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PREGHIERA DEL CUORE

FEBBRAIO 2005

     

Canto eucaristico: Ai tuoi piedi

· Gesù, Tu sei venuto a portarci la novità della salvezza, noi siamo davanti a Te per essere rinnovati nel cuore. La grazia è sempre novità, freschezza, giovinezza spirituale. Questa novità veniamo a chiederti, Gesù, questa gioia di vivere, questa salute spirituale. Non negarcela, ti preghiamo, anche se il nostro cuore è freddo e poco attento alle realtà spirituali.
Lo chiediamo a Te, Gesù, al Padre celeste, allo Spirito che vi unisce in un solo volere. Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

(Momento di adorazione silenziosa)

· Mettiamo dinanzi a Gesù il nostro cuore, perché sia illuminato dalla luce dello Spirito; mettiamo alla sua presenza il cuore dei nostri parenti uno per uno; mettiamogli davanti tutti i derelitti del mondo, tutti i profughi, i senza tetto, i disoccupati, i deviati, i dipendenti da qualsiasi schiavitù, gli anziani soli e abbandonati, i malati, i giovani deviati, le coppie divise, le coppie in crisi, i figli che soffrono la divisione dei genitori, i cristiani non praticanti, quelli praticanti ma che danno cattivo esempio, gli egoisti, gli avari, gli invidiosi, gli adulteri, i superbi, gli iracondi, i golosi, gli accidiosi. Mettiamo davanti a Gesù la nostra Comunità con tutti i suoi problemi. Chiediamo a Gesù, per noi e per tutti, un cuore nuovo.

ASCOLTANDO LA PAROLA

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 8,14-17)

"Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: "Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?". E Gesù disse loro: "Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano".

RIFLETTIAMO SULLA PAROLA

· L'otre vecchio, Gesù, sono io, vecchio perché non mi metto nelle tue mani di artigiano abile e sapiente, capace di rinnovarmi e riempirmi di vino nuovo e generoso, carico di energia; mi ostino a cavarmela da solo, secondo i miei criteri, mi preoccupo, mi esaspero, mi dispero, lotto contro le avversità, invece di sfruttarle per santificarle con la pazienza, magari conservandole nel cuore come Maria, quando non le capisco… Tutto questo mi accade perché la mia fede è troppo piccola, vivo da creatura fragile e vulnerabile perché non ricordo che sono figlio di Dio, salvato dal Sangue redentore di Gesù, assistito continuamente dallo Spirito. Gesù, dammi la fede capace di trasportare le montagne delle mie difficoltà e delle mie impotenze nel Tuo cuore misericordioso, dove tutto diventa possibile.
· Anch'io, come i farisei, credo più nella legge, praticata passivamente che nell'anima della legge stessa che è l'amore, il tuo Amore Misericordioso; mi sento tranquillo perché vado a Messa la domenica, perché non infrango i grossi comandamenti, ma la mia generosità nel servirti nel lodarti, nel ringraziarti, il mio impegno cristiano in casa e fuori è minimo; il mio tempo non mi basta nemmeno per soddisfare le mie esigenze, evidentemente sono diventato sproporzionatamente grande e non ho tempo per te e per i fratelli. Quei farisei potevano dire di digiunare, io nemmeno quello posso dire, ho poco spirito di mortificazione, non so rinunciare neanche alle piccole cose, forse non sono né fariseo né cristiano.
· Ho bisogno di rivedere la mia vita, Gesù, il "vino vecchio" è finito da tempo e il "vino nuovo" rischia di rompere il mio otre vecchio, che non sopporta l'energia della novità: non sono capace di andare contro corrente, non sono capace di pregare con fede, non sono capace di dichiarare la mia fede davanti agli uomini, per timore di essere deriso o compatito. A volte pretendo proprio di mettere pezze nuove sul mio vestito vecchio di apatia e di pressappochismo, di indisponibilità e di mancanza di coraggio; non mi lascio interpellare dalle circostanze e dare risposte di valore; la compassione per chi soffre è superficiale e banale, non va troppo oltre le parole. Né fariseo né cristiano, il mio otre è vecchio, il vino nuovo si perde attraverso le spaccature delle mie inconcruenze.
· Gesù buono, ho proprio bisogno di essere rifatto da capo: ricostruiscimi, dammi un cuore nuovo, dammi uno spirito nuovo, dammi la gioia di appartenerti, rendimi capace di confortare il tuo Cuore già tanto afflitto dagli indifferenti e dai peccatori, da quelli che rifiutano la tua Parola. Spazza via dal mio cuore tutta la muffa depositata dalla tiepidezza perché io torni nuovo, forte, capace di impegnarmi fattivamente al tuo servizio, nella carità generosa e gioiosa.

ATTO PENITENZIALE

Quando andò da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con Betsabea. Davide disse:

· Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato.

· Anch'io, come Davide ti chiedo perdono per le mie infedeltà, per le mie fragilità, per le mie mancanze di autocontrollo, per le mie intemperanze.

· Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio.

· Perdonami, Gesù mio, se non riesco ad accogliere il tuo messaggio di novità e di libertà, se non riesco ad essere giusto davanti a Te, se mi ostino a rimanere "uomo vecchio", incapace di accogliere il tuo invito a staccare il mio cuore dalle cose del mondo e a fissarlo nelle cose del cielo, se accolgo il vangelo solo a parole ma nelle opere lo riduco a misura del mio egoismo! Dilata il mio cuore, Signore, Ti prego.

· Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo m'insegni la sapienza.

· Signore, ci sono fragilità e colpe che io mi porto dietro fin dall'infanzia, difficoltà personali che mi rendono difficile la relazione con gli altri, in famiglia e fuori; la situazione di peccato in cui si trova l'umanità pesa anche su di me. Tu vuoi la purezza del cuore e mi indichi la strada della sapienza per mezzo del Tuo Spirito, ma io spesso resto intricato nelle maglie del mio egoismo e soffro e faccio soffrire. Perdonami, Signore, abbi misericordia di me, fa' che le mie fragilità non pesino sugli altri, soprattutto sul coniuge e sui figli.

· Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato.

· Signore, lavami con il sacramento della riconciliazione, lavami con la forza purificante del tuo Sangue redentore. Il richiamo della mia coscienza mi tormenta, solo Tu puoi ridare letizia vera al mio cuore, Tu puoi togliere dalla mia testa il macigno della colpa che la opprime.

· Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.

· Non guardare la mia povertà, Signore, guarda al tuo Amore Misericordioso. Non ci sono altre speranze per me se non nella tua misericordia Fortifica il mio cuore, la mia mente, la mia volontà, perché mi decida finalmente a servirti con fedeltà e giustizia.

· Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso.

· Non merito di essere al Tuo cospetto, ma Ti prego di accogliermi ugualmente e di non togliere da me la tua protezione. Dimmi che, nonostante tutto, mi concederai la salvezza e la vita eterna.

· Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalterà la tua giustizia.

· Io, errante come loro, fatta esperienza della tua bontà misericordiosa, insegnerò a chi vive nel disordine la via della salvezza, perché tornino a Te con fiducia. Fa' che la mia vita possa far capire ai lontani che Tu ritieni giusto essere misericordioso.

· Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme.

· Dammi la vera contrizione del cuore, Dio pietoso, solo questa è la mortificazione che gradisci, niente di ciò che è mio può risarcire il danno che io ho fatto nei tuoi riguardi, mio è solo il peccato. Solo questo posso darti, Signore. Te lo dono perché Tu lo perdoni e lo distrugga nella fornace ardente del Tuo Amore Misericordioso.

· Allora gradirai i sacrifici prescritti, l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.

· Solo se perdonato da Te potrò tornare al tuo cospetto ad offrirti la mia lode e il mio ringraziamento

(Segniamoci con l'acqua benedetta in ricordo del Battesimo)

Canto: Magnificat, magnificat, magnificat anima mea, Dominum (bis).

· "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

· Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

· Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;

· ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,

· come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre".

Canto: Magnificat…..
Dalla lettera di S. Paolo agli Efesini (Ef 4:17-32)

"Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell'ignoranza che è in loro, e per la durezza del loro cuore. Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta di impurità con avidità insaziabile.
Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, per la quale dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri. Nell'ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date occasione al diavolo. Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità. Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione.
Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

· Approfondiamo questo pensiero di Paolo con una riflessione di Madre Speranza.

DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA

Portiamo dentro di noi due potenze opposte: una terrena, animale che con le sue inclinazioni trascina al male cuore e volontà: è la nostra natura. L'altra è la grazia che con le sue sante e pure aspirazioni attira verso le virtù.
Possiamo paragonare queste potenze a due piante che messe dentro uno stesso solco si contendono il nutrimento della terra. Quello che l'una guadagna lo perde l'altra. Sradichiamone una e vedremo che quella che sopravvive si nutrirà a suo piacimento crescendo rigogliosamente e darà i suoi frutti.
Bene. Il cuore è il solco, la natura e la grazia sono le piante messe nello stesso terreno. Se lasciamo che la natura malvagia metta radici sicuramente soffocherà il germe della grazia; e anche se non la distruggerà completamente la pianta resterà rachitica.
Comportiamoci diversamente. Estirpiamo la zizzania, mortificando la natura e la grazia renderà il massimo. Per questo Gesù, a quanti vogliono arruolarsi sotto la sua bandiera, dice:" Il mio regno non è di pace, ma di guerra. Volete essere miei discepoli? Cominciate col rinunciare a voi stessi."
Ora vi chiedo: "è possibile essere umili, mortificate, sacrificare il nostro giudizio, essere umiliate senza che la nostra natura si risenta? Sicuramente no, se non abbiamo sconfitto l'amor proprio e l'orgoglio. Non riusciremo a conservare la pace fra le contrarietà. Se non abbiamo domato il carattere, sempre pronto ad alterarsi come un cavallo bizzarro.
Ricordate che la pietra basilare su cui edificare la nostra santità non è la preghiera, fare novene, né le molte devozioni e le penitenze cercate per noi stesse; ma la carità, la rinuncia, il sacrificio e l'umiltà. Certamente la preghiera ci attira le grazie, ma anche se queste cadessero su di noi come un diluvio, non saremmo mai caritatevoli, mortificate, pazienti ed umili, se non lavoriamo seriamente per dominare noi stesse.
Osserviamo cosa accade alle piante. Dal cielo scende un torrente di pioggia, ma se non si rimuove la terra serve a ben poco. Se invece muoviamo la terra, estirpiamo le erbacce, la pianta cresce e dà abbondanti frutti.

(Preghiere personali)

Ad ogni invocazione cantiamo. Donaci, Signore un cuore nuovo, poni in noi, Signor uno spirito nuovo.

*******************
Raccogliamo tutte le nostre intenzioni nella preghiera di Gesù:

Padre nostro, Amore Misericordioso,
Tu che ci ami tanto da fare dei nostri cuori il tuo cielo,
stabilisci in essi il tuo regno di giustizia, di amore e di pace,
dove, fin da questa terra si compia la tua volontà,
come Gesù, come Maria, come Madre Speranza "costi quel che costi".
Effondi su di noi il Tuo Spirito che ci doni il pane della sapienza soprannaturale,
perché nutrendoci di Gesù in maniera degna, siamo trasformati in Lui.
Provvedi anche alle nostre necessità materiali e a quelle di tutti i poveri del mondo.
Rimettici il debito di non essere trasparenza luminosa
del tuo Amore Misericordioso nel quotidiano;
perdonaci la nostra fede debole, la speranza languida, l'amore povero.
Donaci un cuore grande, capace di perdonare, dimenticare
e non tenere il conto delle offese ricevute.
Fa' che la coscienza delle nostre povertà e dei nostri peccati non ci impediscano
di ricorrere a Te con fiducia per ottenere misericordia.
Accoglici sul tuo Cuore di Padre, dove il nemico infernale non ci può raggiungere.
Custodiscici nella tua pace. Amen.

Canto: Abbà, Padre.

(Inchiniamoci profondamente davanti a Gesù presente nell'Eucaristia e baciamo l'Ostia santa)

Invochiamo la benedizione del Signore:
· Ci benedica l'onnipotenza del Padre, ci benedica la sapienza di Gesù, ci dia la sua benedizione la benignissima carità dello Spirito Santo e ci custodiscano per la vita eterna. Amen.

· Dio Padre sia benedetto e amato da tutti gli uomini, che si lasciano rinnovare da Gesù.
· Benedetto il suo nome santo, anche per riparare le bestemmie dei nostri poveri fratelli.
· Benedetto il suo Cuore misericordioso, che ci ama di amore paterno e materno.
· Benedetto Gesù, immagine del Padre, che ci ha detto: "Chi vede me vede il Padre".
· Benedetta la sua obbedienza che lo ha reso prototipo e modello dell'uomo nuovo.
· Benedetto il suo Amore Misericordioso, che non ha esitato di fronte al sacrificio redentore.
· Benedetto lo Spirito Santo, che ha infuso nel cuore umano di Gesù i sentimenti del Padre.
· Benedetto lo Spirito che trasfonde in noi i sentimenti di Gesù per renderci uomini nuovi.
· Benedetta la sua sapienza, che orienta la nostra coscienza, indicandoci il bene e il male.
· Benedetta Maria, che ha saputo vivere la difficile fede del cristiano rinnovato dal Vangelo.
· Benedetto Giuseppe, che ha santificato la sua vita, facendo la volontà di Dio.
· Benedetti i nostri angeli custodi, che si fanno nostri avvocati presso il Padre.
· Benedetti tutti i poveri della terra, che ci permettono di servire e amare Dio.
· Benedetti noi se sapremo riconoscerlo nei fratelli, derelitti, emarginati e umiliati.
· Benedette tutte le creature che con il loro amore rendono meno squallida questa terra.
· Benedetti noi se sapremo lasciarci rinnovare dal suo Amore Misericordioso.

Canto finale: Sei grande Dio

 

 


 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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