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IL MATRIMONIO NELLE PARABOLE

DICEMBRE 2004

     

LE DUE CASE (Mt 7,24-27)

Ci sono persone, e forse noi siamo tra questi, che trascorrono l'intera vita di sacrifici per farsi la casa. Come l'uccello si fa il nido e l'animale selvatico la tana, l'uomo ha bisogno di crearsi la sua casa, il luogo della sua abitazione. Ma quale delusione quando una scossa di terremoto o una tempesta la buttano giù, riducendola ad un ammasso di macerie, travolgendo nella sua rovina oggetti cari e ricordi, quando non anche le persone!
La casa non è solo l'abitazione dell'uomo ma anche il luogo della sua storia; essa è impregnata di avvenimenti, di volti, di gioie indescrivibili e di angosce senza nome.
Quando noi torniamo alla nostra casa di origine, sembra che le cose, le pareti, il luogo, l'aria stessa ci riportino alla mente volti e avvenimenti, gioie e travagli e non di rado lacrime di rimpianto solcano il nostro volto.
Eppure sappiamo che questa casa, pur tanto cara, sarà il nostro rifugio nel tempo, perché arriverà il momento in cui dovremo lasciarla.
Quando una casa va in rovina, la struttura si può rifare ma non la sua storia.
Il cristiano però sa che qui in terra egli non ha una dimora stabile, la sua dimora è in cielo, dove Gesù è andato a preparargli un posto, come la mamma prepara la culla per il suo bambino e gli fa spazio nella sua dimora.
Ma perché la casa racconti una storia di salvezza e d'amore, è necessario che chi la abita abbia a sua volta una sua casa interiore, abitata dallo Spirito Santo, perché è da questa casa dell'anima che vengano gli stimoli positivi di accoglienza, di servizio, di conforto, di saggezza, di oblatività, ecc….
Solo se quelli che abitano una casa sono essi stessi abitati dall'amore, la casa di mattoni ne sarà impregnata e sarà un'oasi di pace nel deserto di sentimenti del mondo e chi ad essa fa ritorno si sentirà accolto, desiderato, accettato così com'è, senza bisogno di mascherare la sua parte più fragile. Dio, che abita i cuori, ed è ospite fisso di quella casa, accoglie, conforta, consola, perdona, con la bocca, le braccia, il cuore di quelli che gli permettono di agire in loro.
Al contrario, se il cuore di chi vive nella casa è malvagio, essa diventerà luogo di insidia, di perversità, covo di delinquenza, di oppressione, di delitto e, non di rado, il maligno stesso ne farà la sua dimora permanente.
Proprio di questa casa interiore parlava Gesù quando narrò la parabola delle due case:

"Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande".

In ogni casa, importantissime sono le fondamenta. Esse non si vedono, sono nascoste nel fondo della terra, ma da esse dipende la stabilità dalla casa stessa. Chi trascura questo aspetto nell'edificare una casa, si rivela stolto, perché la casa non reggerà all'urto delle intemperie.
Praticamente queste cose sono ovvie, l'esperienza ci ha reso attenti, ma nonostante ciò, non di rado ci sono palazzi che crollano: erano stati costruiti sulla sabbia, su terreno franoso, non avevano fondamenta sicure. Al contrario le case costruite sulla roccia stabile, non friabile, reggono all'urto delle intemperie e dei terremoti e non crollano, possono avere solo danni secondari: rotture di vetri, tetti divelti, ma la struttura regge.
Gesù, comunque, narrandoci questa parabola, non aveva intenzione di farci una lezione di edilizia. Egli voleva parlarci della casa interiore, dell'io profondo, della casa della nostra anima. Essa pure ha bisogno di essere costruita su un terreno stabile, cioè su valori eterni, perché dalla natura delle convinzioni su cui si costruisce la propria esistenza, dipendono l'equilibrio fisico, psichico, spirituale e soprannaturale dell'uomo. Dall'anima nascono i sentimenti della gioia, del dolore, della fiducia, della speranza, della fede, della sicurezza, della pace, dell'amore…. , ma da essa nasce anche lo sconforto, la sfiducia, l'angoscia, il senso di oppressione, la paura, la ribellione, l'odio, il rancore, la guerra, l'inimicizia ecc…. Questo contrasto dipende proprio dai valori che abbiamo messo alla base della costruzione della nostra personalità.
Trascorrere una vita tormentati da sentimenti negativi e devastanti è un vero martirio, eppure molti vivono così, facendosi male e facendo male. E' evidente che la loro casa interiore è infestata da presenze perverse, non è animata dallo Spirito di Dio.
Se non ci si impegna a purificare il cuore sarà impossibile avere vera pace: il vendicativo pensa di trovare le sue rivincite sulle macerie che il suo odio ha prodotto, ma questa è esultanza diabolica, che non toglie il tormento del cuore. Solo l'altruismo, il perdono sincero, la benevolenza, sentimenti che nascono dalla riflessione profonda, ci fanno capire il senso delle circostanze che viviamo, le opportunità che abbiamo per acquistare l'umiltà e l'unione profonda con Dio, e ci fanno riporre la nostra fiducia in Dio anziché negli uomini.
Se anche dovessimo constatare che la nostra casa interiore è andata in rovina, questi sentimenti possono ridare fondamenta e stabilità alla nostra vita. L'umiliazione scava le fondamenta, l'umiltà mette ferro e cemento per ancorare bene la nostra casa sulla Roccia che è Cristo. Lui, l'umiliato umile, non ha permesso al rancore di attraversare il suo cuore e ha scavato tanto profondamente in se stesso, da ancorarsi al cuore stesso del Padre, a Lui si è rivolto, nel momento supremo, per ottenere il perdono per l'uomo peccatore e per mettergli nelle mani la sua vita.
Per questo Gesù è diventato la roccia incrollabile, su cui può poggiare ogni nostro edificio spirituale. Su questa Roccia di fede, di fiducia, di speranza, di Amore Misericordioso dobbiamo costruire la nostra casa, se vogliamo che sia stabile e non crolli al primo vento di tentazione, come una capanna di paglia.

Il nostro mondo
Oggi il "mondo", che conquista le ribalte dei mass media, sta costruendo la sua mastodontica torre sul terreno friabile dell'io e con essa, come i nostri antenati del tempo di Babele, vuole sfidare il cielo. Oggi si arriva addirittura a dire che non è stato Dio a creare l'uomo ma è stato l'uomo a creare Dio, in sintesi dicono che Dio non c'è, ma è la mente umana che si crea l'immagine mentale di Dio, il vero dio è l'uomo stesso, creatura autocosciente e perciò libera di decidere del suo destino. E' veramente una torre pericolosissima che sfida il cielo!
Ma le torri sono vulnerabili; le "Torri Gemelle" sono solo un'icona della vulnerabilità del nostro sistema. L'io, l'orgoglio, la forza delle armi, il braccio di ferro tra popolo e popolo, l'ingiusto sfruttamento del debole per i propri vantaggi, l'incosciente vita senza regole per rincorrere il piacere lecito e illecito…. Sono solo arena che non può reggere costruzioni così ambiziose. Gli stessi angoli deliziosi della terra, considerati dai buontemponi "paradisi sessuali", sono spesso flagellati dalle tempeste tropicali, che non risparmiano né la natura né l'uomo.
Casualità? Disgrazie? Sicuramente! Ma questi avvenimenti ci dicono comunque che la terra è per l'uomo ma l'uomo non è per la terra; non ci sono angoli dove l'uomo sia al sicuro dalla morte, la morte può arrivare, e di fatto arriva, dove e come vuole, noi non sappiamo in quale angolo ci attende né in quale ora. Ma sappiamo molto di più: sappiamo che oltre la morte ci sono le braccia amorose del Padre materno, pronte ad accoglierci.
Perché allora non preparare questo incontro invece di esorcizzarlo, di temerlo, di volerlo allontanare? La permanenza sulla terra dovrebbe essere appena tollerata, per assolvere alla missione che il Signore ci ha dato e per lavorare per l'avvento del Suo Regno, tutto il resto è vanità, che crolla come i castelli di sabbia fatti dai bambini.
I giovani pensano di doversi ritagliare in questo mondo uno spazio dove esprimersi, ed è giusto che sia così, ma gli adulti, resi saggi dall'esperienza, dovrebbero stare loro vicino per temperare i loro impeti incontrollati e guidarli alla saggezza: "Tutto è vostro, e vi appartiene, dice S. Paolo, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio" (1Cor 3,22).
Se i giovani dimenticano questo ordine, rischiano di costruire sulla sabbia. E' lecito darsi da fare per vivere degnamente anche in questa vita, ma non dobbiamo perdere di vista questo ordine: uomo - Gesù - Dio, altrimenti entreremmo nelle spire dell'egoismo, nella lotta selvaggia per affermarsi, nell'ingiustizia, nel sopruso… con il rischio di soccombere, sopraffatti dall'altrui malizia, insensibilità, ipocrisia, ingratitudine……
Se il cuore, invece, è ancorato a Cristo, roccia sicura, non temeremo di essere in balia degli uomini e dei loro capricci. Non ci spaventeranno le intemperie, le avversità e le disgrazie, vivremo come figli amati, nella casa che il Padre ha stabilito nel nostro cuore, per non lasciarci soli neanche in questo tempo di prova.
"E' giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori". (Gv 4:23) Queste parole Gesù le affidò alla donna samaritana, ad una donna che aveva profanato la sua casa con l'adulterio, ma che seppe farsi apostola dei suoi concittadini e poi andò nel deserto a purificare la sua casa, lontano dalle insidie del mondo. La sua casa era stata costruita sulla sabbia, Gesù gliela sgretolò con poche parole, poi l'aiutò ad edificarsene una stabile e forte attraverso il pentimento, la penitenza, la preghiera, il rapporto costante con il suo Salvatore.

La casa e il clima familiare
Come coniugi forse avete faticato per edificarvi la vostra casa. Il desiderio di costruirsi il nido del loro amore da parte dei giovani sposi è giusto e benedetto da Dio. Anche gli animali si fanno la loro tana e gli uccelli il loro nido, rientra nella natura delle cose: ad ogni coppia il suo nido. E quanta cura mettono gli animali per ornare e rendere sicura la propria casa! La cura con cui si orna la casa e la si rende confortevole è indice di amore e di desiderio di comunione.
Se questo avviene, le pareti, le suppellettili, gli arredi si impregnano di un'aurea invisibile, che rende la casa confortevole, accogliente, desiderabile.
Al contrario, se viene a mancare questa cura e al nido esteriore non corrisponde un identico desiderio di vivere l'intimità profonda con chi abita la casa ed esprimergli anche attraverso le tante piccole attenzioni la stima e l'amore che gli portiamo, il guscio, sia pure ornato, resta freddo come un corpo senza anima. Manca l'aurea familiare.
Da qui l'esigenza come coniugi prima e come genitori poi, di costruirvi una solida casa interiore, dove vivere una profonda intimità con Dio e dove imparare ad accogliere e onorare tutti i vostri cari, con le innumerevoli piccole attenzioni che l'amore sa inventare, con la preghiera continua onde assicurare ad essi la protezione divina, con l'espressione del vostro affetto, con la parola sincera e calda, con il servizio vicendevole fatto nella gratuità più assoluta.
Solo se ogni coniuge coltiverà questa profonda vita interiore, sarà capace di creare il clima familiare. Il clima familiare è qualcosa di impalpabile ma si sente; è come l'aria che non si vede ma se manca ci sentiamo asfissiare. Il clima familiare è la vera casa. Esso abbraccia prima delle braccia, esso parla prima delle parole, esso conforta prima di sentire il pianto, esso mette al riparo prima che la porta sia chiusa. Il clima familiare è formato da tante piccole parole taciute, da tanti piccoli gesti spontanei, da tanti sguardi che avvolgono l'anima, da tante premure che prevengono il bisogno, da tanta condivisione profonda. L'intesa tra i membri di una famiglia è qualcosa di inapprezzabile, è un sentire in sintonia, è un'empatia che porta alla condivisione. Più le persone sono sensibili, più avvertono questo clima e ne sono condizionate.
Spesso oggi accade che le giovani coppie non riescano a creare nella loro casa questo clima ed è il motivo per cui si sentono a disagio nella nuova casa.
Perché avviene questo?
C'è da chiedersi se i loro sentimenti sono profondi, sinceri, durevoli, capaci di dono gratuito o se l'amore per loro coincide con la gratificazione sensibile; c'è da chiedersi se coltivano e vivono una profonda intimità con Dio, se sono disposti al sacrificio, insomma se sono giunti alla maturità affettiva per poter formare una nuova famiglia. Se in loro non è cresciuta una profonda intimità, un forte senso dei valori di fedeltà, di altruismo, di interesse per l'altro o per gli altri: coniuge, figli, parenti… se gravitano ancora intorno alla loro persona, alla loro figura, ai loro vestiti, ai loro gioielli, ai loro trucchi, ai loro divertimenti…. Non sono ancora pronti per crearsi una nuova famiglia.
Se in loro permane ancora tutta questa sabbia e non s'impegnano a spazzarla via per arrivare alla Roccia solida del vero Amore, è spiegato il motivo per cui non sono ancora incapaci di costruire la casa intesa come clima familiare; forse si sono anche costruita una casa confortevole dal punto di vista materiale, ma loro non riescono ancora a renderla vivibile, impregnarla di quei sentimenti, di quell'afflato che nascono solo da una profonda vita interiore.
Questo ci dice che prima di provvedere alla casa di mattoni, bisogna costruire l'uomo e la donna capaci di amarsi. Ma come educarsi all'amore se si esclude Dio dalla propria vita?
O i giovani si decideranno a tornare a Dio, a impostare la loro vita sui valori biblici da Lui proposti, o vivranno un relativismo snervante che li porterà alla depressione, alla noia, alla disperazione.
Ci accorgiamo allora che il vero impegno, come genitori, non è quello di semplificare la vita dei figli, facendo trovare loro tutto pronto, contribuendo così a renderli più irresponsabili, ma di dare loro una profonda educazione religiosa, che li aiuti a costruirsi una personalità forte in tutti gli aspetti. Fisico, affettivo, spirituale e soprannaturale. Solo un uomo e una donna maturi in tutti gli aspetti sono pronti per intraprendere una vita autonoma.

Questionario di approfondimento personale:

· Vuoi visitare le fondamenta della tua casa interiore? C'è Cristo e il suo Vangelo alla base della costruzione della tua personalità?
· Coltivi l'umiltà, che ti fa riconoscere a Dio il posto che gli compete; pensi che la sua benedizione sia più importante del tuo darti da fare?
· T'impegni a purificare continuamente il cuore, per evitare che nelle fondamenta ci siano infiltrazioni di acque putride (vizi, infedeltà, egoismi,…) che potrebbero debilitarle?
· Hai costruito sul terreno della Chiesa, terreno geologicamente solido, garantito da Gesù che ha detto che non franerà?
· Come coppia, vi siete impegnati a costruire la vostra famiglia su valori solidi (fedeltà, spirito di sacrificio, coraggio, altruismo…), capaci di orientare anche i figli in maniera positiva?
· Vi impegnate ad arieggiare e illuminare la vostra casa con la Parola di Dio, che è luce, calore e vita? Aprite insieme ai figli il Vangelo ogni giorno?
· I sacramenti che avete ricevuto e che avete fatto ricevere ai vostri figli, li vivete come atti che impegnano per tutta la vita ad uno stile di vita di qualità?
· State in guardia e mettete in guardia i vostri figli dallo spirito del mondo, che costruisce torri mastodontiche sulla sabbia dell'io voglioso e mai soddisfatto?
· Nella vostra casa si respira un clima di accoglienza reciproca, di reciproco sostegno, di reciproca protezione?
· Vi sostenete a vicenda con la preghiera gli uni per gli altri, perché tutti siate nella protezione divina, al riparo da ogni tentazione e da ogni pericolo?

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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