e potente delle singole creature, perché possiede in sé il maschile e il femminile, le due intelligenze, le due volontà, le abilità di entrambi, la carica affettiva dei due, le specificità sessuali….

Sicuramente una bella e grande cosa, tanto che quando Dio creò la coppia disse che era cosa molto buona, ma è una cosa che solo l'amore può creare.

LA CONIUGALITA'

La coniugalità è l'arte di coniugare, di congiungere due persone perché funzionino insieme, come elementi di uno stesso ingranaggio.

Nella grammatica la parte più difficile è il corretto uso dei verbi, proprio perché essi vanno coniugati secondo le regole delle diverse coniugazioni, secondo i modi e i tempi e non sempre è facile trovare la giusta forma.

Due che si sposano si coniugano, ma poi, durante tutta la vita devono coniugare:

•  il modo di sentire,

•  il modo di pensare,

•  il modo di parlare,

•  il modo di agire;

•  devono fare attenzione al tempo:

il passato che entrambi si portano addosso come un abito non sempre comodo,

il presente con il carico delle difficoltà da sopportare;

il futuro per non comprometterlo con scelte sbagliate;

•  devono fare i conti con i vizi e difetti propri e dell'altro/a, per tenerli sotto controllo e non esserne travolti.

La coniugalità è una bella e interessante scommessa!

Essa esige un grande impegno e non si può intraprenderla con leggerezza.

Per questo è necessario che tutti gli elementi delle singole persone siano messe in relazione perché l'amore le faccia funzionare. L'amore è come una calamita che facilita la coniugalità, l'attrazione degli elementi. Se paragonato all'impianto elettrico, l'amore è la corrente , l'energia. Se la corrente c'è tutto funziona a perfezione, ma basta anche una piccola interruzione dell'erogazione dell'elettricità che tutto il sistema si blocca e le parti si disgiungono.

Allora bisogna impegnarsi perché l'energia vitale, che si chiama amore, non si esaurisca, sia sempre collegata alla centrale, alla sorgente dell'AMORE. Il sincronismo, per complesso che sia, se l'amore funziona, si realizza, perché lo specifico dell'amore è proprio quello di attrarre a sé, anche compensando e risanando, il simile: l'intelligenza si fonde con l'intelligenza, la volontà con la volontà, il sentimento con il sentimento, il corpo con il corpo.

L'amore, in realtà, non ha bisogno di regole perché è lui stesso che le crea.

Chi ama davvero, spontaneamente cerca di capire il pensiero dell'altro, volentieri si adegua alla volontà dell'altro/a, per un intimo bisogno ricopre l'altro/a di attenzioni, di premure, di piccole e grandi soddisfazioni, perché l'amore stesso gliele suggerisce; chi ama è attratto anche fisicamente dall'altro/a perché tende all'unione completa e feconda…

AMORE MALATO

Ma il difficile è proprio amare, perché il nostro cuore, la nostra mente, il nostro corpo stesso può essere malato. Tutti noi siamo stati colpiti dal virus letale dell'egoismo. E' una malattia ereditaria. Ne furono colpiti i nostri progenitori nel Giardino di Eden e tutti nasciamo con questo virus che combatte proprio l'amore che il Creatore ha messo in noi.

Esso ha molteplici manifestazioni a volte esplicite, a volte subdole, travestite, coperte di parole e frasi fatte, a volte atteggiandosi non ad umile interlocutore del proprio partner ma a precettore…. Tutti sappiamo molto bene cosa devono fare gli altri, in famiglia e fuori, ma non sappiamo o non vogliamo sapere cosa dobbiamo fare noi, per rendere possibile quell'atteggiamento che vorremmo che l'altro esprimesse. In effetti non riflettiamo che siamo proprio noi, con il nostro atteggiamento da saccenti intransigenti e di condanna, a causare la reazione indesiderata negli altri.

Ognuno di noi, per istinto di conservazione, tende a difendersi da qualsiasi attacco violento, ponendo barriere e scudi fatti di distanze fisiche, di parole offensive, di chiusure ermetiche, di incomprensione. Sicuramente questa autodifesa rivela che anche noi non possediamo un amore di qualità, quello di cui ci parla S. Paolo, intriso di pazienza, di comprensione, di benevolenza, di altruismo, di dominio di sé, di misericordia… Ma la coppia deve sposare anche le povertà dell'altro e impegnarsi a crescere insieme nell'amore.

L'ANTIDOTO DELL'EGOISMO

Gesù è venuto a portare l'antidoto dell'egoismo, vincendo il male con il bene. “Più l'uomo diventa miserabile, più io dilato il mio Cuore per poterlo abbracciare”. Questo ci ha insegnato Gesù, vincendo il male che lo ha aggredito fino a togliergli la vita, con un bene più grande che si chiama PERDONO o, se più ci piace, AMORE MISERICORDIOSO.

L'amore di Dio è diventato misericordioso proprio nel momento in cui ha visto staccarsi da sé la creatura, che Lui aveva voluto legare a sé attraverso l'amore. Questa creatura, colpita dal virus dell'egoismo, non sarebbe più stata capace di riattivare il circuito d'amore, che la univa al suo Dio e che la univa al coniuge. A quel punto ha pensato all'antidoto, prendendo su di sé la nostra malattia e guarendola con un amore più grande. Infatti quando l'organismo si ammala non sono le medicine che combattono il male ma è il fisico che reagisce al male; se l'organismo è indebolito soccombe, se l'organismo è forte combatte e vince. Noi non potevamo vincere il nostro male, Lui l'ha preso su di sé e non solo l'ha sconfitto, ma ci ha insegnato a sconfiggerlo. Imitando Lui, possiamo sconfiggere ogni male spirituale a forse potremmo sconfiggere anche i mali fisici che ne sono conseguenza.

“IL MIO GIOGO E' SOAVE, IL MIO PESO LEGGERO”

Quando Gesù ha pronunciato questa grande e confortante verità, sicuramente pensava anche alla coppia. Il giogo del matrimonio, che Lui aveva pensato come vincolo d'amore unitivo, che riproduce, in versione umana, il dinamismo trinitario, per rendere meno triste il soggiorno della sua creatura sulla terra, quando questa è stata attaccata dal virus dell'egoismo, è diventato giogo pesante , difficile da sopportarsi, ma Gesù, elevando a sacramento il matrimonio, ha preso su di sé il peso e si è offerto a portarlo con la coppia, alleggerendola, non solo, ma rendendolo di nuovo fonte di gioia reciproca. L'importante però è lasciarsi aiutare da Lui, accettarlo in mezzo ai due proprio per aiutarli a portare il peso del giogo.

IL MATRIMONIO CRISTIANO

Che significa tutto questo? Quelli che si sposano in Cristo non hanno più problemi? Non sono sottoposti a verifica, non subiscono tentazioni e attacchi da parte del tentatore?

Sicuramente non è questo il significato della frase evangelica, ma se veramente i due coniugi riescono a fidarsi di Dio, riescono ad imparare a filtrare i loro problemi attraverso la Sua Parola e il Suo esempio, se nel momento difficile si rivolgono a Lui per chiedere aiuto, sicuramente sentiranno dimezzare il peso e riusciranno a vedere ed affrontare le difficoltà in una maniera più dignitosa, meno pesante e più meritoria. Tutta la vita sarà vista sotto una luce diversa, più ottimistica; le contrarietà, gli imprevisti, le sorprese sgradite saranno viste come occasioni di verifica della propria fede, della propria fiducia, della propria capacità di abbandono in Dio. Saranno vissuti con pace, senza esasperarsi e perciò si riuscirà a vedere anche meglio le possibili soluzioni.

Se le soluzioni non dovessero esserci, si soffrirà, si offrirà e non si sciuperà il dono della santa croce, unendo il proprio piccolo sacrificio a quello grande di Cristo, sicuri che Lui ci associerà anche al Suo merito. Se la preghiera sembra non essere ascoltata, sicuramente ci viene data la pazienza dei tempi lunghi, proprio meditando la passione di Gesù e confrontando la nostra vita con la Sua.

LA SPONSALITA' ATTRIBUTO DIVINO:

La sponsalità è il più alto grado d'amore e in quanto tale appartiene a Dio. Egli vuole comunicarlo alle sue creature perché l'amore è diffusivo, non è geloso, non è egoista, ma la creatura, vulnerata e ferita, può non saperlo vivere. E' come un cibo nutriente, ottimo per chi è sano, nocivo per chi è malato. Ma se noi siamo malati, possiamo guarire, Egli ci ha dato la ricetta e la medicina per guarire:

NON LASCIARTI VINCERE DAL MALE, MA VINCI CON IL BENE IL MALE”

•  Il tuo coniuge è egoista? tu sii altruista,

•  il tuo coniuge è infedele, tu sii fedele;

•  il tuo coniuge è violento, tu sii mite;

•  il tuo coniuge è impaziente, tu sii paziente…

così si vince la battaglia dell'egoismo! Così non si permette al male di dilagare

E' dura questa battaglia? Ma Gesù ci dice: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime ”. (Mt 11:28-29)

Perché non accogliere questo invito così gratuito, così disponibile, così alla portata di tutti? Se non vogliamo accogliere l'aiuto che ci viene dal Signore, da chi mendicheremo l'aiuto? Dagli uomini? Ma se sono fragili e poveri come noi!

In quel tempo si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse:

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie

e i due saranno una carne sola ?

Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».

Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via ?».

Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio ». (Mt 19:1-9)

Gli apostoli dissero a Gesù che questo linguaggio era duro per noi creature fragili ed incostanti, ma Gesù non ammorbidì il discorso. Mosé allora, oggi la Chiesa, sono costretti ad annullare matrimoni che si sono rivelati nulli, soprattutto per l'immaturità dei contraenti, per la scarsa conoscenza delle implicanze del matrimonio cristiano, ma anche delle risorse offerte da Gesù nostro Redentore. Coppie che hanno sperimentato il peso del giogo, ma non si sono lasciate aiutare dal Cristo coniugale, dal Cristo che si pone sotto il giogo per aiutare la coppia a portarlo. Non lo sapevano? Non lo volevano, chissà! Fatto sta che se lo sono scrollato di dosso, trovandosi poi con un peso ancora maggiore non più sulle spalle ma sulla coscienza.

Ma Gesù è ancora lì, pronto a togliere ogni peso, anche quello sulla coscienza, purché la persona torni a Lui con tutto il cuore. Vogliono quanti si trovano in questa situazione, accogliere questo aiuto insperato e iniziare un cammino di fede per conoscere il grande BENEFATTORE dell'uomo e permettergli di sollevarlo dal peso del rimorso?

La conversione è possibile a tutti e anche la sofferenza della propria infedeltà può trasformarsi in sofferenza meritoria, se messa sulle spalle del Martire Divino.

IL MEGLIO DI CIO' CHE RESTA

Egli ci invita a fare il meglio di ciò che resta. Non sempre è possibile tornare sui propri passi e riprendere il cammino dal punto in cui avevamo deviato, ma possiamo sempre permettere a Gesù di prenderci sulle spalle, come la pecorella caduta nel burrone e riportarci all'ovile. Lì ci curerà le ferite, ci permetterà ancora di amare, aprirà davanti ai nostri occhi sentieri di speranza, vie di purificazione e di redenzione. Non perdiamo questa occasione.

Se non siamo noi a trovarci in questa situazione, vi sono tanti fratelli e sorelle, intorno a noi, che attendono proprio da noi la parola di speranza. Non siamo farisei rigidi con chi ha sbagliato, aiutiamoli a tornare da Gesù, facciamo un tratto di cammino insieme a loro per incoraggiarli a recuperare la fiducia di essere perdonati e salvati. A questo ci invita l'accorato messaggio di Maria da Medugorje del 25 settembre 2005:

“Cari figli, con amore vi chiamo: convertitevi anche se siete lontani dal mio cuore. Non dimenticate, io sono vostra Madre e sento dolore per ognuno di voi che è lontano dal mio cuore. Ma io non vi abbandono. Credo che potete lasciare la via del peccato e decidervi per la santità.”

Tutti possiamo sperare, qualunque sia la nostra situazione spirituale, Dio non aspetta altro per avvolgerci nel suo amore e risanarci la mente, il cuore, l'anima. Non facciamolo attendere invano. “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”.

Per la riflessione personale:

  1. Com'è attualmente il giogo della tua coniugalità, leggero o pesante?
  2. Hai provato a volte il peso opprimente del giogo matrimoniale? Cosa succedeva?
  3. Hai trovato il modo per alleggerirlo? Cosa hai fatto?
  4. La vostra coniugalità è perfetta o ha delle smagliature?
  5. Sintonizzate nel modo di sentire, di pensare, di parlare, di agire?
  6. Cosa puoi fare per rendere sempre più funzionale e piacevole la tua coniugalità?
  7. Hai scoperto il Cristo Coniugale, grande aiuto della coppia? Te ne servi davvero?
  8. Permetti a Dio di guarire il tuo amore dal virus dell'egoismo?
  9. Come si evidenzia questo virus in te? Lo hai scoperto?
  10. Quale antidoto prendi per riuscire a rimanere nell'amore nell'ora della prova?
  11. Hai capito che il Cuore di Dio, sempre pronto a guarirci?
  12. Orienti a Lui anche i fratelli smarriti nel disordine morale?
  13. Ricorri tu stesso a Gesù, quando sei affaticato e oppresso, per trovare ristoro, fiducia, speranza?
  14. Sai andare a Gesù non solo per averne sollievo ma per confortarlo del tanto disamore che riceve dai suoi figli?
  15. Ti vuoi impegnare a riportare a Gesù qualche coppia lontana dal suo Cuore, angosciata dai suoi problemi?

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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